Come gestire i compensi sportivi senza stress

09.05.2023 - Tempo di lettura: 8'
Come gestire i compensi sportivi senza stress

Sono molti gli italiani che dedicano ogni settimana un numero importante di ore allo sport, e sono tantissime anche le associazioni che gravitano intorno a questo mondo: il CONI ci dice per esempio che si contano 13 milioni di persone tesserate a una FSN-DSA-EPS, e che in tutto, tra Associazioni Sportive Dilettantistiche e Società Sportive Dilettantistiche, si registrano ben 115 mila realtà. E se è vero che lo sport è sempre prima di tutto una passione, è anche vero che gestire una ASD o una SSD significa anche occuparsi del lato amministrativo e fiscale, il quale notoriamente presenta diverse insidie: l’errore è sempre dietro l’angolo, con tutti i costi che queste distrazioni possono comportare. Tra gli elementi che generano frequentemente dubbi e preoccupazioni c’è la gestione dei compensi sportivi che, a partire dal 2023, deve tenere in considerazione anche le novità introdotte dalla recente Riforma dello Sport. Vediamo quindi come vanno gestiti i compensi sportivi, in quali casi viene applicata la tassazione agevolata e quali strumenti utilizzare per semplificare il lavoro delle Associazioni e delle Società Sportive Dilettantistiche.

Cosa sono i compensi sportivi e come vengono riconosciuti

Con il termine compensi sportivi si indicano quei compensi che vengono riconosciuti dalle Associazioni Sportive Dilettantistiche e dalle Società Sportive Dilettantistiche ai propri collaboratori e atleti.

Nell’ambito delle associazioni e delle società sportive dilettantistiche sono previste 3 tipologie di inquadramento, ovvero:

  • il volontario gratuito, cioè chi presta la propria attività senza un compenso specifico e può ricevere rimborsi spese e premi per meriti sportivi
  • il lavoratore libero professionista con partita IVA
  • il lavoratore in co.co.co.

In questi ultimi due inquadramenti possono rientrare atleti, allenatori, istruttori, direttori tecnici, direttori sportivi, preparatori atletici o altre figure dell’ambito amministrativo-gestionale.

Il legislatore non prevede una definizione mirata e specifica dei compensi sportivi per tali figure, né dell’attività sportiva dilettantistica nel suo insieme. Ecco perché, a livello fiscale, i compensi sportivi vengono fatti rientrare nei cosiddetti “redditi diversi”.

Con questa etichetta si indicano tutti i redditi elencati nell’articolo 67 del TUIR, nel quale rientrano (oltre ai redditi di beni immobili situati all’estero, i redditi da attività commerciali non abituali, le plusvalenze da cessioni immobiliari e altre tipologie) anche le indennità, i rimborsi e i compensi derivanti dalle attività sportive dilettantistiche.

Così come previsto dalla normativa, i redditi derivanti dai compensi sportivi sono soggetti ad un regime fiscale agevolato: attualmente, come stabilito dall’ultima Riforma dello Sport, è prevista un’esenzione dal punto di vista tributario per i compensi percepiti nell’area del dilettantismo fino a 15.000 euro annui.

 

Tassazione compensi sportivi: il regime fiscale agevolato

Per una maggiore chiarezza, vale la pena specificare in maniera più approfondita in quali casi è in vigore l’esenzione dal pagamento delle imposte per i compensi sportivi fino a 15.000 euro annui.

Il regime fiscale agevolato che prevede questa soglia è relativo a tutti i premi, i compensi, i rimborsi forfettari, le indennità di trasferta e i compensi di co.co.co di natura amministrativa e non professionale erogati da un organismo che persegue finalità sportive dilettantistiche.

Le figure che possono rientrare in questo particolare regime fiscale sono quindi molte, ovvero:

  • Atleti
  • Allenatori
  • Istruttori
  • Direttori Tecnici
  • Direttori Sportivi
  • Preparatori Atletici
  • Arbitri di gara dilettanti
  • Giudici di gara dilettanti
  • Dirigenti con funzioni non retribuite
  • Persone che prestano una collaborazione coordinata e continuativa di natura non professionale con società e associazioni sportive dilettantistiche

 Tassazione compensi sportivi oltre i 15.000 euro annui

Cosa succede nel momento in cui i compensi sportivi annui di un atleta o di un collaboratore di una Associazione Sportiva Dilettantistica (ASD) e di una Società Sportiva Dilettantistica (SSD) risultano superiori ai 15.000 euro?

In questi casi specifici subentra la tassazione dei compensi percepiti, la quale però deve essere applicata solo sui redditi eccedenti la soglia prestabilita. Superati i 15.000 euro, quindi, i compensi successivi rientrano nel reddito imponibile Irpef e vengono tassati con un’imposta del 23% a titolo di imposta definitiva.

