Aprire un food truck: tutto su requisiti, costi e procedure

12.06.2025 - Tempo di lettura: 6'
Aprire un food truck: tutto su requisiti, costi e procedure

Per chi vuole avviare un’attività nel mondo della ristorazione ma cerca un’alternativa all’apertura di un ristorante vero e proprio, aprire un food truck può essere un’opportunità innovativa e che richiede un investimento iniziale più contenuto. Avviare un food truck, infatti, permette di offrire cibi e bevande in diverse location, senza i costi fissi di un ristorante tradizionale.

Ma cos’è esattamente un food truck (o foodtruck)? Si tratta di furgoni attrezzati con una cucina professionale, utilizzati per la preparazione e la vendita di alimenti. I menu di questi furgoni di street food possono spaziare dai classici panini e dolci artigianali fino a piatti tipici locali o proposte gastronomiche internazionali.

Prima di aprire un food truck, però, è fondamentale informarsi sulle normative vigenti e ottenere i permessi e le licenze necessarie per operare in regola. In questa guida vedremo quali sono i requisiti necessari, le procedure da seguire e quanto costa aprire un food truck in Italia.

Come aprire un food truck in Italia: trovare una buona idea

Questo tipo di furgoncino-ristorante è un’idea che arriva dalla California, ma negli ultimi anni si è affermato sempre di più anche nel nostro Paese.

Se, dunque, da un lato possiamo ancora parlare di novità, è pur vero che non si tratta di un’idea unica che basta, da sola, ad assicurarne il successo.

Ciò significa che, ancor prima di valutare gli adempimenti burocratici e i costi da sostenere per aprire un food truck, c’è bisogno di riflettere a lungo sulla costruzione di un’idea di business che sia solida e funzionale.

Per prima cosa, quindi, è necessario valutare attentamente la scelta dei prodotti che si intende vendere. Ad esempio, si vuole aprire un furgone-panineria oppure si vogliono proporre piatti della tradizione o, ancora, si vuole optare per un menu di cucina etnica?
In secondo luogo, bisogna chiedersi a chi si vuole vendere.
Individuare un target sul quale puntare è prerogativa di qualsiasi tipo di business, ma nel caso dei food truck la scelta aiuta anche a indirizzarsi verso i luoghi più adatti per vendere i propri prodotti.

Inoltre, sarà bene pensare a quali canali utilizzare per promuovere la propria attività, puntando tanto sulle possibilità offerte dal web (come i social network) quanto sulla pubblicità tradizionale, per esempio sfruttando i vantaggi del volantinaggio.

Quanto costa aprire un food truck

In termini di costi, aprire un food truck  rappresenta senz’altro una valida alternativa all’avvio di un ristorante.

Benché i costi iniziali, così come quelli di mantenimento, siano molto più abbordabili, vanno comunque valutate tutte le spese in relazione al budget che si ha a disposizione.

La prima spesa che si dovrà affrontare sarà quella relativa al veicolo. Da questo punto di vista, il prezzo di un food truck può variare da un minimo di 10mila euro a importi che raggiungono anche i 100mila euro.

Tale differenza dipende dal tipo di veicolo che si sceglie di acquistare. Un semplice furgone o camioncino da allestire, per esempio, può richiedere un importo di 20-30mila euro, mentre i costi salgono se si opta per l’acquisto di un veicolo già allestito e dotato di tutte le attrezzature necessarie per un food truck.

Inoltre, molto dipende anche da altri fattori, per esempio le dimensioni del veicolo acquistato, se si tratta di un furgone/camioncino usato o se la scelta è ricaduta su un veicolo in affitto (soluzione, questa, non molto indicata sul lungo periodo).

A questo investimento iniziale, poi, vanno aggiunti i costi relativi al mantenimento (manutenzione, consumi energetici e materie prime) e alla benzina, le cui spese possono essere molto onerose se si propende per avviare un’attività itinerante, mentre si dimostrano essere abbastanza contenute quando si punta a un’attività fissa.

Infine, vanno tenute in considerazione le spese per l’eventuale assunzione di dipendenti e i costi per l’occupazione del suolo pubblico previsti dal comune di riferimento.

Cosa serve per aprire un food truck in Italia: requisiti, licenze e autorizzazioni

Non basta certo un furgone, per quanto attrezzato possa essere, né la semplice patente di guida per avviare un’attività di questo tipo nel nostro Paese. Occorre, infatti, creare prima un business plan per il proprio ristorante su ruote e scegliere la forma giuridica per l’attività. Tra le forme più diffuse troviamo la società di persone come le S.s. (società semplici), le S.n.c. (Società in nome collettivo) e se S.a.s. (società in accomandita semplice). Ognuna di queste forme ha delle proprie caratteristiche, pertanto può essere opportuno rivolgersi a un consulente per individuare lo stato giuridico più adatto alle proprie esigenze.

