Aprire un food truck: tutto su requisiti, costi e procedure
Aprire un food truck è un’alternativa economica e innovativa per chi ha sempre desiderato avviare un’attività propria nel settore della ristorazione.
Quando parliamo di food truck, per la precisione, ci riferiamo a quei camioncini e furgoncini itineranti dotati di una cucina attrezzata e adibiti alla vendita di tanti tipi di cibi e bevande, dai più tradizionali panini e prodotti di pasticceria fino ai piatti tipici locali o cibi esotici.
Naturalmente, prima di lanciarsi in quest’avventura culinaria è fondamentale informarsi circa i requisiti, le autorizzazioni e i permessi da richiedere per intraprendere quest’attività.
Soprattutto, bisogna rispondere a una delle domande più frequenti: quanto costa aprire un food truck in Italia? In questa guida vedremo tutto quello che bisogna sapere prima di aprire queto tipo di attività.
Come aprire un food truck in Italia: trovare una buona idea
Questo tipo di furgoncino-ristorante è un’idea che arriva dalla California, ma negli ultimi anni si è affermato sempre di più anche nel nostro Paese.
Se, dunque, da un lato possiamo ancora parlare di novità, è pur vero che non si tratta di un’idea unica che basta, da sola, ad assicurarne il successo.
Ciò significa che, ancor prima di valutare gli adempimenti burocratici e i costi da sostenere, c’è bisogno di riflettere a lungo sulla costruzione di un’idea di business che sia solida e funzionale.
Per prima cosa, quindi, è necessario valutare attentamente la scelta dei prodotti che si intende vendere. In secondo luogo, bisogna chiedersi a chi si vuole vendere
Individuare un target sul quale puntare è prerogativa di qualsiasi tipo di business, ma nel caso dei food truck la scelta aiuta anche a indirizzarsi verso i luoghi più adatti per vendere i propri prodotti.
Inoltre, sarà bene pensare a quali canali utilizzare per promuovere la propria attività, puntando tanto sulle possibilità offerte dal web (come i social network) quanto sulla pubblicità tradizionale, per esempio sfruttando i vantaggi del volantinaggio.
Quanto costa aprire un food truck
In termini di costi, aprire un food truck rappresenta senz’altro una valida alternativa all’avvio di un ristorante.
Benché i costi iniziali, così come quelli di mantenimento, siano molto più abbordabili, vanno comunque valutate tutte le spese in relazione al budget che si ha a disposizione.
La prima spesa che si dovrà affrontare sarà quella relativa al veicolo. Da questo punto di vista, il costo da sostenere può variare da un minimo di 10mila euro a importi che raggiungono anche i 100mila euro.
Tale differenza dipende dal tipo di veicolo che si sceglie di acquistare. Un semplice furgone o camioncino da allestire, per esempio, può richiedere un importo di 20-30mila euro, mentre i costi salgono se si opta per l’acquisto di un veicolo già allestito e dotato di tutte le attrezzature necessarie per un food truck.
Inoltre, molto dipende anche da altri fattori, per esempio le dimensioni del veicolo acquistato, se si tratta di un furgone/camioncino usato o se la scelta è ricaduta su un veicolo in affitto (soluzione, questa, non molto indicata sul lungo periodo).
A questo investimento iniziale, poi, vanno aggiunti i costi relativi al mantenimento (manutenzione, consumi energetici e materie prime) e alla benzina, le cui spese possono essere molto onerose se si propende per avviare un’attività itinerante, mentre si dimostrano essere abbastanza contenute quando si punta a un’attività fissa.
Infine, vanno tenute in considerazione le spese per l’eventuale assunzione di dipendenti e i costi per l’occupazione del suolo pubblico previsti dal comune di riferimento.
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Cosa serve per aprire un food truck in Italia: requisiti, licenze e autorizzazioni
Non basta certo un furgone, per quanto attrezzato possa essere, né la semplice patente di guida per avviare un’attività di questo tipo nel nostro Paese.
Bisognerà, infatti, aprire la partita IVA ed effettuare l’iscrizione alla Camera di Commercio.
In più, occorre soddisfare uno di questi requisiti:
- poter dimostrare di aver operato nel settore della ristorazione per almeno 2 anni;
- avere un diploma di scuola alberghiera o titoli di studio affini;
- avere un attestato per la manipolazione degli alimenti, ottenibile frequentando un corso HACCP.
Inoltre, sarà necessario ottenere un’autorizzazione amministrativa per l’esercizio del commercio sulle aree pubbliche.
In particolare, bisognerà richiedere il rilascio di una licenza da parte del Comune di riferimento. Due sono le licenze esistenti: la licenza A, qualora si optasse per la vendita in una determinata area; in alternativa, la licenza B nel caso di food truck itinerante.
A proposito di autorizzazioni, va tenuto in considerazione che bisognerà anche ottenere il rilascio della SCIA (Segnalazione Certificata di Inizio Attività) che consentirà di avviare la propria attività.
Per evitare pesanti sanzioni è anche fondamentale ottenere il rilascio dell’autorizzazione sanitaria da parte dell’ASL.
Tutti i vantaggi e le differenze tra aprire un food truck e aprire un ristorante
Come abbiamo visto, diversi sono gli obblighi e gli adempimenti relativi all’apertura di un food truck.
Dunque, è facile comprendere quanto avviare un food truck non sia automaticamente più semplice di aprire un ristorante, benché presenti senz’altro grandi vantaggi.
In questo caso, pur dovendo affrontare un investimento iniziale, si risparmia sulla maggior parte dei costi previsti, tra cui, per esempio, l’affitto del locale o l’assunzione del personale, visto che non sono necessarie figure per la gestione della sala, come avviene ad esempio nei ristoranti tradizionali.
I vantaggi di un food truck non sono solo di natura economica: con un “ristorante mobile” c’è la possibilità di spostarsi e andare a cercare da sé nuovi clienti. Si può puntare su piazze, strade in cui sono presenti uffici e scuole, mercati ed eventi particolarmente popolati dal proprio target.
Quando l’individuazione dei luoghi ricchi di opportunità si accompagna all’utilizzo di diversi mezzi di comunicazione per dialogare con i propri potenziali clienti, crescono anche le possibilità di aumentare il fatturato.
Nonostante ciò, è chiaro che la gestione di un food truck, per quanto meno onerosa rispetto a quella di un ristorante, richieda una costante attenzione su molteplici aspetti dell’attività, tra la gestione della clientela, le strategie marketing e gli adempimenti fiscali, come la trasmissione dei corrispettivi telematici.
Oggi, la tecnologia supporta e contribuisce a facilitare il lavoro delle attività itineranti. Esistono, infatti, diversi strumenti, applicazioni e gestionali che offrono una vasta gamma di funzionalità per rendere più facile il lavoro e incrementare la produttività.
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