La riforma dello sport compie un anno: le ultime novità

11.07.2024 - Tempo di lettura: 12'
La riforma dello sport compie un anno: le ultime novità

La riforma dello sport è in vigore ormai da un anno. Quali sono le ultime novità introdotte? Dalle regole per l’accesso alla Naspi alle novità per i dipendenti pubblici e per i volontari, un focus sulle ultime notizie per il settore

 

La riforma dello sport compie un anno.

Il 1° luglio 2023 è entrata in vigore la riforma prevista dal decreto legislativo n. 36/2021 e dai successivi correttivi, sulla base di quanto disposto dalle legge delega n. 86/2019 e avente l’obiettivo di riordinare il settore sportivo, sia in ambito professionistico che nel dilettantismo.

Diverse le novità che hanno caratterizzato i lavoratori sportivi, sia sul fronte delle tutele che in relazione agli obblighi in materia fiscale e contributiva.

Numerosi anche gli interventi che hanno interessato le associazioni e le società sportive dilettantistiche, tra cui l’obbligo di adeguamento degli statuti entro il 30 giugno 2024, pena l’inammissibilità al RASD e la cancellazione d’ufficio per gli enti già iscritti.

L’attuazione effettiva della riforma dello sport, nei numerosi aspetti toccati dal decreto legislativo n. 163/2022, è tuttavia ancora in corso.

In questo approfondimento ci soffermeremo su alcune delle ultime novità, dalle indicazioni dell’INPS sul fronte del diritto alla Naspi e alla Dis-Coll alle modifiche normative introdotte sul fronte dei dipendenti pubblici e per i volontari sportivi.

Riforma dello sport, scaduto il termine per l’adeguamento degli statuti di ASD e SSD: cosa succede ora?

L’adeguamento degli statuti è stato uno dei primi adempimenti che ha interessato le associazioni sportive dopo l’entrata in vigore della riforma dello sport.

Le disposizioni in materia di adeguamenti statutari sono disciplinate dall’articolo 7 del decreto legislativo n. 36 del 28 febbraio 2021 e con il decreto correttivo n. 120 del 29 agosto 2023 era stata inizialmente fissata al 31 dicembre 2023 la scadenza ultima per adempiere.

Il decreto Anticipi ha tuttavia concesso più tempo ad ASD e SSD, prorogando il termine al 30 giugno 2024 e allineando quindi i nuovi obblighi in materia statutaria al compimento del primo anno della riforma dello sport.

Alla luce di quanto previsto dal Decreto Legislativo 36/2021, alla data del 1° luglio è necessario che gli statuti degli enti sportivi riportino nell’oggetto sociale lo svolgimento in via stabile e principale dell’organizzazione e gestione di attività sportive dilettantistiche, compresa la formazione, la didattica, la preparazione e l’assistenza all’attività sportiva dilettantistica.

In caso di mancato adeguamento degli statuti non sarà possibile procedere con l’iscrizione al RASD e per gli enti già iscritti verrà disposta la cancellazione d’ufficio.

Alla scadenza per gli adeguamenti si affianca anche lo stop alle agevolazioni fiscali in materia di imposta di registro: l’esenzione prevista per le modifiche statutarie necessarie per rispettare le disposizioni di cui al decreto legislativo n. 36/2021 si ferma il 30 giugno.

Riforma dello sport, obbligo di adozione dei MOCAS entro il 2024

Nel corso dell’anno, associazioni e società sportive dilettantistiche saranno chiamate anche all’adozione dei MOCAS, misura prevista nell’ambito della riforma dello sport al fine della tutela dei minori e per la prevenzione delle molestie, della violenza di genere e di ogni altra condizione di discriminazione.

A prevederlo è l’articolo 16, comma 2 del D.lgs 39/2021, che fissa il termine ultimo per la predisposizione e l’adozione ai 12 mesi successivi alla predisposizione delle Linee guida da parte delle federazioni sportive nazionali, delle discipline sportive associate, enti di promozione sportiva e  associazioni benemerite.

Le linee guida avranno validità quadriennale e si adattano alle caratteristiche delle diverse Associazioni e delle Società sportive e delle persone tesserate.

Nel corso del 2023 le federazioni italiane più rilevanti hanno adottato le proprie linee guida (si richiamano, a titolo di  esempio, le Linee guida della Federazione Italiana Pallavolo del 25  agosto 2023 nonché quelle dalla Federazione italiana giuoco Calcio del  31 agosto 2023, della Federazione italiana pallacanestro del 31 agosto  2023 e della Federazione italiana tennis e padel del 25 settembre 2023).

