Il peso delle parole negli studi legali

23.01.2023 - Tempo di lettura: 3'
Il peso delle parole negli studi legali

Quanto pesa una parola? Dipende. Dipende dell’effetto che innesca nella persona che la legge o riceve. Dipende dai meccanismi che smuove, dalle corde che tocca, dalla motivazione che fornisce. Le parole hanno un grosso peso e un impatto fortissimo nell’agire e nel reagire delle persone.

Ed è per questo che andrebbero dosate e usate accuratamente, senza alcuna superficialità, ma con un grandissimo senso di responsabilità, soprattutto nei rapporti interpersonali e in quelli ovviamente di lavoro.

Una volta mi fecero un esempio, molto calzante ed efficace, che voglio donare a voi. Se prendi un foglio di carta nuovo, da una risma, e lo spiegazzi, accartocci più che puoi; quando tornerai a distenderlo non sarà mai più quello di prima, ma riporterà segni e marcature indelebili. Così una persona se viene “maltrattata” verbalmente anche se scusa e perdona, riporterà per sempre al suo interno dei segni incancellabili e non sarà più la stessa di prima.

Al giorno d’oggi la dinamica degli accadimenti è spesso talmente rapida e repentina che richiede una comunicazione telegrafica, eliminando i “fronzoli” che però, spesso, se utilizzati ammorbidiscono e rendono più “umano” il messaggio”;  vi faccio un esempio: “Maria portami il fascicolo 32”: comunicazione asettica, rapida immediata ma soprattutto imperativa; contro “Maria per piacere potrebbe portarmi il fascicolo 32 appena ha un attimo? Grazie mille!”; sicuramente una frase più lunga, ma altrettanto sicuramente più educata.

Perché nella velocità di comunicazione informatizzata, tramite mail, messaggino, WhatsApp, ci si è dimenticati della gentilezza, dell’educazione, dell’attenzione e del rispetto dell’altro. E no, non è retorica la mia, ma è il voler porre l’accento sull’importanza fondamentale della comunicazione tra persone. Perché se ci si pone nel modo corretto e cortese nel chiedere, nel rispondere, statene pure certi che la reazione della persona non solo sarà più celere, ma anche più attenta.

E così nel relazionarsi con i propri collaboratori è importante far passare il messaggio dell’importanza del lavoro svolto; è fondamentale dare una comunicazione chiara ai giovani apprendisti dei possibili step di carriera, cosìcché abbiano ben chiaro il possibile percorso da svolgere per la scalata verso la partnership di uno studio, per esempio, e allora anche le notti sui volumi e i sacrifici svolti saranno più chiari se hanno nitida la possibilità e indicate le modalità per fare meta.

È importante essere molto chiari e precisi sulle richieste e sulla tipologia del lavoro da svolgere; correggere e riprendere gli errori non come se si fosse innanzi al tribunale della Sacra Inquisizione, ma dando strumenti per poter rimediare; fornire un riscontro sul lavoro svolto con punti chiari su cosa funziona e cosa invece si può migliorare.

Il responsabile della comunicazione è sempre il dominus, il manager, il partner che è quindi in dovere di trovare una chiave comunicativa chiara, efficace e immediata, di prestare attenzione allo scambio ed esprimersi nel modo più chiaro ad essere recepito, e porsi in ascolto attivo nei confronti del collaboratore.

Ci sono alcuni punti essenziali per comunicare con i propri collaboratori: Empatia, Attenzione, Presenza, Avere l’intenzione di farsi comprendere realmente, Sospendere ogni giudizio, Essere aperti a nuovi punti di vista, Prestare attenzione alla comunicazione non verbale del proprio interlocutore.

Provate a lavorare su questi concetti e vedrete come cambierà, in meglio, il vostro lavoro e i risultati dei vostri collaboratori.

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