Chi ha paura del dipendente infedele?

03.12.2019 - Tempo di lettura: 2'
Chi ha paura del dipendente infedele?

In questo mondo di ladri è necessario tutelarsi, sia quando il furto avviene tra gli scaffali a opera di taccheggiatori più o meno esperti, sia quando la condotta sottrattiva è perpetrata dal dipendente infedele che si trova ogni giorno a contatto con il punto cassa.

Ammontano a 250 milioni all’anno i casi denunciati di taccheggio nel mondo del retail. In Italia gli ammanchi di cassa si aggirano intorno ai 3,3 miliardi l’anno, contro una spesa sostenuta di circa 1,5 miliardi per acquistare sistemi di sicurezza e sorveglianza.

Questi sono i dati estrapolati dalle ricerche condotte da Crime&tech srl, l’azienda spin-off dell’Università del Sacro Cuore di Milano, e che vanno a inserirsi nel quadro realizzato dall’Istat per il 2018: i furti commessi in esercizi commerciali e denunciati alle forze di polizia sono stati 84.766 (per il 25,3% di questi l’identità del ladro o del dipendente infedele è stata accertata dall’autorità giudiziaria), di cui 6.326 nella sola città di Milano.

Cassetto rendiresto Glory, dipendente infedele proof

Per chi gestisce un’attività, che sia di retail o di ristorazione, è di fondamentale importanza poter riporre la massima fiducia nei propri collaboratori, ma quando è necessario eliminare qualsiasi contatto con il denaro da parte dell’operatore adibito alla gestione del punto cassa, la soluzione ideale è il cassetto automatico rendiresto Glory integrato con il software Cassa in Cloud.

La gestione del contante a ciclo chiuso permette la massima efficienza e sicurezza senza toccare mai il contante: l’operatore imposta un importo sul tablet, stampa lo scontrino e al momento della sua emissione si attiva l’accettatore di banconote o di monete, che restituisce l’eventuale importo di resto senza che l’operatore sia costretto a intervenire. Il controllo dell’inventario di cassa è completamente centralizzato e al sicuro.

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