PEC: i futuri sviluppi nel panorama europeo

13.12.2023 - Tempo di lettura: 7'
PEC: i futuri sviluppi nel panorama europeo

La Posta Elettronica Certificata (PEC) è oggetto di processi di “omogeneizzazione” a livello Europeo, alla ricerca di modelli interoperabili che trascendano i confini nazionali e possano avere valore in tutto il territorio dell’Unione. Di seguito delineiamo quali impatti è lecito attendersi.

La PEC e la sua evoluzione in Europa

In Italia la Posta Elettronica Certificata (PEC) costituisce, ormai da anni, un elemento cruciale nella digitalizzazione delle comunicazioni. Implementata per assicurare sia l’integrità che la validità legale delle comunicazioni via Internet, la PEC ha significativamente trasformato le modalità di scambio informativo tra aziende, professionisti ed enti pubblici. L’Italia ha adottato la PEC come sistema di comunicazione certificata, anticipando così la controparte europea, nota come REM (Registered Electronic Mail).

Il contesto europeo ha, infatti, sposato la necessità di ricorrere a un sistema di posta elettronica certificata standardizzato. Questo ha portato alla nascita della REM, che mira a superare le limitazioni geografiche della PEC estendendone la validità giuridica in tutti gli Stati membri dell’UE. L’integrazione europea della REM, prevista nei primi mesi del 2024, rappresenta un importante passo avanti verso l’uniformità dei servizi digitali certificati all’interno dell’Unione, ponendo particolare attenzione al miglioramento dell’interoperabilità e della sicurezza delle comunicazioni elettroniche.

La REM, infatti, non rappresenta soltanto una trasformazione tecnologica: è un catalizzatore in grado di stimolare in modo uniforme l’integrazione digitale europea. Con la sua implementazione si prevede un notevole miglioramento nella gestione della documentazione e delle comunicazioni ufficiali, rendendo i processi più efficienti e sicuri, tanto per le aziende quanto per i cittadini, nei singoli Paesi come tra Paesi diversi.

Il ruolo dell’Italia

L’Italia, dunque, con l’introduzione della Posta Elettronica Certificata, ha svolto un ruolo pionieristico nella digitalizzazione delle comunicazioni. La PEC è diventata uno strumento essenziale per garantire l’autenticità e la sicurezza nelle comunicazioni elettroniche, essendo riconosciuta legalmente come equivalente della Raccomandata con ricevuta di ritorno. Questa innovazione ha contribuito alla riduzione della burocrazia e all’efficientamento delle attività operative, sia nelle aziende sia nelle Pubbliche Amministrazioni. Il successo della PEC in Italia ha contribuito alla nascita di un’esigenza: sviluppare uno standard comune per le comunicazioni elettroniche certificate.

L’Italia, alla luce della sua esperienza, ha giocato un ruolo chiave nella definizione degli standard ETSI (European Telecommunications Standards Institute) e nel rispetto del regolamento eIDAS (electronic IDentification, Authentication, and trust Services), contribuendo attivamente alla creazione della REM. Ora, però, spetterà alla PEC evolvere nella direzione della REM.

Differenze tecniche tra PEC e REM

La transizione dalla Posta Elettronica Certificata (PEC) italiana alla REM (Registered Electronic Mail) europea comporta significative differenze, sia tecniche sia normative.

La REM, infatti, rappresenta un ulteriore sviluppo rispetto alla PEC, con un’attenzione particolare ai temi della sicurezza e dell’identificazione.

Una delle principali differenze risiede nel processo di riconoscimento e identificazione degli utenti: a differenza della PEC, la REM richiede un riconoscimento obbligatorio, che si concretizza attraverso il ricorso a servizi di verifica delle identità digitali, come per esempio SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale) e CIE (Carta di Identità Elettronica). Questo aspetto rafforza notevolmente l’autenticità e la sicurezza delle comunicazioni, assicurando di fatto l’identità del mittente, ma anche quella del destinatario.

Inoltre, la REM si distingue per l’adozione di un doppio fattore di autenticazione, simile a quello utilizzato nel settore bancario. Questo ulteriore livello di sicurezza garantisce che solo gli utenti autorizzati possano accedere al sistema e di conseguenza gestire le comunicazioni.

Queste innovazioni rendono la REM non solo una versione migliorata della PEC, ma anche uno strumento più sicuro e affidabile, adatto al contesto più ampio e diversificato dell’Unione Europea.