Ormai a stretto giro quindi, Asd e Ssd dovranno adottare i MOCAS stabilendo funzioni, responsabilità, nonché requisiti e procedure per la nomina del  responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni di cui alla  delibera della Giunta nazionale del Coni del 25 luglio 2023, n. 255,  garantendone la competenza, nonché l’autonomia e l’indipendenza,  anche rispetto all’organizzazione sociale.

Il mancato rispetto dei nuovi obblighi comporterà l’applicazione di sanzioni, secondo le procedure previste dalle singole federazioni, discipline sportive associate, enti di promozione sportiva e associazioni benemerite a cui sono affiliate.

Associazioni e società sportive dilettantistiche e professionistiche già dotate di un modello organizzativo e di gestione e controllo ai sensi del decreto  legislativo n. 231/2001 (MOGC 231) potranno limitarsi ad integrarlo, senza dover quindi necessariamente procedere alla parallela adozione dei MOCAS.

Resta anche in tal caso l’obbligo di rispettare la scadenza fissata ai 12 mesi successivi all’adozione delle Linee guida da parte di Federazioni, enti e associazioni.

Contributi di istruttori e direttori tecnici al Fondo Pensione dei Lavoratori Sportivi

La riforma dello sport è intervenuta anche sul regime previdenziale applicato ai lavoratori sportivi, prevedendo regole specifiche per istruttori presso impianti e circoli sportivi e per i direttori tecnici e istruttori presso società sportive.

Per questi, assicurati presso il Fondo Pensioni dei Lavoratori dello Spettacolo fino al 30 giugno scorso, a partire dal 1° luglio 2023 si applica in automatico l’iscrizione al Fondo Pensione dei Lavoratori Sportivi in caso di rapporto subordinato e per i lavoratori del settore del professionismo, e l’iscrizione alla Gestione Separata INPS in caso di rapporti di lavoro autonomo o parasubordinato.

Fino al 30 giugno era possibile optare per il mantenimento dell’iscrizione al Fondo Previdenziale dei Lavoratori dello Spettacolo, esercitando la scelta in modalità telematica sul sito INPS.

Per chi non ha comunicato la volontà di mantenere la posizione contributiva già aperta presso il FPLS, si applicheranno in automatico le nuove regole e in particolare il transito al Fondo specifico istituito con la riforma dello sport.

Riforma dello sport: ai lavoratori sportivi il diritto alla Naspi e alla Dis-Coll

Anche i lavoratori sportivi dilettanti e professionisti possono accedere all’indennità di disoccupazione per gli eventi avvenuti dal 1° luglio scorso.

La circolare INPS n. 67 del 20 maggio 2024 ha fornito le istruzioni specifiche per richiedere la Naspi, per i lavoratori titolari di contratto subordinato, e la Dis-Coll per i titolari di contratto di collaborazione coordinata e continuativa.

Questa una delle ultime novità in materia di riforma dello sport arrivata a compimento, dopo l’estensione delle tutele previste per il settore del professionisti e del dilettantismo ad opera del comma 5, articolo 33 del decreto legislativo n. 36/2021.

I lavoratori sportivi subordinati (professionisti e dilettanti, anche in caso di contratto di apprendistato) possono accedere alla Naspi in caso di disoccupazione involontaria dal 1° luglio 2023, nel rispetto dei seguenti requisiti:

  • stato di disoccupazione;
  • requisito contributivo: almeno tredici settimane di contribuzione nei quattro anni precedenti l’inizio del periodo di disoccupazione.

Per i lavoratori assunti con contratto di apprendistato professionalizzante, invece, la tutela decorre dal 1° gennaio 2022.

L’importo è calcolato secondo le modalità ordinarie e l’importo massimo mensile non può superare 1.470,99 euro per il 2023 e 1.550,42 euro per il 2024.

I lavoratori sportivi titolari di contratti di collaborazione coordinata e continuativa iscritti dal 1° luglio 2023 alla Gestione separata potranno invece beneficiare della Dis-Coll.

Il diritto alla tutela in caso di disoccupazione è in ogni caso subordinato al rispetto dei seguenti requisiti:

  • stato di disoccupazione;
  • un mese di contribuzione versata alla Gestione separata INPS nel periodo che va dal 1° gennaio dell’anno civile precedente l’evento di cessazione dal lavoro al predetto evento.

L’indennità riconosciuta sarà pari al 75% del reddito medio mensile nel caso in cui tale reddito sia pari o inferiore, per l’anno 2023, all’importo di 1.352,19 euro e, per l’anno 2024, pari o inferiore a 1.425,21 euro.

