Dichiarazione imposta di soggiorno: in calendario la scadenza del 30 giugno

Si avvicina la scadenza del 30 giugno per la trasmissione della dichiarazione annuale sull’imposta di soggiorno: dai soggetti interessati alle indicazioni operative, una sintesi delle istruzioni da seguire
Entro il 30 giugno di ogni anno, i gestori delle strutture ricettive devono inviare la dichiarazione annuale dell’imposta di soggiorno all’Agenzia delle Entrate.
In linea con il loro ruolo di mediatori, coloro che gestiscono alberghi, bed and breakfast e altri tipi di alloggi hanno sei mesi di tempo per comunicare al Fisco tutte le somme incassate durante l’arco dell’anno precedente.
Dichiarazione imposta di soggiorno: chi deve rispettare la scadenza del 30 giugno
L’imposta di soggiorno, prevista dall’art. 4 del D. Lgs. numero 23 del 14 marzo 2011, è la somma che i Comuni possono richiedere a turisti e viaggiatori e che i gestori delle strutture ricettive riscuotono, insieme al prezzo del servizio offerto, per poi riversarla nelle casse comunali.
Le somme incassate sono destinate a finanziare interventi a sostegno del turismo e altre spese di gestione a livello territoriale.
Anno per anno devono presentare la dichiarazione sull’imposta di soggiorno i gestori delle strutture ricettive, ma anche coloro che intervengono nel pagamento dei canoni o corrispettivi relativi alle cosiddette locazioni brevi o che gestiscono portali telematici, mettendo in contatto persone in cerca di un immobile con persone che dispongono di unità immobiliari da locare.
In linea generale, le regole da seguire per rispettare l’adempimento sono state stabilite con il decreto del Ministro dell’economia e delle finanze, sentita la Conferenza Stato-città ed autonomie locali, del 29 aprile 2022.
Come si legge nelle istruzioni ministeriali, i dati relativi a ciascun anno devono essere trasmessi “cumulativamente ed esclusivamente in via telematica”.
Dichiarazione imposta di soggiorno: come rispettare la scadenza del 30 giugno
Sul piano pratico, l’Agenzia delle Entrate mette a disposizione un servizio online dedicato alla dichiarazione dell’imposta di soggiorno che permette di predisporre e inviare l’apposito modello.
Accedendo all’area personale, tra le dichiarazioni è possibile selezionare la voce “dichiarazione telematica per l’imposta di soggiorno” per procedere con compilazione e trasmissione.
Nell’adempimento è possibile coinvolgere anche gli intermediari delegati al servizio del “Cassetto fiscale” dell’Agenzia delle entrate o al servizio di “Consultazione e acquisizione delle fatture elettroniche o dei loro duplicati informatici” del portale “Fatture e Corrispettivi”.
Più nel dettaglio per rispettare l’obbligo dichiarativo è possibile fare riferimento ai seguenti soggetti:
- coloro che risultano iscritti negli albi dei dottori commercialisti, dei ragionieri e dei periti commerciali e dei consulenti del lavoro;
- i soggetti iscritti alla data del 30 settembre 1993 nei ruoli di periti ed esperti tenuti dalle camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura per la subcategoria tributi, in possesso di diploma di laurea in giurisprudenza o in economia e commercio o equipollenti o diploma di ragioneria;
- le associazioni sindacali di categoria tra imprenditori;
- i centri di assistenza fiscale per le imprese e per i lavoratori dipendenti e pensionati;
- gli altri incaricati individuati con decreto del Ministro dell’economia e delle finanze.
Per chi non rispetta la scadenza del 30 giugno è prevista una sanzione amministrativa che va dal 100 al 200 per cento dell’importo dovuto.