Bisognerà, poi, aprire la partita IVA ed effettuare l’iscrizione alla Camera di Commercio.

In più, per poter aprire un food truck occorre soddisfare uno di questi requisiti:

  • poter dimostrare di aver operato nel settore della ristorazione per almeno 2 anni;
  • avere un diploma di scuola alberghiera o titoli di studio affini;
  • avere un attestato per la manipolazione degli alimenti, ottenibile frequentando un corso HACCP.

Inoltre, sarà necessario ottenere un’autorizzazione amministrativa per l’esercizio del commercio sulle aree pubbliche.
In particolare, bisognerà richiedere il rilascio di una licenza da parte del Comune di riferimento. Due sono le licenze esistenti: la licenza A, qualora si optasse per la vendita in una determinata area; in alternativa, la licenza B nel caso di food truck itinerante.

A proposito di autorizzazioni, va tenuto in considerazione che bisognerà anche ottenere il rilascio della SCIA (Segnalazione Certificata di Inizio Attività) che consentirà di avviare la propria attività.

Per evitare pesanti sanzioni è anche fondamentale ottenere il rilascio dell’autorizzazione sanitaria da parte dell’ASL.

Infine, occorre aprire una posizione presso INAIL e INPS.

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Tutti i vantaggi e le differenze tra aprire un food truck e aprire un ristorante

Come abbiamo visto, diversi sono gli obblighi e gli adempimenti relativi all’apertura di un food truck.

Dunque, è facile comprendere quanto avviare un food truck non sia automaticamente più semplice di aprire un ristorante, benché presenti senz’altro grandi vantaggi.

In questo caso, pur dovendo affrontare un investimento iniziale, si risparmia sulla maggior parte dei costi previsti, tra cui, per esempio, l’affitto del locale o l’assunzione del personale, visto che non sono necessarie figure per la gestione della sala, come avviene ad esempio nei ristoranti tradizionali.

I vantaggi di un food truck non sono solo di natura economica: con un “ristorante mobile” c’è la possibilità di spostarsi e andare a cercare da sé nuovi clienti. Si può puntare su piazze, strade in cui sono presenti uffici e scuole, mercati ed eventi particolarmente popolati dal proprio target.

Quando l’individuazione dei luoghi ricchi di opportunità si accompagna all’utilizzo di diversi mezzi di comunicazione per dialogare con i propri potenziali clienti, crescono anche le possibilità di aumentare il fatturato.

Come promuovere un food truck per portarlo al successo

Per promuovere un food truck in modo efficace, è fondamentale combinare strategie online e offline. Sui social media, ad esempio, si possono pubblicare contenuti accattivanti con foto e video del cibo, aggiornamenti sulle location e offerte speciali. Anche la collaborazione con influencer locali può aiutare ad aumentare la visibilità della propria attività. Non dimentichiamo, poi, la partecipazione a eventi, festival e mercati.
Un buon modo per farsi conoscere è anche quello di offrire sconti ai primi visitatori e incentivare il passaparola con programmi fedeltà.

Come aprire e gestire al meglio un food truck grazie a Cassa in Cloud di TeamSystem

È ormai chiaro che la gestione di un food truck, per quanto meno onerosa rispetto a quella di un ristorante, richieda una costante attenzione su molteplici aspetti dell’attività, tra la gestione della clientela, le strategie marketing e gli adempimenti fiscali, come la trasmissione dei corrispettivi telematici.

Oggi, la tecnologia supporta e contribuisce a facilitare il lavoro delle attività itineranti come i furgoncini di street food. Esistono, infatti, diversi strumenti, applicazioni e gestionali che offrono una vasta gamma di funzionalità per rendere più facile il lavoro e incrementare la produttività.

TeamSystem mette a disposizione un gestionale pensato appositamente per chi gestisce un’attività nel mondo della ristorazione, anche itinerante.

Cassa in Cloud è lo strumento che supporta e accompagna il proprietario di un food truck nella gestione e controllo del punto cassa grazie a una soluzione portatile che offre tutto ciò che serve e può essere utilizzata in totale autonomia.

Grazie al Kit Cassa in Cloud, è possibile vendere i propri prodotti da qualunque luogo, anche se non è disponibile un collegamento a internet fisso o alla corrente elettrica. Nel kit, infatti, è compreso anche un router portatile per la connessione wi-fi e un powerbank per ricaricare tutti i dispositivi elettronici anche quando si è in movimento.

Grazie al Kit Cassa in Cloud è possibile effettuare facilmente tutte le operazioni legate alla vendita: dall’inserimento dell’ordine alla generazione della comanda fino alla scelta della modalità di pagamento preferita dal cliente e all’emissione dello scontrino elettronico, che può essere inviato anche per via telematica. Inoltre, è possibile tenere aggiornato il magazzino, creare fatture e programmi fedeltà per fidelizzare la clientela.

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