Associazioni Pro Loco: cosa sono e come costituirne una

15.10.2023 - Tempo di lettura: 7'
Associazioni Pro Loco: cosa sono e come costituirne una

Il mondo associativo italiano conosce una gamma estremamente ampia e diversificata di realtà, ovvero di enti privati senza scopo di lucro che si occupano delle più differenti attività, istituendo organizzazioni di diverse tipologie. Si parla di volta in volta di organizzazioni di volontariato, di enti filantropici, di associazioni culturali, di cooperative sociali, e via dicendo. In questo mare magnum di realtà si trovano anche le associazioni Pro Loco, delle peculiari organizzazioni di cittadini che vengono istituite e gestite con lo scopo di promuovere e sviluppare il proprio territorio.

In questo articolo vedremo in modo approfondito cos’è un’associazione Pro Loco in Italia, come può essere istituita, quali sono le possibili attività che può mettere in campo un comitato di questo tipo e in che modo una Pro Loco può finanziarsi.

Associazioni Pro Loco: cosa sono?

Iniziamo con il definire le Pro Loco: sono tali le organizzazioni senza scopo di lucro che si occupano principalmente della promozione del territorio, puntando a proteggerne il patrimonio culturale, paesaggistico e storico. A formare queste associazioni sono dei volontari, i quali si impegnano a esaltare ciò che di bello, di interessante e unico offre il territorio, dalle peculiarità paesaggistiche ai prodotti tipici, valorizzando le tradizioni locali attraverso eventuali manifestazioni o iniziative. Queste ultime possono essere di tipo culturale, turistico, ambientale, sportivo, gastronomico o folcloristico.

Le Associazioni Pro Loco in Italia: cenni storici

La prima Pro Loco avente le caratteristiche simili a quelle delle associazioni Pro Loco moderne venne fondata nel 1881 a Pieve Tesino, nell’allora Trentino Austro-Ungarico. Più in generale, sul finire del 19° secolo, in varie parti della penisola iniziarono a nascere dei comitati di cittadini volontari, di cura e di abbellimento del territorio locale. Il nome adottato da queste associazioni arriva dal latino, dove Pro Loco significa “a favore del luogo”: le prime Pro Loco venivano infatti indicate premettendo la particella “Pro” al nome del luogo di riferimento.

Il diffondersi delle Pro Loco venne stimolato a partire dagli anni Venti per azione dell’Enit, ovvero dell’Ente Nazionale Italiano per il Turismo. La storia delle Pro Loco procede per tutto il Novecento, per arrivare a un nuovo incremento dell’interesse e del numero delle associazioni presenti sul territorio nazionale in questi ultimi decenni, a dimostrare l’efficacia di queste realtà.

Attualmente, in Italia esistono circa 26.000 associazioni Pro Loco, distribuite in ogni regione e provincia. Esistono, va detto, anche dei comitati di carattere nazionale (come l’UNPLI, realtà di riferimento per le Pro Loco del Paese) e regionale che raccolgono centinaia di associazioni, e che si occupano della progettualità delle singole realtà nonché del loro sostegno e coordinamento.

Vediamo ora come è possibile creare una nuova associazione Pro Loco.

Come istituire una associazione Pro Loco

La procedura prevede dei passaggi abbastanza precisi da seguire:

  • Creare un comitato promotore costituito da un gruppo di almeno quattro persone accomunate dalla volontà di promuovere il proprio territorio e disposte a far conoscere il progetto di creazione della Pro Loco nella comunità di riferimento.
  • Aprire il tesseramento libero alle persone interessate a perseguire gli scopi di promozione del territorio attraverso una Pro Loco.
  • Scegliere la forma giuridica da adottare: costituire un’associazione riconosciuta, ovvero con personalità giuridica, consentirà di limitare le responsabilità da parte dei soci fondatori ed eventuali terzi potranno rifarsi solo sul patrimonio dell’associazione e non su quello dei suoi amministratori, come succede, invece, nel caso delle associazioni non riconosciute.
  • Scegliere il tipo di associazione da costituire: tendenzialmente, molte Pro Loco nascono come Associazioni di Promozione Sociale (APS), ma possono anche scegliere altre forme, come quelle di Organizzazioni di Volontariato (ODV) o di associazione culturale.
  • Elaborare lo Statuto della Pro Loco, ovvero il documento fondamentale che da quel momento ne regolerà attività e struttura. A seconda della tipologia di associazione che si è scelto di aprire, lo statuto dovrà contenere al suo interno specifiche clausole.
  • Nel momento in cui si raggiunge un numero sufficiente di soci, il gruppo promotore intenzionato a costituire una Pro Loco deve indire un’assemblea Costituente (con raccolta dei nominativi di tutti i presenti), avvisando ogni socio. L’Assemblea Costituente, riunita, presenta quanto preparato dal Comitato promotore, presenta lo Statuto per la sua approvazione, e procede con l’elezione delle figure chiave della Pro Loco. Si parla dei Componenti del Consiglio di Amministrazione nonché dei Revisori dei Conti e dei Probiviri; il Comitato direttivo, alla sua prima riunione, procederà con l’elezione del presidente della Pro Loco.
    Affinché la Pro Loco assuma personalità giuridica, l’atto costitutivo dovrà essere redatto da un notaio.
  • A questo punto la Pro Loco è di fatto costituita. Ora occorre interfacciarsi con l’Agenzia delle Entrate per registrare lo statuto e richiedere un codice fiscale dedicato. Sempre all’AdE è necessario inviare, entro 60 giorni dalla costituzione dell’ente, il modello EAS (nel caso la Pro Loco si costituisca come ente non commerciale).

