Fondazioni: cosa sono, tipologie e come crearne una

11.07.2025 - Tempo di lettura: 8'
Fondazioni: cosa sono, tipologie e come crearne una

Cosa sono le fondazioni e in che modo si distinguono da altri enti del Terzo Settore, come le associazioni? Qual è il loro scopo e quali sono i passaggi necessari per costituire una fondazione? In questo articolo risponderemo a queste domande in modo chiaro e accessibile, illustrando le caratteristiche fondamentali di questi enti e le varie tipologie di fondazione previste dalla normativa italiana.

Prima di approfondire il discorso e comprendere appieno il funzionamento di una fondazione, infatti, è importante sapere che la sua disciplina giuridica è regolata principalmente dal Codice Civile (in particolare dagli articoli 14-18 e 25-28) e dal Codice del Terzo Settore. Questi riferimenti normativi stabiliscono i requisiti, gli obiettivi e le modalità operative di ogni fondazione, differenziandola da altri enti non profit.

Cos’è una fondazione

Una fondazione è un ente senza scopo di lucro, che si avvale di un patrimonio per perseguire uno scopo non economico. Più nel dettaglio, la fondazione è un ente dotato di personalità giuridica privata che, così come normato dal Codice Civile, si basa sulla presenza di un patrimonio da impiegare per raggiungere uno scopo preciso, lecito e di utilità sociale. Già qui, quindi, è facile scorgere quello che è un prerequisito fondamentale per costituire una fondazione: la presenza di un patrimonio che possa essere definito come adeguato per raggiungere l’obbiettivo prestabilito.

Altra peculiarità della fondazione, come abbiamo visto, è quella di avere personalità giuridica, e ciò vuol dire che eventuali creditori potranno rifarsi solo sul patrimonio della fondazione stessa e non su quello personale dei suoi fondatori e amministratori.

A cosa serve una fondazione

Dopo aver capito cos’è una fondazione, è possibile soffermarsi sulla natura di questi enti. Spesso, la fondazione può essere un ente costituito da un facoltoso soggetto fondatore che decide di destinare una parte del proprio patrimonio privato a perseguire uno scopo ben preciso, come la promozione della ricerca scientifica su una pericolosa patologia, ad esempio. Le fondazioni, tuttavia, possono essere istituite anche da una pluralità di soggetti.
Lo scopo di una fondazione può essere il più diverso, spaziando nei campi scientifico, medico, artistico, umanitario, sociale, culturale, sportivo e via dicendo.

Fondazioni e Codice del Terzo Settore

Secondo quanto stabilito dal Codice del Terzo Settore (D.lgs. 117/2017) le fondazioni possono rientrare negli Enti del Terzo Settore, ma non in tutti i casi. Non possono divenire degli ETS, per esempio, le fondazioni bancarie . Se ne deduce quindi che le fondazioni che vantano i necessari requisiti per essere riconosciute come Enti del Terzo Settore (descritti al Titolo IV artt. 20–31 del Codice del Terzo Settore) possono chiedere l’inserimento all’interno del RUNTS seguendo quindi lo stesso percorso delle associazioni.

Differenza tra fondazione e Associazione

Anche se possono perseguire scopi affini, fondazioni e associazioni restano due mondi nettamente differenti. Se l’associazione è basata sull’azione dei soci, la fondazione non prevede queste figure, così come non è prevista nessuna assemblea obbligatoria; se l’ente associativo prevede l’elezione democratica degli organi sociali, le fondazioni designano gli organi di governo con altri metodi stabiliti dal proprio statuto.

Altro elemento che distingue questi enti è la personalità giuridica: se per le fondazioni è un requisito obbligatorio, non lo è necessariamente per le associazioni, che possono esistere come  .

Nelle fondazioni, inoltre, a prevalere è l’elemento patrimoniale, contrariamente a quanto accade nelle associazioni, dove il ruolo da protagonista va all’elemento umano.

Si parla quindi di due enti molto differenti; non è però da escludere la possibilità che, dall’intento iniziale di costituire una fondazione, si finisca talvolta per optare per la   per esempio per mancanza di un patrimonio sufficiente, oppure per la volontà di creare un organismo di tipo democratico. Allo stesso modo, può capitare che un’associazione voglia trasformarsi in fondazione.

Quali sono gli organi di una fondazione

Si è detto che una fondazione non presenta obbligatoriamente un’assemblea, e che i suoi organi di governo non vengono eletti in modo democratico. A reggere l’ente è il Consiglio di Amministrazione; oltre a questo possono esistere altri organi, tra i quali eventualmente anche un’assemblea: a disporre la presenza di eventuali altri elementi di governo è lo statuto della fondazione. È obbligatoria la presenza di un organo deputato al controllo della contabilità, nonché di un presidente, il quale nella maggior parte dei casi corrisponde al rappresentante legale della fondazione stessa.

Una fondazione può avere del personale, e le stesse persone facenti parti dell’Organo direttivo possono essere retribuite. Possono altresì essere presenti dei collaboratori volontari.

