Dark Kitchen, il nuovo fenomeno della ristorazione delivery

15.06.2021 - Tempo di lettura: 4'
Dark Kitchen, il nuovo fenomeno della ristorazione delivery

Dark Kitchen, oppure Ghost Kitchen, o ancora Virtual Kitchen. Insomma, possiamo chiamarla come vogliamo, ma ciò che è certo è che si tratta di una delle grandi novità nel mondo della ristorazione. Che sia una diretta conseguenza della pandemia o un’evoluzione endemica del concetto di delivery poco importa, la realtà è che di Dark Kitchen ne sentiremo ancora parlare a lungo. Ma di cosa si tratta nello specifico? Proviamo a scoprirlo in questo articolo.

C’era una volta il food delivery

Il food delivery è già accantonato? Crediamo proprio di no. E sarebbe assurdo pensarlo, visto che la sua esplosione sta toccando gli apici proprio in questa fase storica. Basti pensare che solo nel 2020 ha segnato un giro d’affari di circa 35 miliardi di dollari e che gli esperti ne stimano una crescita annuale del 20% annuo fino al 2030. Quindi? La realtà è che il food delivery presuppone l’esistenza di una cucina, ma anche di un locale annesso nel quale accogliere i clienti. Si può consumare in loco oppure no. Possibilità che nella Dark Kitchen non esiste.

Cos’è la Dark Kitchen

Dark Kitchen, che in italiano ha il significato di “cucina nascosta”, è una cucina di un ristorante a tutti gli effetti, ma, attenzione, non ha un locale per accogliere i clienti collegato. Si evince di conseguenza che fa solo ed esclusivamente prodotti da asporto. Questa nuova “moda” è arrivata in Italia nel 2016, precisamente a Milano, e oggi si sta diffondendo con una rapidità incredibile.

Dark Kitchen: come funziona?

Il funzionamento delle Dark Kitchen è tanto semplice quanto rivoluzionario. C’è una cucina e c’è uno (o più) chef. Tanto basta. Niente tavoli, niente camerieri. Il cliente mangia direttamente sul tavolo di casa, sulla scrivania del proprio ufficio o su una panchina al parco. L’ordine viene effettuato telefonicamente e i piatti scelti vengono recapitati all’indirizzo desiderato e nelle tempistiche richieste. Come viene trasportato il cibo? Può essere acquistato con modalità take-away oppure tramite spedizionieri specializzati come i famosissimi Deliveroo, Foodora e Just Eat.

Qual è l’investimento per aprire questa attività ristorativa?

L’entità dell’investimento per una Dark Kitchen, come ovvio, dipende dalla dimensione della cucina che si vuole attrezzare. Può essere di 50.000 euro come di 100.000, tutto dipende dalla metratura del locale e dalla fornitura di fornelli, forni, celle frigorifere. Da non dimenticare poi un magazzino adeguato, in grado di contenere la merce. Poi c’è lo staff: si può partire da 2/3 persone e aumentare il team man mano che l’attività cresce. In questo caso, chiaramente, è necessario avere a disposizione una location in grado di garantire la presenza di più persone.

I vantaggi di una cucina nascosta

Ad un primo impatto la Dark Kitchen potrebbe apparire un’idea troppo rivoluzionaria, ma i tempi odierni la rendono assolutamente realizzabile. Non solo, alcuni grandi player economici la inseriscono tra le idee più remunerative del futuro. I motivi? Sono tanti, proviamo a comprenderli.

In prima battuta un ruolo centrale lo hanno giocato le restrizioni della pandemia. Se prima il delivery era un vezzo, in questi mesi di Covid-19 è diventata una necessità. Ora che le attività hanno riaperto può però confermarsi come buona abitudine da mantenere. Tanti altri settori hanno beneficiato dell’emergenza Coronavirus per posizionarsi sul mercato, come ad esempio l’eCommerce di abbigliamento e la farmacia online. Un passo avanti notevole, inoltre, è stato fatto anche dal delivery del cibo, segno che le cucine nascoste hanno buoni presupposti di sviluppo.

Un secondo vantaggio è rappresentato dal contenimento dei costi. La possibilità di scegliere un locale per sola cucina e senza aree per i clienti riduce di molto in primis le spese di affitto. I costi relativi al personale di sala sono inoltre azzerati. In definitiva un investimento relativamente basso con, in caso di successo, possibilità di ritorno molto elevate.

Un terzo vantaggio molto importante è dato dall’attenzione crescente verso il mercato del cibo. Da anni ormai il settore segna una crescita esponenziale, i programmi TV si sprecano, la competenza degli utenti è sempre in aumento. Ciò significa che un buon prodotto può facilmente trovare riscontri positivi tra i consumatori.

