Crowdfunding nello sport: guida per le ASD

Oggi parliamo di crowdfunding nello sport: in questa guida spiegheremo per quale motivo il crowdfunding rappresenta un’opportunità strategica per le ASD che desiderano raccogliere fondi per progetti, eventi o attrezzature. Più nello specifico, spiegheremo quali sono gli obiettivi che possono essere raggiunti attraverso questa attività di raccolta fondi, come individuare i donatori ai quali rivolgersi e come organizzare una campagna efficace.
È peraltro sbagliato guardare al crowdfunding sportivo esclusivamente come a uno strumento per raccogliere fondi: si tratta infatti anche di una preziosa opportunità per legare le Associazioni Sportive Dilettantistiche – come peraltro potenzialmente anche altre realtà che orbitano nel mondo dello sport – ai propri sostenitori.
Vediamo, dunque, le basi essenziali per organizzare una campagna di crowdfunding nello sport, partendo da un ripasso della definizione di crowdfunding.
Ripassiamo il significato di crowdfunding
Per capire come organizzare in modo efficace una campagna di crowdfunding nello sport è bene prima di tutto chiarire cosa si intende con questo termine inglese, peraltro composto da due parole separate: crowd, folla, e funding, ovvero finanziamento. Si capisce, quindi, che si parla di un processo finanziario che prevede un coinvolgimento che parte dal basso, con delle persone interessate a sostenere con i propri risparmi dei progetti lanciati da altre persone o, come in questo caso, da delle associazioni.
Processi di questo tipo erano certamente presenti anche prima della nascita e dello sviluppo del web, ma si parla propriamente di crowdfunding a proposito di campagne di raccolta fondi organizzate per mezzo di apposite piattaforme online: questo sistema di siti internet dedicati alla raccolta fondi si è infatti sviluppato intensamente negli ultimi 15 anni.
Vediamo ora per quale motivo per un’Associazione Sportiva Dilettantistica può essere interessante lanciare una campagna di crowdfunding nello sport.
A cosa serve il crowdfunding nello sport
A quale scopo un’ASD o un’altra realtà del mondo sportivo dovrebbe pensare di organizzare una campagna di crowdfunding? Quali obiettivi sarebbe possibile raggiungere con un processo di raccolta fondi di questo tipo?
Ebbene, le campagne di crowdfunding nello sport possono essere sviluppate in due direzioni differenti. È possibile, per esempio, organizzare delle raccolte dal basso di fondi mediante delle piattaforme Internet per finanziare dei progetti sportivi della stessa ASD, i quali potrebbero essere sostenuti da motivazioni di ordine sportivo o sociale; oppure è possibile mettere in piedi delle campagne per raccogliere dei soldi che non verranno usati in progetti sportivi, e che invece verranno devoluti in beneficenza presso altre realtà. Ecco che allora ci potrà essere l’ASD che lancia una campagna di crowdfunding per raccogliere dei soldi che verranno usati per organizzare delle attività sportive per disabili; e potrà anche esserci una campagna di crowdfunding nello sport i cui fondi verranno utilizzati per finanziare la costruzione di una scuola in un Paese in via di sviluppo, mentre altre campagne verranno lanciate per acquistare per esempio un nuovo autobus per l’ASD, così da poter organizzare le trasferte dei giovani atleti in sicurezza, senza pesare sui genitori.
Come si può intuire, quindi, è possibile organizzare una campagna di crowdfunding nello sport puntando a diversi obiettivi. Ma da dove partire?
Crowdfunding per lo sport: chi potrebbe essere un donatore
Per organizzare una campagna di crowdfunding sportivo è bene prima di tutto individuare quelli che potrebbero essere i profili dei potenziali donatori ai quali rivolgersi, così da confezionare una strategia efficace. Ecco che allora vale la pena ricordare che il mondo sportivo è particolarmente sensibile per definizione a delle raccolte fondi per cause benefiche o sociali, nella consapevolezza che alla base di tante attività sportive ci sono valori come la partecipazione attiva, la fratellanza, la voglia di partecipare, la voglia di stare insieme e la solidarietà.