Tipologie di fondazioni

Prima di vedere come costituire una fondazione in Italia , può essere utile sottolineare che esistono diverse tipologie di ente a cui fare riferimento e a cui ispirarsi. A variare possono infatti essere, ad esempio, la spinta fondativa e la tipologia concreta di attività e di intervento. È possibile, per esempio, dividere il mondo delle fondazioni in due grandi gruppi:

  • fondazioni erogative: si occupano principalmente di distribuire risorse a soggetti terzi, siano esse risorse economiche, know-how o supporto tecnico. Non gestiscono direttamente i progetti, ma finanziano iniziative coerenti con la propria missione;
  • fondazioni operative: realizzano e gestiscono direttamente progetti e attività in linea con lo scopo fondativo. Sono quindi attive sul campo e coinvolte nell’esecuzione pratica delle iniziative.

Esistono, poi, fondazioni miste, che combinano entrambe le modalità: da un lato erogano risorse, dall’altro partecipano in prima persona alla realizzazione dei progetti.

In base alla spinta fondativa , poi, esistono:

  • fondazioni di comunità: nate dall’iniziativa congiunta di più soggetti, pubblici o privati, con l’obiettivo di sostenere progetti e bisogni di una specifica comunità territoriale;
  • fondazioni di famiglia: create per promuovere valori, idee o iniziative legate a una figura familiare di riferimento, spesso un imprenditore, da cui possono evolversi anche in vere e proprie fondazioni d’impresa.

Ci sono poi delle tipologie di fondazione, come per esempio le già nominate fondazioni di origine bancaria, per le quali è preclusa la possibilità di divenire Enti del Terzo Settore. Le fondazioni bancarie nascono per perseguire l’attività filantropica degli istituti di credito posti sotto il controllo pubblico, andando per esempio ad occuparsi di beni importanti per la comunità, collezioni artistiche o progetti in ambito sociale o sanitario.

Esiste, poi, una tipologia del tutto particolare di fondazione, detta fondazione di partecipazione, che differisce dalla fondazione “tradizionali. A differenza delle fondazioni classiche, che si basano principalmente su un patrimonio destinato a uno scopo, la fondazione di partecipazione coinvolge attivamente soggetti pubblici o privati nella governance e nella gestione. Questi soggetti, chiamati partecipanti, possono contribuire con risorse economiche, competenze o attività, prendendo parte alle decisioni strategiche.

Come creare una fondazione

All’origine di una fondazione c’è un atto pubblico tra vivi, oppure una disposizione testamentaria. L’atto di fondazione è un atto che può provenire da uno o più fondatori e che è unilaterale, quindi non necessita di accettazione.

I documenti fondamentali per aprire una fondazione, ossia l’atto costitutivo e lo statuto dell’ente, devono essere creati a partire dalle indicazioni del Codice Civile e della legislazione inerente o, se si desidera diventare Ente del Terzo Settore, dalle indicazioni presenti all’art. 21 del Codice del Terzo Settore.
All’interno degli atti devono essere presenti le seguenti informazioni:

  • la denominazione dell’ente;
  • la sua sede;
  • il suo scopo;
  • l’assenza di scopo di lucro (se si vuole diventare Ente del Terzo settore);
  • l’importo del patrimonio;
  • l’ordinamento e amministrazione dell’ente;
  • l’organo di amministrazione;
  • l’organo di controllo;
  • in che modo vengono erogate le rendite;
  • le norme relative all’estinzione della fondazione, alla devoluzione del suo patrimonio e alla sua trasformazione.

L’atto fondativo dell’ente dev’esser sottoposto a un notaio affinché possa assumere le vesti di atto pubblico.

Il secondo passo necessario per costituire una fondazione  è quello di sottoporre la creazione dell’ente presso la Regione o presso la prefettura di competenza, affinché questa possa essere riconosciuta. In questo modo, per effetto del riconoscimento dell’autorità competente, l’ente può acquisire la propria personalità giuridica. Nel caso la fondazione abbia i requisiti per rientrare tra gli ETS, può ottenere personalità giuridica iscrivendosi al RUNTS.

Che patrimonio serve per costituire una fondazione

Si è detto che la fondazione nasce intorno a un patrimonio di partenza. Così come stabilito dall’articolo 22 d. lgs. 117/2017, il patrimonio minimo di una fondazione è pari a 30 mila euro, anche se va sottolineato che in ogni caso la cifra deve risultare congrua allo scopo prefissato dall’ente (si parla infatti generalmente di cifre più alte). Il patrimonio ha lo scopo primario di tutelare i potenziali creditori della fondazione, partendo dal presupposto che la fondazione presenta una propria personalità giuridica con autonomia patrimoniale.

Gestire una fondazione con Terzo Settore in Cloud

Una volta avviata, rispettando passaggi, costi e tempo per l’avvio di una fondazione, quest’ultima va anche gestita in modo corretto, in riferimento alle attività necessarie per raggiungere lo scopo fondativo, per svolgere eventuali attività d’impresa, per gestire i finanziamenti e via dicendo. Risulta quindi fondamentale poter contare su un software gestionale per fondazioni come  , scelto da migliaia di enti italiani: con questo strumento, sviluppato appositamente per il non profit, è possibile gestire in modo semplice e intuitivo tutti gli aspetti amministrativi, operativi e contabili dell’ente, in qualsiasi luogo in cui sia presente connettività.

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