Implicazioni per le imprese e le Pubbliche Amministrazioni

L’introduzione della REM quale evoluzione della PEC porta con sé significative implicazioni per imprese e PA.

Per le aziende la transizione alla REM non è solo un obbligo normativo, ma un’opportunità per migliorare la gestione dei documenti e delle comunicazioni, con un potenziale impatto positivo sulla riduzione di tempi e costi. La REM, infatti, con la sua validità estesa a livello europeo, permette alle aziende di tutti i Paesi membri di partecipare più facilmente a bandi e progetti internazionali, offrendo una maggiore interoperabilità certificata per la gestione dei rapporti verso qualsiasi partner estero.

Anche le Pubbliche Amministrazioni beneficiano di questo cambiamento, poiché la REM consente una comunicazione più sicura e tracciabile con i cittadini e le altre istituzioni. Inoltre, la standardizzazione a livello europeo semplifica le interazioni transfrontaliere, contribuendo a una maggiore efficienza e trasparenza dei processi: una comodità per il singolo, che diventa un fattore di uniformità dall’impatto sistemico.

Ciò che, invece, imprese e PA italiane dovrebbero già aver compreso, grazie all’esperienza portata avanti con la PEC, è che non è sufficiente disporre di indirizzi di caselle certificate (PEC o REM) ma è necessario anche saperle presidiare in coerenza con il grado di “ufficialità” e di sicurezza che queste richiedono. In contesti in cui la presenza di più indirizzi certificati è frequente, come per esempio nelle imprese grandi e/o strutturate, sono consigliabili adeguati strumenti di gestione delle comunicazioni certificate. Si tratta dei cosiddetti PEC-Manager, che, arricchiti da sistemi di identificazione e da notifiche di ricezione, evolveranno presto in strumenti di REM-Manager. Questi strumenti consentiranno in modo sempre più pervasivo una gestione centralizzata, presidiata e sicura delle comunicazioni dirette alle caselle certificate di ogni azienda, garantendo un’efficace gestione delle comunicazioni istituzionali (ad ogni livello) tra PA e imprese e tra imprese e imprese.

Processo di implementazione e standardizzazione

Il processo di implementazione e standardizzazione della REM è un aspetto fondamentale nella transizione dalla Posta Elettronica Certificata italiana a un sistema di comunicazione elettronica certificata a livello europeo.

Questo processo ha richiesto un’ampia collaborazione e il coordinamento tra vari attori (tra i quali l’Italia ha svolto un ruolo guida) e una stretta sinergia tra settore pubblico e privato.

La definizione dello standard ETSI EN 319 532-4 ha rappresentato un momento chiave nel processo: esso fornisce, infatti, gli elementi fondamentali per un’interfaccia tecnologica condivisa (CSI – Common Service Interface) che facilita il dialogo sicuro tra i gestori di servizi di recapito qualificato e tra cittadini, imprese ed enti governativi degli Stati membri.

Un ruolo chiave per raggiungere questo risultato è stato giocato dalla collaborazione tra l’Agenzia per l’Italia Digitale (AgID), AssoCertificatori e altri esperti del settore.

Questo sforzo congiunto ha portato alla creazione di una soluzione che non solo è in linea con il Regolamento eIDAS, ma che risponde anche alle esigenze specifiche di tutti gli Stati membri dell’UE.

L’approccio adottato ha creato una comunità di tecnici in grado di mantenere aggiornato lo standard, garantendo che la REM rimanga un servizio efficace e all’avanguardia.

Prospettive future

L’adozione della REM, prevista nei primi mesi del 2024, segna un momento storico nell’evoluzione della comunicazione digitale in Europa. Questo cambiamento non è solo un passaggio tecnico, ma rappresenta una colonna portante della transizione digitale e della cooperazione tra i Paesi europei.

Con la REM, le comunicazioni elettroniche all’interno dell’UE diventeranno più sicure, affidabili e riconosciute legalmente su scala più ampia.

Guardando al futuro, la REM ha il potenziale per diventare uno strumento chiave nella digitalizzazione dell’Europa, facilitando le interazioni tra cittadini, imprese e pubbliche amministrazioni.

In definitiva, la REM non solo migliorerà la comunicazione esistente, ma aprirà nuove porte per una cooperazione e integrazione europee più efficaci, sostenendo così la visione di un’Unione più connessa e digitalizzata.

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