Riforma fiscale, novità in arrivo dal 2024: a che punto sono i lavori di attuazione?

06.12.2023 - Tempo di lettura: 10'
Riforma fiscale, novità in arrivo dal 2024: a che punto sono i lavori di attuazione?

Dall’IRPEF al concordato preventivo, per il 2024 sono previste una serie di novità che danno forma concreta al progetto di riforma fiscale approvato dal Parlamento la scorsa estate. A che punto sono i lavori di attuazione? Uno sguardo allo stato dell’arte e alle prospettive future

 

Dalla revisione dell’IRPEF alla rivoluzione del rapporto tra Fisco e cittadini, sono diversi i risultati da raggiungere con la riforma fiscale in corso di attuazione: tutte le novità in campo devono, in ogni caso, seguire la traccia disegnata nella Legge numero 111 del 2023 con cui il Parlamento ha delegato al Governo la revisione del sistema tributario nel suo complesso.

Il testo è arrivato in Gazzetta Ufficiale ad agosto 2023 al termine di un percorso che è iniziato lo scorso marzo con l’approvazione del disegno di legge delega in Consiglio dei Ministri e si è concluso con il via libera di entrambi i rami del Parlamento.

Dall’entrata in vigore, il 29 agosto 2023, è partito il countdown dei 24 mesi di tempo per introdurre nella normativa, tramite appositi decreti legislativi, le modifiche previste.

A distanza di tre mesi sono stati messi a punto dal Governo, con il coinvolgimento preliminare di apposite commissioni di esperti, i primi decreti di attuazione: si parte con una revisione provvisoria dell’IRPEF per il 2024, con importanti novità sul fronte della fiscalità internazionale, ma anche con il potenziamento degli strumenti di dialogo con il Fisco, come il concordato preventivo biennale o la cooperative compliance.

Dopo l’approvazione in esame preliminare, i testi vengono analizzati dal Parlamento per ricevere i pareri da parte delle Commissioni parlamentari competenti per materia e per i profili finanziari. E soltanto dopo questo passaggio possono essere adottati in via definitiva e andare a modificare concretamente la normativa fiscale su cui intervengono.

I provvedimenti che hanno già ricevuto l’ok del Governo hanno aperto, quindi, ufficialmente il cantiere per la costruzione di un nuovo Fisco.

Riforma fiscale, dall’IRPEF al concordato preventivo: novità in arrivo dal 2024

Il 2024 sarà l’anno in cui debutteranno le prime misure di attuazione della riforma fiscale messa a punto dal Governo Meloni con il sostegno di 13 commissioni di esperti che entro fine settembre hanno elaborato i loro schemi di decreti legislativi.

I primi passi, compiuti a partire da ottobre, toccano il sistema tributario in più punti:

  • le imposte sui redditi: dal 1° gennaio debutta la nuova IRPEF a tre aliquote con la prima percentuale del 23 per cento che si applica fino a 28.000 euro di reddito e non più fino a 15.000 euro;
  • la fiscalità internazionale: dal prossimo anno diventano meno facilmente accessibili e meno vantaggiose le agevolazioni previste per le lavoratrici e i lavoratori impatriati, ma prende forma anche la global minimum tax che rientra nel raggio di azione della riforma fiscale adottata su scala internazionale;
  • lo Statuto dei diritti del contribuente: dal contraddittorio all’autotutela, vengono fissati e rimodulati alcuni principi alla base del dialogo tra i cittadini e le cittadine e l’Amministrazione finanziaria;
  • gli adempimenti tributari: vengono introdotte alcune semplificazioni e si rivede il calendario fiscale che dal 2024 avrà un’unica scadenza per la dichiarazione dei redditi al 30 settembre;
  • l’accertamento tributario e il concordato preventivo biennale: oltre ad intervenire sulle procedure accertative, viene messo in campo sempre dal prossimo anno uno strumento per le partite IVA che permette di stabilire in anticipo, sulla base dei dati in possesso dell’Agenzia delle Entrate e su un reddito presunto, le imposte dovute;
  • il contenzioso tributario: vengono introdotte una serie di modifiche in tempi diversi che puntano, in primis, al potenziamento dell’informatizzazione della giustizia tributaria e all’accelerazione della fase cautelare;
  • l’adempimento collaborativo: viene ridotta gradualmente la soglia di accesso fino ad arrivare a un volume di ricavi o di affari minimo di 100 milioni nel 2028 e si prevede, tra le altre novità, un sistema certificato di controllo del rischio fiscale che permette anche di accedere a un regime premiale alternativo per chi non rientra nel perimetro della cooperative compliance.

In particolare, per la certificazione del rischio fiscale centrale sarà il ruolo di avvocati e commercialisti, in linea con quanto evidenziato anche nel Libro Verde delle Professioni  sviluppato da The European House Ambrosetti e TeamSystem in collaborazione con i principali stakeholder del mondo delle professioni e le principali istituzioni proprio per fare luce sulle principali tendenze evolutive delle professioni.

Dalle imposte sui redditi all’adempimento collaborativo, le Commissioni parlamentari sono chiamate a passare a rassegna tutte le novità contenute nei testi dei decreti legislativi approvati in esame preliminare.

Ricevuti i relativi pareri, il Governo potrà valutare se modificare, in base alle eventuali indicazioni, i provvedimenti o aprire un nuovo botta e risposta con le Commissioni prima di procedere con l’adozione.

I tempi della riforma fiscale: le novità in arrivo dal 2024 sono solo un punto di partenza

A partire dall’IRPEF, anche sui capitoli della riforma fiscale che hanno già trovato riscontro concreto con la messa a punto delle modifiche all’attuale sistema tributario, i lavori non possono dirsi in dirittura d’arrivo.

Le regole di calcolo dell’imposta sul reddito delle persone fisiche basate su tre aliquote, infatti, si applicheranno solo per il 2024: il futuro, che dovrebbe essere caratterizzato da un graduale appiattimento della tassazione, è tutto da scrivere.

D’altronde la tabella di marcia è ancora lunga: la scadenza per rendere concreto il progetto di riforma fiscale delineato con la Legge numero 111 del 2023 è fine agosto 2025.

E il Governo anche dopo l’ultimo dei provvedimenti di attuazione approvati o dopo la scadenza dei 24 mesi, se successiva, avrà ulteriori 24 mesi per tornare sui suoi passi adottando decreti legislativi per correggere o integrare quanto previsto in prima battuta.

In estrema sintesi i lavori della riforma fiscale sono partiti, i primi effetti concreti per i contribuenti si avvertiranno già dal 2024 ma il Fisco continuerà ad essere un panorama in evoluzione ancora per molto tempo.

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