Cos’è e come funziona lo scontrino elettronico
Lo scontrino digitale, attivo dal 2019 e diventato obbligatorio per tutti gli esercenti dal 1° gennaio 2020, è lo strumento adottato in sostituzione del tradizionale scontrino fiscale cartaceo. Ma come funziona? E quali sono le nuove norme in vigore? Cerchiamo di approfondire meglio il tema in questo articolo.
Cos’è lo scontrino elettronico
Lo scontrino elettronico, conosciuto anche come scontrino telematico o scontrino digitale, è un meccanismo che permette agli esercenti che svolgono attività di commercio al dettaglio di memorizzare e trasmettere i corrispettivi in via telematica all’Agenzia delle Entrate.
Si tratta di una contromisura, seguita all’introduzione della fatturazione elettronica, attivata per la generalità dei soggetti dal 1° gennaio 2021con il fine di combattere l’evasione fiscale. Attraverso lo scontrino elettronico, infatti, ogni operazione di vendita viene memorizzata e trasmessa telematicamente all’Agenzia delle Entrate.
Chi ha l’obbligo di emettere lo scontrino elettronico
Per le operazioni di commercio al minuto e attività assimilate l’emissione della fattura non è obbligatoria salvo che sia richiesta dal cliente non oltre l’effettuazione delle operazioni. Questi soggetti, in luogo della fattura, memorizzano elettronicamente e trasmettono telematicamente all’Agenzia delle Entrate i dati relativi ai corrispettivi giornalieri.
L’obbligo di memorizzazione e trasmissione dei corrispettivi ha sostituito gli obblighi di:
- certificazione dei corrispettivi (ricevuta e scontrino fiscale);
- registrazione nel registro dei corrispettivi di cui all’art. 24, DPR 633/1972 il cui obbligo di tenuta è venuto meno.
Il nuovo obbligo interessa tutti i soggetti che pongono in essere le attività individuate dall’art. 22, DPR 633/1972, fatta eccezione per le fattispecie previste dal DM 10.5.2019 con cui sono state individuate alcune operazioni escluse dall’obbligo di memorizzazione e trasmissione telematica tra le quali:
- le operazioni già esonerate dall’obbligo di certificazione dei corrispettivi in base all’art. 2, DPR 696/1996;
- le prestazioni di trasporto pubblico effettuate con qualsiasi mezzo;
- le prestazioni di gestione del servizio delle lampade votive nei cimiteri;
- le operazioni collegate e connesse a quelle di cui ai nn. 1, 2 e 3 o effettuate in via marginale, ossia in misura non superiore all’1% del volume d’affari dell’anno precedente.
Per emettere lo scontrino elettronico è necessario dotarsi di un registratore di cassa telematico (RT), un sistema connesso all’AdE che deve rispettare determinati parametri ed essere certificato dalla stessa Agenzia.
Come funziona lo scontrino elettronico 2024
Questi apparecchi (RT) devono rispettare determinate regole previste dall’Agenzia delle Entrate e sono gli unici strumenti che consentono sia di memorizzare che trasmettere in modalità digitale i corrispettivi quotidiani.
L’obbligo di dotazione del registratore di cassa telematico è attivo dal 1° gennaio 2021.
L’RT, che dev’essere scelto tra i modelli approvati dall’Agenzia delle Entrate, è attivato la prima volta da un tecnico abilitato con conseguente generazione di un QR code scaricabile dal portare Fatture Corrispettivi che va posizionato n modo visibile ai clienti. Successivamente l’RT è oggetto a verifica biennale.
Il registratore telematico o Server RT deve:
- essere in grado di predisporre, a partire dai dati contenuti nella memoria permanente di riepilogo, ogni tracciato idoneo ai dati che devono essere inviati;
- firmare digitalmente i suddetti tracciati con il certificato dispositivo rilasciato dall’Agenzia delle Entrate e nel rispetto dei vincoli di sicurezza.
Cosa inserire nello scontrino elettronico?
Lo scontrino elettronico prende il posto dello scontrino cartaceo e delle ricevute, anche per ciò che riguarda i dati che vanno riportati obbligatoriamente sul documento.
La memorizzazione e invio dei corrispettivi tramite RT, o procedura web sul portale Fatture e Corrispettivi, comporta la generazione ed emissione automatica del Documento commerciale che ha definitivamente soppiantato lo scontrino/ricevuta fiscale.
