Per poter essere efficace, il marketing chiede di definire molto bene il purposte, la visione e la mission. Capiamo insieme di cosa si tratta e quali sono le azioni ritenute necessarie per poter conseguire gli obiettivi indentificati.
Come per alcune tra le più prestigiose aziende italiane, nate col boom economico degli anni 50/60, che in questi anni si sono trovate a dover fare i conti con il delicato processo del passaggio generazionale, anche gli studi professionali più affermati e strutturati, devono immancabilmente affrontare il passaggio del testimone.
La pandemia e la rivoluzione delle abitudini che ha portato con sé hanno accelerato un processo di digitalizzazione già in atto anche nel mondo legal. Il marketing e la comunicazione sul web hanno così preso piede a tutti i livelli organizzativi del mondo legale: dagli studi di piccole dimensioni (le c.d. boutique del diritto) agli studi di ampie dimensioni (le c.d. law firm) si sono dotati di sito Internet, presenza sui social e attività di business development.
Questione interessante e credo di grande momento quella dei passaggi generazionali negli studi professionali.
Legge n. 76 “misure urgenti per la semplificazione e l’innovazione digitale”. Il provvedimento porta con sé molteplici innovazioni che toccano il mondo dell’impresa ma anche delle professioni e non mancano di dettare norme anche in materia di archivi digitali.
I moduli da compilare per le directories come opportunità di crescita dello studio legale
Di leadership fino a qualche anno addietro non se ne parlava certo. Questo termine inglese non apparteneva alla cultura italiana e tantomeno a quella giuridica e legale. La figura, di latina memoria, che da sempre campeggiava in studio era il dominus, il “padrone di casa”. Già il termine dispiegava tutta la sua portata alla sola pronuncia: dominus è il titolare di studio, colui che ha fondato e conduce lo studio.
Le ricerche indicano che le organizzazioni che si orientano verso la sostenibilità e che la comunicano in modo adeguato e trasparente, lo fanno per rafforzare il valore del brand, migliorare la propria reputazione, dimostrare la loro capacità di competere, motivare le persone che lavorano per loro e supportare i processi di controllo.
Sulla Gazzetta Ufficiale del 16 luglio ’20 è stato pubblicato il decreto legge n. 76 recante “misure urgenti per la semplificazione e l’innovazione digitale”. Il provvedimento porta con sé una importante innovazione in tema di notificazioni effettuate dagli avvocati (e dagli uffici giudiziari) verso le pubbliche amministrazioni.
Avvocati e giornalisti. Due categorie che nel mondo degli studi professionali vengono sempre più spesso a contatto. E se per un avvocato, un tempo, avere a che fare con un giornalista poteva essere sconveniente e indizio di poca serietà professionale verso il cliente, adesso avere rapporti costanti con le testate è conditio sine qua non per un buon piano di comunicazione.
Avvocati e stress sembra un binomio scritto a tavolino. L’attività professionale negli ultimi decenni ha visto un aumento del ritmo di lavoro accompagnata da una riduzione della redditività delle attività. Ciò non vuol dire necessariamente aver guadagnato meno, bensì fare più fatica per portare avanti le relazioni con i clienti, la gestione delle richieste con ritmi aumentati e la gestione di un sistema giustizia che non brilla certo per efficienza.