Non solo Gantt per la gestione dei tempi di progetto

17.11.2019 - Tempo di lettura: 3'
Non solo Gantt per la gestione dei tempi di progetto
Per una corretta programmazione e gestione dei tempi di progetto bisogna abbandonare la logica delle “caselline dei fogli di calcolo colorate” a favore di una corretta programmazione. Gli strumenti esistono da anni e sono sempre più performanti, la carenza in Italia è tutta nel know how di chi deve operare correttamente.

A seguire l’attività di scomposizione del progetto in una work breakdown structure (WBS) e una corretta redazione del “dizionario” della WBS si deve procedere con il sequenziare le attività, stimandone la durata ed i vincoli logici di inizio e fine.
Per definizione le attività sono le parti di lavoro elementari di un progetto. Anch’esse possono essere convenzionalmente definite, e talvolta aggregate in componenti superiori, o suddivise in parti inferiori detti “task”, nonostante l’uso del termine non segua una convenzione comune.

La descrizione di una (sotto)-attività si potrebbe esplodere in vario modo, ad esempio tramite diagrammi di flusso procedurali, o altre descrizioni testuali e rappresentazioni di operazioni minime significative ai fini del lavoro da compiere, secondo i relativi schemi e le simbologie convenzionali.

Le attività diventano così le parti descrittive elementari di ciascun work package (pacchetto di lavoro) per la descrizione del lavoro, oltre che le componenti per la costruzione della programmazione temporale o schedule del progetto. Vengono convenzionalmente riunite nella cosiddetta lista o elenco di attività, opportunamente codificate e descritte con i rispettivi attributi. I pacchetti di lavoro in edilizia possono essere assimilati ai padri della struttura di scomposizione del progetto (WBS) e le attività possono essere rappresentate dalle lavorazioni tipo la f/o di un determinato tipo di calcestruzzo. Tali attività, nelle loro analisi, sono composte da risorse elementari ovvero noli, manodopera e materiali.

Logiche di correlazione delle attività

Sulla base dell’elenco di attività, si deve innanzitutto stabilire la logica generale con cui le stesse attività si correlano fra loro, attraverso i cosiddetti legami di dipendenza o relazioni o vincoli di precedenza, poi stabilire (tramite il processo che segue) la durata delle singole attività, quindi sviluppare un programma temporale complessivo o “schedule” del progetto, con il diagramma delle precedenze (vedi figura) su cui si possa determinare il cosiddetto “cammino critico” che di solito viene evidenziato in rosso.

Nella parte alta della figura si evince una corretta redazione del diagramma delle precedenze che aiuta a comprendere quale sarà il percorso critico (in rosso) delle attività, dandoci inoltre contezza di quale possa essere lo scorrimento libero (free float) ammesso per tutte quelle attività non critiche. Nella parte bassa possiamo vedere il classico diagramma di Gantt da redigere dopo aver stabilito le precedenze che definisce in quale lasso di tempo, su un calendario, si svilupperà tutto il progetto.

Dobbiamo pertanto assumere che ciascuna attività:

  • abbia relazioni logiche con una o più attività “limitrofe” di progetto, che devono essere svolte in precedenza a quella dichiarata;
  • una o più altre attività possono essere svolte a seguito dell’attività data;
  • di una attività siano talvolta possibili svolgimenti in parallelo totale o parziale con altre attività.

Esistono infine attività rispettivamente di inizio e di fine progetto, convenzionalmente definite e con durata temporale uguale a 0.

Si definiscono “logiche” le relazioni o i vincoli fra attività per cui le stesse devono essere svolte in una certa sequenza, che rispetti anche vincoli di tipo fisico.  La definizione vale pertanto per l’intero modello logico di attività del progetto.

 

Le dipendenze tra le attività

Le dipendenze, per le varie attività, sono di tipo diverso. La più semplice è quella di “fine-inizio”, per cui l’inizio di una attività è vincolato alla fine di una o più attività precedenti. Questo tipo di dipendenza viene anche indicata come “Finish-Start”, rispettivamente un’attività (A) precedente ed una successiva (B). Ovviamente le dipendenze possono essere anche di altro tipo, come la inizio-inizio nel caso due attività inizino parallelamente, fine-fine nel caso in cui finiscano in contemporanea ed in ultimo la inizio-fine che ci indica che una attività precedente inizia quando finisce la successiva, questa è la meno usata.

Nel cammino critico le dipendenze fra attività costituiscono quindi vincoli temporali di lavoro; e nel caso più comune di relazione Fine-Inizio, il ritardo di fine di una attività si trasmette sull’inizio di una successiva.

Di questi vincoli, al termine della pianificazione alcuni risulteranno “rigidi”, altri potranno essere rilassati entro certi limiti, ferma restando la durata totale del progetto.
Viene definito cammino o percorso critico la catena costituita dalle attività, dal nodo di inizio a quello di fine progetto, per cui:

  1. la somma di durate determina la durata minima necessaria dell’intero progetto,
  2. il ritardo o slittamento di una qualsiasi delle attività componenti determina un corrispondente ritardo del progetto.

In altri termini le durate delle attività costituenti il cammino critico, non ammettono alcuna tolleranza temporale ai fini della durata complessiva del progetto, né può esservi, con i vincoli dati, una durata inferiore del progetto.

Queste appena elencate rappresentano le regole base per una corretta programmazione di un progetto e delle sue attività. La fase di pianificazione è uno dei passaggi più delicati in quanto costituisce elemento fondamentale per arrivare a definire un corretto budget o baseline dei costi e che servirà in futuro per effettuare un corretto monitoraggio di tempi e costi del nostro progetto.

La rivoluzioni BIM del 4D e la gestione dei tempi

Oggi avere queste nozioni, seppur basilari, ci aiutano a capire meglio la rivoluzione BIM in atto per la parte 4D e la gestione dei tempi. Infatti, peculiarità delle imprese edili è quella di dover ottimizzare la posa in opera di ogni singolo materiale/elemento, tracciando così un vero e proprio “Storyboard” dell’esecuzione del cantiere e attraverso la programmazione, creare una simulazione video di cosa verrà costruito (oggetto parametrico) e quando questo avverrà, con la relativa restituzione grafica. La programmazione dei tempi rispetta in maniera pedissequa quella dei costi ed esse sono legate le varie fasi di progettazione (Fattibilità T. E., definitiva e esecutiva) e di conseguenza, ai LOD (livelli di dettaglio). Dicasi la stessa cosa in fase di esecuzione dove le fasi, diventano SAL o, con un corretto sistema di gestione, SIL (Situazione Interna Lavori), visuali. Avere delle basi project management nella gestione dei tempi, fin dall’approccio, ci aiuta dunque a operare, grazie al BIM, su dei modelli incrementali, senza dover rifare sempre tutto da capo, tendo traccia di tutte le eventuali variazioni/integrazioni a tutto vantaggio di tempi, costi e qualità del lavoro.


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