Come iscriversi al RUNTS e chi deve farlo

06.06.2023 - Tempo di lettura: 5'
Come iscriversi al RUNTS e chi deve farlo

Pur essendo attivo dal 2021, il Registro Unico Nazionale del Terzo Settore (RUNTS) continua a sollevare dubbi e domande. Se molte realtà si domandano come iscriversi al RUNTS, tanti altri enti hanno quesiti più specifici, da chi vuole capire se l’iscrizione al registro è obbligatoria fino a chi teme che il trasferimento al RUNTS possa compromettere il Cinque per Mille (la risposta in quest’ultimo caso è no). Questo nuovo strumento ancora oggi resta quindi per molti una novità assoluta: in questa guida si vedrà dunque cos’è il RUNTS, chi può effettuare l’iscrizione e l’iter da seguire per portare a termine il processo.

Cos’è il RUNTS

Il RUNTS, ovvero il Registro Unico Nazionale del Terzo Settore, è stato introdotto dall’art. 45 del Codice del Terzo Settore, ed è entrato in vigore il 23 novembre 2021, così come comunicato con il Decreto direttoriale n. 561 del 26 ottobre 2021 e con la pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale dell’11 novembre 2021, sulla scorta di quanto deciso con la Riforma del Terzo Settore del 2017.

Come è noto, il Terzo Settore comprende tutti gli enti che non fanno parte né del primo settore, ovvero del settore pubblico, né del secondo settore, ovvero quello in cui si muovono le imprese commerciali che puntano al profitto. La platea alla quale si rivolge il Registro è quindi molto ampia, nonché molto variegata.

Con la sua comparsa, il Registro si impone come sostituto dei registri presenti in precedenza. Si parla quindi dei registri delle associazioni di promozione sociale (APS), dei registri delle organizzazioni di volontariato (ODV) e dell’anagrafe delle Onlus. Lo scopo è quello di garantire la piena trasparenza degli enti facenti parte del Terzo Settore rendendo pubbliche tutte le informazioni fondamentali. Per raggiungere questo scopo, il RUNTS mette a disposizione in un unico strumento – ordinato e accessibile a tutti telematicamente – elementi come bilanci d’esercizio, rendiconti e bilanci sociali.

Chi può iscriversi al Registro Unico Nazionale del Terzo Settore

Come anticipato, il RUNTS è pensato per accogliere tutte le realtà del Terzo Settore. Si parla quindi di un registro che interessa migliaia di attori attivi nel non profit, da Onlus a fondazioni, da organizzazioni di volontariato ad associazioni, passando per imprese sociali e cooperative. A partire dal novembre 2021, ognuna di queste realtà può trasmigrare dai vecchi registri o iscriversi al RUNTS, il quale – per poter accogliere tutte queste differenti realtà – è strutturato in 7 diverse sezioni:

  1. Organizzazioni di volontariato (ODV)
  2. Associazioni di promozione sociale (APS)
  3. Enti filantropici
  4. Imprese sociali (comprese le cooperative sociali)
  5. Reti associative
  6. Società di mutuo soccorso
  7. Altri Enti del Terzo Settore

Per quanto riguarda le realtà che possono iscriversi al RUNTS, queste sono:

  • Le organizzazioni di volontariato
  • Le associazioni di promozione sociale
  • Gli enti filantropici
  • Le associazioni riconosciute
  • Le associazioni non riconosciute
  • Le reti associative
  • Le società di mutuo soccorso esenti dall’obbligo di iscrizione nel Registro delle Imprese
  • Le fondazioni
  • Le imprese sociali
  • Gli enti religiosi civilmente riconosciuti
  • Gli enti privati (che non siano società) senza scopo di lucro che sono stati costituiti per perseguire finalità di tipo civico, solidale o di utilità sociale, e che perseguono tale scopo attraverso lo svolgimento (in via principale o esclusiva) di attività di interesse generale nella forma di azione volontaria oppure di erogazione gratuita di denaro, beni e servizi, o di mutualità o, ancora, di scambio o di produzione di beni o servizi.

 

Chi deve iscriversi al RUNTS?

Non è ancora chiaro a tutti quale sia il livello di obbligatorietà del RUNTS. Per chiarire la cosa è bene sottolineare che l’iscrizione al Registro Unico Nazionale del Terzo Settore risulta obbligatoria unicamente per le Onlus. La Riforma del Terzo Settore, infatti, ha di fatto eliminato la qualifica di Onlus e ha richiesto alle realtà iscritte alla relativa anagrafe di trasmigrare al RUNTS adeguando il proprio statuto a una di queste opzioni: APS, ODV o uno degli altri enti previsti dall’ art.4 del Codice del Terzo Settore. Facendo diversamente, le Onlus andrebbero incontro alla perdita del patrimonio accumulato nei periodi d’imposta durante i quali l’ente aveva la qualifica di Onlus.