Differenze con la Ghost Kitchen

Quando si parla di Dark Kitchen spesso si tende a declinare il concetto utilizzando altre definizioni. Su tutte Ghost Kitchen, ma il significato è lo stesso? Non esattamente, per Ghost Kitchen, infatti, si intende una cucina nascosta multi-brand, dove diversi marchi condividono un’unica cucina con l’obiettivo di abbattere i costi. Ogni brand lavora a stretto contatto con gli altri, ma mantiene una sua proposta e una sua strategia.

La nuova frontiera: la Cloud Kitchen e le Dark Kitchen esternalizzate

La Cloud Kitchen, invece, è la nuova frontiera della Dark Kitchen. Avete presente uno spazio di co-working dove più figure professionali condividono uno stesso ufficio, ognuno con la propria scrivania? A grandi linee questa è l’idea delle Cloud Kitchen. Ci sono dei player immobiliari che mettono a disposizione Dark Kitchen con un’area appositamente attrezzata. Ogni Dark Kitchen ha la sua postazione e da lì fa partire il suo business. Ma non è tutto, un’altra versione sono le Dark Kitchen esternalizzate. In questo caso l’attività di riferimento si limita alla finalizzazione del prodotto, mentre le materie prime vengono lavorate in outsourcing.

Come va il Dark Kitchen in Italia?

In Italia l’attenzione verso questo fenomeno è in costante crescita. Le grandi città come Milano, Roma e Torino hanno già iniziato da tempo a ospitare attività di questo tipo. Complice la pandemia, il successo è stato per molti abbastanza evidente. Su tutti vi è da segnalare Foorban. Attiva dal 2016 questa Dark Kitchen è in grado di offrire diverse tipologie di piatti, passando dalla tradizione mediterranea e giungendo fino alla cucina internazionale. A Torino invece ci sono due Dark Kitchen che condividono lo stesso spazio, ma offrono due servizi completamente diversi: il Tortuga Pokè e il Tacos & Nachos. Una cucina giapponese, l’altra messicana.

Consigli per aprire una Dark Kitchen

Inizia a incuriosirvi l’idea della Dark Kitchen? Ecco allora alcuni consigli utili per aprire un’attività di questo tipo.

Il primo: la strategia di marketing deve essere perfetta. La presenza online è vitale per un’azienda di questo tipo: sito web, social, mailing list. In seconda battuta è bene lavorare sulla reputazione: stimolare le recensioni positive dei clienti, favorire la condivisione sui social, incentivare i nuovi clienti con promozioni e i vecchi con premi fedeltà.

Il terzo consiglio è coltivare con attenzione il menù: deve essere attraente, non banale e in grado di soddisfare il proprio target di utenti. Il quarto aspetto da considerare è quello gestionale: dati, ordini, pagamenti, gestione merci in entrata, gestione spedizioni. In questo caso è fondamentale attrezzarsi con un software adeguato per facilitare le attività gestionali, perché, come risaputo, dalla perfetta organizzazione dipende una buona parte del successo.

Cassa in Cloud: perfetto per una Dark Kitchen!

Il software Cassa in Cloud di TeamSystem può rivelarsi la soluzione ideale anche per una Dark Kitchen. La sua flessibilità, infatti, lo rende la piattaforma perfetta per una gestione agile e immediata del punto cassa.

Cassa in Cloud consente di servire nel modo migliore i clienti, ottimizzare la produttività degli operatori e avere sempre sottomano tutti i dati dell’attività. La gestione e il controllo sono estremamente agevoli: è possibile verificare e analizzare velocemente gli ordini, memorizzare i gusti e le abitudini dei clienti, controllare velocemente le giacenze di magazzino (con impostazione dell’allarme “sotto-soglia”), verificare e monitorare tutti i pagamenti. Non solo, con questo software è possibile anche gestire l’invio telematico dei corrispettivi, emettere e ricevere fatture elettroniche e gestire gli adempimenti fiscali.

Tutta l’attività di Dark Kitchen è gestibile su Cassa in Cloud da tablet, in grado di passare agevolmente dalla gestione degli ordini all’emissione di documenti fiscali. Grazie al Cloud inoltre è possibile accedere al software anche da remoto, in qualsiasi momento e da qualunque device connesso alla rete. Una piattaforma smart per gestire la cassa del ristorante del futuro.

TeamSystem è da sempre al fianco delle aziende e degli studi nei processi di innovazione digitale. Tutte le nostre soluzioni sono finanziabili e attraverso una partnership con SIDA Group, società di consulenza finanziaria, supportiamo i nostri clienti nei processi di richiesta di questi contributi.

Articoli correlati