Beacon: cosa sono?

27.01.2017 - Tempo di lettura: 3'
Beacon: cosa sono?

Nei giorni nostri si sente sempre più spesso parlare di beacon. Che cosa sono? I beacon sono trasmettitori radio a bassa potenza che sfruttano la tecnologia Bluetooth per rilevare la presenza di device mobili (fino ad un raggio di 50 metri) e, se possibile, trasmettere ad essi informazioni e dati di diversa natura. “Se possibile” perché, infatti, per decifrare l’input trasmesso da un beacon, lo smartphone deve avere un’app che gli consenta di leggere il messaggio.

Come sono fatti i beacon?

In genere si tratta di centraline rettangolari di pochi centimetri con una batteria. I beacon sono collocati accanto all’oggetto da connettere. Per installarle è necessario l’intervento di un esperto del settore. Un beacon costa all’incirca 50 euro. E se bisogna sviluppare un’applicazione collegata ad esso, i costi ovviamente crescono.

Dove vengono utilizzati i beacon?

I beacon possono essere impiegati in ambiti differenti. Vediamo alcuni esempi:

  • Nei negozi per comunicare al cliente le offerte e le promozioni, per mostrare le schede tecniche dei prodotti e i commenti e le recensioni di coloro che li hanno già comprati. Ad esempio, negli USA, Sephora (marchio di cosmetici) ha impiegato e testato i beacon in alcuni dei suoi punti vendita.
  • Nella comunicazione pubblicitaria outdoor. Negli Stati Uniti, i beacon sono stati utilizzati nella promozione del film dei “Minions”: i cartelloni pubblicitari affissi sui mezzi pubblici si connettevano, tramite i beacon, ai device mobili di chi era sul pullman per mostrare il trailer del film.
  • Nei musei: connettendosi allo smartphone dei visitatori, i beacon raccontano la storia delle opere, il contesto socio-culturale in cui sono state realizzate, la vita dell’autore e degli artisti, e ne svelano i dettagli tecnici.

Quali sono i vantaggi dei beacon?

  1. efficacia ed efficienza comunicativa;
  2. concreta possibilità di intercettare l’utente e di attirare la sua attenzione;
  3. garanzia di engagement, attraverso il contenuto proposto;
  4. interazione, in quanto l’utente si sente maggiormente coinvolto in uno scambio comunicativo dinamico e bidirezionale;
  5. forma di marketing non invasiva. Non è una strategia di promozione in cui l’utente è massacrato di messaggi che lo portano a disinstallare la app del brand o a cancellarsi dalla newsletter.

Dal punto di vista degli svantaggi, invece, dobbiamo dire che talvolta può capitare che ci siano problemi nella trasmissione dei messaggi. Inoltre, i primi esempi di beacon scaricavano troppo in fretta la batteria del cellulare – problema oggi parzialmente risolto.

In conclusione, possiamo dire che c’è sempre maggiore attenzione attorno alle potenzialità dei beacon. In un futuro non così tanto lontano, essi potranno trovare spazio in un numero ancor più vasto di situazioni della nostra vita quotidiana: ad esempio negli aeroporti, per mostrare ai viaggiatori la loro posizione, le informazioni su cambio di gate, gli avvisi di eventuali ritardi; oppure negli eventi promozionali, i beacon potranno sostituire volantini e dépliant cartacei o informazioni date oggi al microfono da uno speaker.

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