Ma chi è, quindi, il potenziale donatore di una campagna di crowdfunding organizzata da un’ASD? Di certo lo sguardo deve cadere prima di tutto tra i suoi tifosi: pensiamo a chi riempie gli spalti durante gli eventi sportivi organizzati dall’associazione o negli eventi nei quali l’ASD è semplicemente una partecipante, spaziando quindi dai genitori degli atleti per arrivare ai veri e propri sostenitori delle squadre.
Ecco che allora il donatore sarà chi è abituato a sostenere gli atleti dell’ASD e le sue imprese, e che sarà quindi portato a farsi coinvolgere ulteriormente per permettere all’associazione di raggiungere i propri obiettivi.
Tipi di crowdfunding per associazioni sportive
Non tutte le campagne di crowdfunding per lo sport sono uguali. Anzi, ancora più in generale è possibile dire che esistono diverse tipologie di raccolte fondi dal basso che ricadono sotto l’ombrello del crowdfunding. Si parla infatti di:
- reward-based crowdfunding, iniziamo con una tipologia di crowdfunding che in realtà si presta poco a essere utilizzata nel mondo della ASD, ma che in ogni caso deve essere tenuta in considerazione, non fosse che per avere una visione completa delle potenziali possibilità di movimento. Si tratta qui di una raccolta fondi che prevede la distribuzione ai donatori di premi o di vantaggi: nel caso delle ASD, si potrebbe parlare di gadget sportivi. Non si tratta però, come anticipato, di una strada percorsa molto spesso dalle associazioni sportive;
- donation crowdfunding, ecco una tipologia che si presenta come ideale per delle campagne legate a causa no-profit nel mondo dello sport. Si tratta qui semplicemente della raccolta di donazioni volontarie, senza nessun tipo di ritorno per il donatore;
- lending crowdfunding, qui non si parla davvero di donazioni, quanto di una forma particolare di prestito. Si capisce quindi che le normali ASD non prendono in considerazione tipicamente questa tipologia, la quale peraltro può risultare efficace solo nel caso di realtà molto strutturate, in grado di raccogliere la fiducia di quelli che risultano quindi essere, più che donatori, veri e propri investitori. È famoso, per esempio, il caso del Genoa Calcio, che nel 2023 ha lanciato una campagna di Lending crowdfunding per raccogliere oltre 5 milioni di euro, offrendo al pubblico una cedola del 9%;
- equity crowdfunding, permette ai tifosi di diventare azionisti della società di riferimento. Ovviamente qui il coinvolgimento dei donatori diventa estremamente alto.
Crowdfunding e sport: best practice
Quali sono le best practice per organizzare delle campagne di crowdfunding nello sport davvero efficaci? Ecco alcuni consigli.
- Affinché una campagna possa avere successo, è necessario riconoscere alla trasparenza del progetto un altissimo valore, nella consapevolezza che il popolo di donatori pretende di sapere come saranno utilizzati i loro contributi.
- La durata della campagna di crowdfunding deve essere fin da subito ben definita, né troppo breve, né eccessivamente lunga. Circa 3 mesi sono perfetti.
- È bene lanciare una campagna definendo chiaramente l’obiettivo da raggiungere, stabilendo cioè una cifra realistica, senza sparare troppo in alto, considerando che le donazioni online sono generalmente inferiori a quelle offline.
- È importante valutare con attenzione la piattaforma da utilizzare, sapendo che questi strumenti presentano stili differenti, livelli di usabilità diversi, e via dicendo. È fondamentale inoltre – soprattutto nel caso dell’ASD che lancia un crowdfunding per la prima volta – assicurarsi di poter accedere a un buon supporto tecnico, compreso nel pacchetto.
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