Indice di rotazione del magazzino: cos’è e perché è importante

29.04.2024 - Tempo di lettura: 3'
Indice di rotazione del magazzino: cos’è e perché è importante

La gestione efficiente del magazzino rappresenta un fattore chiave per il successo di qualsiasi azienda. Tra i numerosi indicatori che aiutano a valutare le performance di questo comparto, l’indice di rotazione del magazzino assume un ruolo di primaria importanza.

In questo articolo approfondiremo il concetto di indice di rotazione, illustrando il suo calcolo e il suo ruolo nel miglioramento della produttività e della gestione delle scorte.

Cos’è l’indice di rotazione del magazzino

L’indice di rotazione del magazzino, noto anche come inventory turnover, rappresenta il numero di volte in cui, in un determinato periodo di tempo (solitamente un anno), le scorte di un prodotto vengono completamente vendute e rimpiazzate da nuovo inventario. In parole semplici, indica la velocità con cui i prodotti si muovono dagli scaffali del magazzino per arrivare ai clienti.

Dalla correlazione tra il tempo e la disponibilità (o indisponibilità della merce), è possibile capire con che frequenza si esaurisce e viene ripristinata la scorta di una specifica referenza per programmare i riordini ed evitare out of stock ma anche deperimento dei prodotti a scadenza. La tracciabilità della movimentazione consente di:

  • monitorare il periodo di giacenza, ovvero quanto tempo le merci rimangono ferme sugli scaffali prima di essere distribuite o ricollocate;
  • poter stabilire una gerarchia tra i prodotti a più alto tasso di rotazione e quelli che hanno una maggiore giacenza, velocizzando la logistica e riducendo i costi.

Come si calcola l’indice di rotazione del magazzino

La formula per il calcolo dell’indice di rotazione del magazzino è la seguente:

Indice di rotazione = Costo delle vendite annuali / Giacenza media annuale

  • Costo delle vendite annuali: rappresenta il valore complessivo delle vendite di un prodotto in un anno, espresso a costo.
  • Giacenza media annuale: rappresenta la media del valore delle scorte di un prodotto presenti in magazzino nel corso di un anno. Per calcolarla, è possibile utilizzare la seguente formula:

Giacenza media annuale = (Giacenza iniziale + Giacenza finale) / 2

Come interpretare l’indice di rotazione del magazzino

Un indice di rotazione alto indica che le scorte di un prodotto ruotano velocemente, ovvero vengono vendute e rimpiazzate con frequenza. Al contrario, un indice di rotazione basso suggerisce che le scorte rimangono ferme in magazzino per un periodo di tempo prolungato.

In generale, un valore di indice di rotazione considerato “buono” varia in base al settore merceologico e alle caratteristiche specifiche dell’azienda. Tuttavia, è importante tenere sotto controllo questo indice nel tempo e confrontarlo con i benchmark del proprio settore per identificare eventuali aree di miglioramento.

Come migliorare l’indice di rotazione del magazzino e la gestione delle scorte

Un indice di rotazione ottimale del magazzino si traduce in una serie di vantaggi per l’azienda. Eccone alcuni esempi.

  • Riduzione dei costi di magazzino: minori scorte equivalgono a minori costi di stoccaggio, assicurazione e obsolescenza.
  • Migliore flusso di cassa: la vendita rapida delle scorte libera capitale che può essere investito in altre aree del business.
  • Maggiore efficienza operativa: una gestione efficiente delle scorte minimizza gli errori e ottimizza i processi di magazzino.

Per migliorare l’indice di rotazione del magazzino e ottimizzare la gestione delle scorte, è possibile implementare diverse strategie.

  • Analisi delle vendite: è fondamentale monitorare le vendite di ogni prodotto per identificare quelli a rotazione lenta e quelli a rotazione veloce.
  • Gestione delle scorte a metodo ABC: questa metodologia classifica i prodotti in base alla loro importanza e valore, definendo livelli di scorta ottimali per ciascuna categoria.
  • Implementazione di sistemi di gestione del magazzino: questi software automatizzano e ottimizzano i processi di magazzino, migliorando la visibilità sulle scorte e facilitando il processo decisionale.
  • Ottimizzazione degli spazi di magazzino: una disposizione efficiente dei prodotti e un’organizzazione ottimale degli spazi riducono i tempi di movimentazione delle merci.
  • Collaborazione con i fornitori: stabilire relazioni collaborative con i fornitori permette di ottimizzare i flussi di approvvigionamento e ridurre le scorte eccessive.

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Scegliere la strategia migliore

L’indice di rotazione del magazzino è vitale quando si vuole rintracciare il punto di equilibrio tra costi di giacenza e ricavi generati da scorte supplementari.

Solitamente, al crescere della giacenza media corrisponde una diminuzione dell’efficacia dell’organizzazione logistica, con costi di gestione in aumento. D’altra parte, la permanenza più lunga di merci in magazzino genera vantaggi rispetto all’autonomia dai fornitori: maggiori scorte in magazzino, infatti, rappresentano una boccata d’ossigeno nel momento in cui, per qualsiasi ragione, a fronte di un aumento della domanda, viene meno la possibilità di ricevere rifornimenti.

Pensiamo per esempio a un’insegna commerciale specializzata in elettrodomestici: confrontando l’indice di rotazione dei climatizzatori durante la stagione estiva con i tempi medi di consegna dei fornitori nei periodi caratterizzati da alta richiesta, potrebbe rivelarsi strategico aumentare le scorte per soddisfare i picchi della domanda. Con il duplice risultato di accrescere il fatturato e di guadagnare vantaggio competitivo nei confronti dei concorrenti rimasti senza scorte. I maggiori costi sostenuti per la gestione del deposito si trasformano così in un investimento dal ritorno quasi immediato.

Bisogna comunque chiarire che non necessariamente, o non in tutti i periodi dell’anno, una migliore efficienza del sistema equivale a una maggiore disponibilità di prodotto e quindi alla capacità di rispondere meglio al mercato. Gli aspetti più interessanti legati all’indice di rotazione sono in effetti quelli previsionali e non solo rispetto alle merci. Una volta registrate delle serie storiche accurate, con statistiche legate alla stagionalità o alla ciclicità di determinate referenze, diventa possibile gestire al millimetro spazi e consegne, oltre che i budget da destinare a nuove strutture, fisse o provvisorie.

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