Le caratteristiche e i dati da indicare nel Documento commerciale, che ha principalmente una valenza commerciale tra le parti, sono definiti dal Decreto Interministeriale 7.12.2016.
Il Documento commerciale, oltre ai consueti dati dell’emittente, deve riportare:
- data e ora di emissione;
- denominazione o ragione sociale, oppure nome e cognome, dell’emittente;
- numero della P. Iva che identifica l’emittente;
- indicazione dei beni ceduti e dei servizi resi;
- ammontare del corrispettivo complessivo e di quello pagato;
- qualora il cliente lo richieda, il codice fiscale o la partita IVA dell’acquirente.
Attraverso la procedura telematica la memorizzazione delle operazioni è quotidiana, mentre i tempi per la trasmissione dei dati all’Agenzia dell’Entrate non devono essere superiori ai 12 giorni.
Scontrino elettronico o fattura elettronica: quale emettere
Ogni operazione di vendita deve essere seguita dall’emissione di un apposito documento, utile sia per certificare l’avvenuta transazione che per la corretta dichiarazione degli incassi all’Agenzia delle Entrate. La scelta tra scontrino digitale e fattura elettronica dipende da vari fattori, ma in generale il primo viene utilizzato per le operazioni B2C e la seconda per quelle B2B, o nei casi in cui l’importo della transazione sia più elevato e sia preferibile, per fini contabili, fiscali e di garanzia, avere una documentazione più completa e precisa.
Scontrino elettronico 2024: le sanzioni
Sin dalla sua introduzione, la normativa relativa all’obbligo dello scontrino elettronico prevede anche delle sanzioni per chi, volontariamente o meno, omette l’emissione del documento.
La Legge di Bilancio 2021 ha comunque introdotto significative modifiche alla disciplina sanzionatoria riguardante l’obbligo dello scontrino telematico e l’uso dei relativi registratori di cassa.
Innanzitutto, per quanto riguarda le violazioni inerenti ai processi di memorizzazione e trasmissione telematica dei corrispettivi giornalieri, la legge stabilisce che:
- in caso di mancata o tardiva memorizzazione o trasmissione dei dati, oppure se i dati comunicati sono errati o incompleti, viene calcolata una sanzione pari al 90 per cento dell’imposta. Se vi sono violazioni relative a entrambe le fasi, comunque, la sanzione applicata è unica;
- se tali violazioni non influenzano la corretta liquidazione del tributo (violazione formale), si applica una sanzione fissa di 100 € per ogni trasmissione;
- se si verificano 4 violazioni in giorni diversi in un periodo di 5 anni, viene applicata una sanzione ulteriore, che prevede la sospensione della licenza o dell’autorizzazione all’esercizio dell’attività, per un periodo che va da 3 giorni a 1 mese, o da 1 a 6 mesi nel caso di violazioni relative a corrispettivi per importi superiori a 50mila euro.
Cassa in Cloud: l’alternativa al registratore di cassa telematico
I commercianti oggi hanno l’obbligo di dotarsi di un registratore di cassa telematico, ma questo tipo di apparecchi può comportare elevati costi sia per l’installazione che per la gestione annuale. Esistono tuttavia delle alternative efficienti e più economiche, che consentono di lavorare nel rispetto della legge in modo più flessibile. Gli esercenti che necessitano di un software semplice e immediato nella gestione degli scontrini digitali possono, per esempio, affidarsi a Cassa in Cloud.
Progettato per ottimizzare la gestione digitale di ristoranti, negozi e punti vendita, Cassa in Cloud è in grado di integrare strumenti di comunicazione, fidelizzazione e vendita, consentendo una gestione efficace di ogni aspetto dell’attività, dalle vendite al magazzino, alla contabilità.
Con la nuova release 5.0, Cassa in Cloud ha inserito al suo interno la nuova funzionalità “Scontrino Digitale”, che permette all’operatore di emettere lo scontrino, memorizzarlo sul registratore fiscale e inviarlo alla stampante. Il cliente potrà decidere se ricevere la copia cartacea o la copia digitale tramite mail, ma in entrambe i casi il documento risulterà regolarmente registrato: insomma, un processo semplicissimo che agevola la gestione telematica degli scontrini venendo incontro alle esigenze delle piccole e medie attività in cerca di una soluzione pratica, flessibile e vantaggiosa.
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