Le Pro Loco e l’iscrizione al RUNTS

Le Pro Loco possono iscriversi al RUNTS (Registro Unico Nazionale del Terzo Settore), eventualmente adeguando il proprio statuto a quello di una delle tipologie di Enti del Terzo Settore a cui il Registro è dedicato. L’iscrizione al RUNTS permette di acquisire personalità giuridica tramite una procedura semplificata e di accedere ai benefici fiscali e ai finanziamenti pubblici previsti per gli Enti del Terzo Settore.

Le attività delle Pro Loco

Una volta fondata, l’associazione Pro Loco può dare il via alle attività per cui è stata creata questa organizzazione, puntando per l’appunto alla promozione del territorio. Le attività muteranno leggermente in base agli obiettivi concreti dell’ente specifico, ma in linea di massima possono essere divise, per comodità, in 3 grandi gruppi:

  • Attività promozionali: hanno a che fare con il marketing e con la promozione dei propri progetti, nei confronti della comunità dei residenti come di visitatori e di turisti; con l’organizzazione di attività per migliorare l’immagine complessiva del territorio; con l’organizzazione di eventi sul territorio.
  • Attività di supporto: una Pro Loco ha tutto l’interesse di vedere crescere il proprio territorio, e per questo può impegnarsi nel supportare altri progetti, fornendo assistenza e aiuto ad altre organizzazioni locali o persino a delle imprese.
  • Attività amministrative: le attività dedicate all’amministrazione dell’associazione stessa e in parte del territorio.

In che modo una Associazione Pro Loco può finanziarsi?

La prima e più naturale forma di finanziamento per un’associazione Pro Loco è quella rappresentata dalle quote associative. Ma non si tratta certo dell’unica possibile entrata per un’associazione di questo tipo. Ci sono infatti per esempio delle possibili entrate da attività di tipo commerciale, le quali devono essere intese come attività di tipo ausiliario e secondario, messe in campo in ogni caso con lo scopo finale di raggiungere gli obiettivi istituzionali dell’associazione e mai con quello di perseguire il lucro.

Ci sono, poi, le erogazioni liberali effettuate dai soci stessi o da terzi: nel caso di erogazione conseguente a una prestazione effettuata dalla Pro Loco, la fattura diventa obbligatoria, avendo a che fare con un ricavo di natura commerciale. E ancora, si parla di contributi da parte di enti pubblici, di eventuali lasciti testamentari e di raccolte fondi. Le risorse raccolte in quest’ultimo modo, qualora pubbliche, occasionali e volte esclusivamente al finanziamento delle attività messe in campo dalla Pro Loco, possono essere considerate come escluse dal regime Iva, non concorrendo a formare il reddito della associazione.

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La registrazione delle entrate e delle uscite, l’emissione di fatture, la gestione dei soci e delle quote associative, la creazione e la presentazione del bilancio: queste sono solamente alcune delle attività che chi si trova nel cuore di un’associazione Pro Loco è chiamato ad affrontare regolarmente. Diventa quindi molto importante poter contare su un software gestionale pensato interamente per il mondo associativo, che possa offrire un valido supporto sia nella gestione operativa che in quella amministrativa e contabile della Pro Loco. Dalla gestione degli incassi a quella dei verbali delle assemblee, dalla fatturazione elettronica alle comunicazioni ai soci, per arrivare agli scadenzari e ai rendiconti, con Terzo Settore in Cloud di TeamSystem tutto è sempre a portata di click e facile da gestire.

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