Contabilità semplificata e ordinaria per professionisti: quali sono le differenze?

09.10.2017 - Tempo di lettura: 6'
Contabilità semplificata e ordinaria per professionisti: quali sono le differenze?

La legge prevede che i professionisti adottino il regime di contabilità semplificata, ma gli stessi sono liberi di optare per il regime di ordinario, indipendentemente dal proprio volume d’affari.
Scopriamo quali sono le differenze tra contabilità semplificata e ordinaria e in che modo è possibile passare da un regime all’altro.

Contabilità semplificata

Il regime fiscale predefinito per i professionisti è la contabilità semplificata.
Tale metodo di tenuta contabile permette al professionista di tenere un numero ridotto di registri.
L’annotazione dei dati, inoltre, risponde a criteri meno analitici rispetto a quanto accade in regime ordinario.

Contabilità ordinaria

I professionisti sono liberi di optare per la contabilità ordinaria e di provvedere alla tenuta dei registri secondo la disciplina prevista per tale regime.
Una simile scelta può essere dettata dalla volontà di mantenere traccia in maniera analitica di ogni evento verificatosi nell’ambito della professione, nell’ottica di una gestione più consapevole dell’attività.
Nei prossimi paragrafi analizzeremo limiti e differenze tra i due regimi di gestione contabilità ordinaria e semplificata, ma prima esaminiamo nel dettaglio quali sono le procedure per passare da un regime all’altro.

L’opzione per la contabilità ordinaria: modalità e termini

Il professionista può passare, a sua completa discrezione, dal regime naturale di contabilità semplificata alla contabilità ordinaria.
A tal fine è sufficiente manifestare tale intenzione adottando dei comportamenti concludenti, a cominciare dalla tenuta dei registri previsti dalla disciplina ordinaria.
Tale scelta va successivamente comunicata in sede di dichiarazione Iva, nel quadro VO. La dichiarazione in oggetto è quella riferita al periodo d’imposta corrispondente all’anno in cui si effettua l’opzione.
La durata di validità dell’opzione è di un anno, e si rinnova tacitamente allo scadere.
Per tornare alla contabilità semplificata è necessario tenere dei comportamenti concludenti compatibili con tale regime e comunicare la revoca dell’opzione nella successiva dichiarazione Iva, nel quadro VO.

Limiti alla possibilità di scelta del regime di contabilità

Ai fini della scelta del regime di contabilità cui aderire, per i professionisti non incide in alcun modo l’entità del volume d’affari, diversamente da quanto accade nella contabilità delle imprese.

I registri obbligatori nei due regimi di contabilità

I registri previsti nella contabilità semplificata dei professionisti sono i seguenti:

  • Registro degli incassi e pagamenti
  • Registro Iva

Gli incassi e pagamenti vanno annotati sul relativo registro entro sessanta giorni.
Occorre indicare i compensi inerenti l’attività professionale al lordo e al netto delle spese e della ritenuta d’acconto. Per ogni operazione vanno indicati gli estremi della fattura.
Il professionista ha la possibilità di tenere soltanto il registro Iva, a condizione di annotarvi incassi e pagamenti secondo l’ordine cronologico.
I registri da tenere in contabilità ordinaria, invece, sono:

  • Registro cronologico
  • Registro Iva

Il registro cronologico prevede l’indicazione analitica delle operazioni che generano componenti di reddito, delle relative movimentazioni finanziarie e degli utilizzi degli importi incassati, anche se non inerenti alla professione.

Gli obblighi per la contabilità semplificata e ordinaria 2017

I professionisti in regime di contabilità semplificata o ordinaria sono soggetti alla tassazione IRPEF con detrazione d’imposta.
Le fatture sono imponibili ai fini Iva e, sulle relative prestazioni, si applica la ritenuta d’acconto.
In presenza di autonoma organizzazione e di determinate condizioni, anche ai professionisti si applica la tassazione IRAP.
Va rimarcato che la contabilità dei professionisti, in ogni caso, segue il principio di cassa. Il reddito, pertanto, è individuato dalla differenza tra incassi e spese effettivamente sostenute.

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