Per tutti gli altri enti, l’iscrizione al RUNTS non è in alcun modo obbligatoria: ogni associazione può quindi decidere in libertà se effettuare o meno la registrazione presso il nuovo registro unico nazionale. Ecco allora che non c’è nessun obbligo, con l‘iscrizione che è facoltativa, ma al tempo stesso fortemente consigliata. Decidere di non effettuare il passaggio al RUNTS significa infatti escludere la possibilità di approfittare (per l’ETS) di diversi vantaggi di tipo economico. Va peraltro detto che sia le Organizzazioni di volontariato, sia le Associazioni di promozione sociale già iscritte al relativo registro, sono trasmigrate automaticamente al RUNTS.

Perché iscriversi al RUNTS: i vantaggi

Ecco perché un ente che non ha ancora deciso se iscriversi o meno al RUNTS dovrebbe optare per la registrazione:

  • All’atto di registrazione al RUNTS la realtà può ottenere la corrispondente qualifica di ETS o eventualmente di associazione di promozione sociale, di organizzazione di volontariato e via dicendo.
  • A livello economico, l’iscrizione al RUNTS permette di accedere alle agevolazioni fiscali previste per gli Enti del Terzo Settore.
  • L’iscrizione al RUNTS consente di acquisire personalità giuridica.
  • Iscriversi dà la possibilità di accedere al 5 per mille e a fondi destinati esclusivamente al finanziamento di attività promosse dagli ETS.
  • È possibile accedere a meccanismi come il social lending e i titoli di solidarietà.

Ne consegue, quindi, che esistono diversi svantaggi per le realtà che decidono di non iscriversi al Registro Unico Nazionale del Terzo settore. Questa scelta porta alla perdita di importanti incentivi, per non parlare del venir meno di diverse agevolazioni, e dell’accresciuta difficoltà nell’accedere a relazioni o sovvenzioni con la Pubblica Amministrazione.

Come iscriversi al RUNTS

L’iscrizione al RUNTS prevede dei passaggi piuttosto precisi, con richieste altrettanto puntuali. Ecco gli step da seguire:

  1. Il legale rappresentante dell’ente (o della rete associativa) deve avviare il processo di iscrizione attraverso l’apposita sezione RUNTS del sito web del Ministero del Lavoro e delle politiche sociali. Per effettuare l’accesso sarà necessario cliccare su “Entra con SPID” o “Entra con CIE”.
  1. Una volta entrati sul portale, occorre cliccare su “Richiedi” e poi “Iscrizione”.
  1. A questo punto occorre compilare tutti i campi richiesti per l’iscrizione. In questa sede verranno richieste informazioni quali:
  • Codice fiscale dell’ente
  • Denominazione dell’ente
  • Forma giuridica dell’ente
  • Indirizzo della sede legale
  • Indirizzi delle eventuali sedi secondarie
  • Data di costituzione dell’ente
  • Attività dell’ente, da scegliere tra quelle elencate nell’art. 5, comma 1, del Codice del Terzo settore
  • Partita IVA o, se assente, fiscale
  • Personalità giuridica
  • Se disponibile, il patrimonio minimo
  • Le generalità del rappresentante legale dell’ente
  • Le generalità dei soggetti che ricoprono cariche sociali nell’ente
  1. Una volta compilati tutti questi campi sarà possibile passare all’upload dei documenti richiesti: gli allegati obbligatori sono l’ultimo bilancio, lo statuto e l’atto costitutivo, i quali devono essere presentati in formato pdf.

Una volta terminata la richiesta di iscrizione al RUNTS si dovrà restare in attesa della ricevuta da parte dell’ufficio competente. Questa sarà inviata in PDF, e dovrà essere firmata digitalmente e nuovamente inoltrata all’ufficio. Al termine della procedura, si riceverà una email PEC di conferma dell’avvenuta iscrizione.

Gestire un ETS facilmente con Terzo Settore in Cloud

Gestire un Ente del Terzo Settore richiede di occuparsi di tutto ciò che riguarda la parte amministrativa, contabile e operativa dell’ente stesso. Terzo Settore in Cloud, creato da TeamSystem, è il gestionale di facile utilizzo che semplifica tutti gli aspetti della gestione di un ETS, dall’iscrizione dei soci alla contabilità ordinaria, passando per l’organizzazione dei corsi, l’incasso delle quote, la fatturazione, il pagamento dei fornitori e tanto altro

Terzo Settore in Cloud
Il software per la gestione degli enti del terzo settore e delle Associazioni no profit.

Articoli correlati