Nel caso in cui il reddito medio mensile sia superiore, l’importo spettante è pari al 75% del predetto importo di 1.352,19 euro (1.425,21 euro per il 2024), incrementata di una somma pari al 25% della differenza tra il reddito medio mensile e il predetto importo di 1.352,19 euro (1.425,21 euro per il 2024).

L’indennità DIS-COLL non può in ogni caso superare l’importo massimo mensile di 1.470,99 euro, per l’anno 2023, e 1.550,42 euro, per l’anno 2024.

La riforma dello sport è un cantiere ancora aperto: le ultime novità per dipendenti pubblici e volontari

Nella disamina delle ultime novità relative alla riforma dello sport non si può non analizzare quanto previsto dal decreto legge n. 71/2024 e in particolare dall’articolo 3.

Cambia ancora il decreto legislativo 28 febbraio 2021, n. 36, con novità di rilievo per quel che riguarda i volontari in ambito sportivo.

Resta, rispetto alla precedente formulazione dell’articolo 29, comma 2 del decreto legislativo di cui sopra, il divieto di retribuzione per le prestazioni dei volontari sportivi, ma viene riconosciuta la possibilità di riconoscere rimborsi forfettari per le spese sostenute in relazione alle attività svolte, per un massimo di 400 euro mensili rispetto ai 150 euro previsti in precedenza.

I rimborsi ai volontari sportivi potranno essere riconosciuti in caso di manifestazioni ed eventi sportivi riconosciuti dalle Federazioni sportive nazionali, dalle Discipline sportive associate, dagli  Enti di promozione sportiva, anche paralimpici, dal CONI, dal CIP e  dalla società Sport e salute SPA, a patto che venga preventivamente adottata una delibera sulle spese e sulle attività di volontariato rimborsabili.

Il riconoscimento dei rimborsi ai volontari sportivi comporterà inoltre per gli enti l’obbligo di comunicare nominativi e importo corrisposto tramite il RASD, entro la fine del mese successivo al trimestre di svolgimento delle prestazioni sportive del volontario  sportivo.

Sul fronte degli effetti ai fini fiscali e contributivi, la norma specifica che i rimborsi forfettari non concorreranno alla formazione del reddito del volontario sportivo, ma si sommeranno alla totalità dei compensi percepiti ai fini della verifica del superamento della soglia di:

  • 5.000 euro, ai fini degli obblighi contributivi;
  • 15.000 euro, sul fronte degli obblighi in materia di imposte sui redditi.

Novità specifiche sono state introdotte anche sul fronte delle prestazioni di lavoro sportivo da parte di dipendenti pubblici, ammesse fino al limite di 5.000 euro annui di corrispettivo previa comunicazione preventiva.

Non sarà necessaria l’autorizzazione dell’amministrazione di appartenenza, prevista in precedenza dall’articolo 25, comma 6 del decreto legislativo n. 36/2021 per tutti i casi di lavoro sportivo con corrispettivo.

Superato il limite di 5.000 euro scatterà quindi l’obbligo di richiesta di apposita autorizzazione, che si intenderà rilasciata in caso di mancata ricezione di un provvedimento di accoglimento o rigetto entro 30 giorni dalla ricezione.

Riforma dello sport: mansionario da aggiornare entro il 31 dicembre

Con il DPCM del 26 gennaio 2024 è stato reso noto il primo mansionario dei lavoratori sportivi, l’elenco delle prestazioni ulteriori rispetto alle sette tipizzate dall’articolo 25 del decreto legislativo n. 36/2021.

L’elenco tenuto dal Dipartimento per lo sport consente quindi di qualificare chi rientra tra i lavoratori sportivi, nel rispetto dei criteri generali previsti e in primis a patto che l’attività sia svolta verso un corrispettivo e in favore di soggetti dell’ordinamento sportivo iscritti al RASD (Registro Nazionale delle Attività Sportive Dilettantistiche), oppure a favore delle FSN, delle DSA, degli Enti di promozione sportiva, delle associazioni benemerite, anche paralimpiche, del CONI, del CIP e di Sport e salute S.p.a. o di altro soggetto tesserato.

Il mansionario – utile anche per individuare i casi di applicazione delle agevolazioni fiscali e contributive – è stato pubblicato il 21 febbraio scorso, ma bisognerà monitorare la data del 31 dicembre per eventuali ulteriori ritocchi.

Così come previsto dalla riforma dello sport, il mansionario dei lavoratori sportivi non è definitivo ma può essere aggiornato entro la fine di ciascun anno. In assenza di modifiche, le mansioni si intendono confermate anche per il periodo successivo.

 

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