Questo discorso vale fino al secondo scaglione, fissato a 28.158 euro, soglia a partire dalla quale subentra una seconda tipologia di tassazione. Di fatto, superato quell’ammontare di compensi sportivi, si sfocia nell’imposta ordinaria, lasciandosi alle spalle la tassazione agevolata. Restano tuttavia in essere gli scaglioni indicati.

Vediamo un esempio pratico: in caso di un compenso sportivo pari a 30.000 euro, non si pagheranno le tasse su 15.000 euro, si pagherà il 23% su 13.158 euro (e dunque fino a 28.158 euro) per poi applicare la tassazione ordinaria sulla restante fetta di 1.842 euro.

Effetti della Riforma dello Sport sui compensi sportivi dal 2023

Può essere utile sottolineare che la soglia prevista per l’esenzione del pagamento delle imposte non è sempre stata fissata a 15 mila euro. Anzi, negli ultimi anni tale limite è stato spostato in avanti più volte.

  • Fino al 2017 la soglia da rispettare per non dover pagare delle imposte sui compensi sportivi era infatti posta a 7.500 euro.
  • Per effetto della Legge di Bilancio, il tetto per il regime fiscale agevolato è stato spostato a 10 mila euro.
  • Per poi essere innalzato ulteriormente con la Riforma dello Sport approvata in modo definitivo il 29 settembre 2022.

Ne consegue quindi che, a partire dal 1° gennaio 2023, le persone che svolgono delle professioni nel mondo dell’associazionismo sportivo a livello dilettantistico possono godere di una soglia di redditi da compensi sportivi non imponibile ai fini Irpef fissata a 15.000 euro, esattamente il doppio di quanto accadeva fino ad appena 6 anni fa.

Altre agevolazioni delle ASD e delle SSD

Le agevolazioni sui compensi sportivi non si limitano peraltro al solo aspetto fiscale. Al di sotto della soglia prestabilita, infatti, le ASD e le SSD non sono obbligate né a comunicare la collaborazione ai centri dell’impiego, né a pagare assicurazioni antinfortunistiche.
Inoltre, per completezza, può essere utile ricordare anche che l’obbligo del versamento dei contributi previdenziali INPS scatta soltanto in caso di importi superiori ai 5.000 euro.

Obblighi dei collaboratori delle ADS e SSD

Posto che la gestione dei compensi sportivi richiede indubbiamente più impegno da parte delle Associazioni Sportive Dilettantistiche (ASD) e delle Società Sportive Dilettantistiche (SSD), va detto che anche collaboratori e atleti che percepiscono tali compensi hanno degli obblighi da rispettare.

Ad esempio, i collaboratori delle ADS e delle SSD sono chiamati a presentare un’autocertificazione dei redditi percepiti: in tale documento dovranno essere presenti tutti i compensi sportivi percepiti, relativi a tutte le associazioni e le società dilettantistiche con le quali abbiano collaborato durante l’anno precedente.

In questo modo saranno raccolte tutte le informazioni necessarie per il calcolo delle eventuali tasse da pagare. La documentazione deve essere presentata con una marca da bollo.

Software per la gestione dei compensi sportivi

Abbiamo visto che la contabilità nel mondo delle Associazioni Sportive Dilettantistiche e delle Società Sportive Dilettantistiche è piuttosto complessa, pertanto tenere tutto sotto controllo non è sempre semplice. La precisione e il rispetto delle norme fiscali e tributarie sono fondamentali, anche per evitare di incorrere in sanzioni in caso di controlli.

Di certo chi gestisce gli aspetti burocratici e fiscali di una ASD o di una SSD ha tutto l’interesse a  non commettere errori nella registrazione dei compensi sportivi e a ricordare tutte le scadenze e le adempienze burocratiche necessarie. A supporto di questa attività risulta quindi premiante l’utilizzo di un software, progettato appositamente per la gestione contabile di tali realtà sportive dilettantistiche.

È questo il caso di Sportivi in Cloud, il software di TeamSystem già utilizzato da oltre 3.000 associazioni italiane, che consente di calcolare in modo rapido e preciso rimborsi spese e compensi di collaboratori e istruttori come stabilito dalle normative vigenti, di elaborare automaticamente la Certificazione Unica, calcolata in base all’analisi dei compensi stessi, di gestire le lettere d’incarico e l’archiviazione digitale di tutti i documenti di volontari e collaboratori sportivi, come la carta di identità, il codice fiscale, i diplomi e tanto altro.

Sportivi in Cloud
Il software per la gestione delle ASD, SSD e coperative sportive.

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