Cos’è il Terzo Settore: definizione, realtà e obiettivi

07.03.2024 - Tempo di lettura: 6'
Cos’è il Terzo Settore: definizione, realtà e obiettivi

Per capire cos’è il Terzo Settore cos’è, facciamo un passo indietro. Capiamo prima a cosa si riferiscono questi “settori”. Il “Primo Settore” comprende lo Stato e la Pubblica Amministrazione. Il “Secondo Settore” include tutte le imprese che operano sul mercato con l’obiettivo di generare profitto. Da una parte il pubblico, dall’altra il privato. Sembrerebbe che questi due ambiti coprano ogni aspetto della società. Ma è davvero così? 

In realtà, esiste una “terza via”. Una categoria che si posiziona proprio tra questi due mondi, con elementi in comune con gli altri due settori, ma anche caratteristiche ben specifiche. Il Terzo Settore è infatti composto da enti privati (come il mercato). Cosa cambia rispetto al Secondo settore? Che questi attori svolgono attività di interesse generale senza scopo di lucro (come le istituzioni pubbliche). 

Possiamo quindi definirlo come l’insieme degli enti privati che sviluppano attività di interesse collettivo senza perseguire finalità lucrative. Qui troviamo le più diverse realtà: dalle Associazioni di volontariato che si occupano di servizi sanitari alle organizzazioni che si dedicano a temi culturali, sportivi o ambientali. 

Quali caratteristiche definiscono il Terzo Settore

Gli Enti del Terzo Settore presentano tre caratteristiche fondamentali che li distinguono dagli altri settori. 

  • Non profit: l’obiettivo non è distribuire utili tra i soci, ma reinvestirli nei progetti dell’organizzazione. L’Ente raccoglie risorse ma queste vengono utilizzate per portare avanti la missione sociale.  
  • Indipendenza dalle istituzioni: gli enti devono essere completamente autonomi. Ciò significa non avere connessioni dirette con le istituzioni o con il governo. I partiti politici non possono far parte del Terzo Settore.  
  • Orientamento ai valori sociali: per definizione, queste organizzazioni perseguono obiettivi guidati da valori sociali che ne motivano l’esistenza stessa.  

Perché il Terzo Settore si chiama così?

La denominazione “Terzo Settore” nasce proprio dalla sua posizione di “terza via” rispetto al settore pubblico e a quello privato profit. Non è né Stato né mercato. Siamo piuttosto in un’area intermedia che combina elementi di entrambi. Lo scopo? Rispondere a bisogni sociali che altrimenti rimarrebbero insoddisfatti. 

È un settore che integra la presenza dello Stato laddove questo non riesce ad arrivare e offre soluzioni diverse da quelle del mercato. Al centro vi è quindi il bene comune, anziché il profitto. 

Enti che fanno parte del Terzo Settore

Il settore non profit in Italia è molto esteso e coinvolge tantissime persone. Si tratta di un mondo vasto e diversificato che comprende: 

  • organizzazioni di volontariato; 
  • fondazioni; 
  • imprese sociali (incluse le cooperative sociali); 
  • reti associative; 
  • società di mutuo soccorso; 
  • Associazioni di promozione sociale; 
  • Associazioni (riconosciute o non riconosciute); 
  • Enti filantropici. 

Queste realtà del Terzo Settore operano nei campi più diversi: 

  • promozione culturale; 
  • promozione sportiva; 
  • promozione artistica; 
  • promozione del lavoro; 
  • ambito socioassistenziale; 
  • cooperazione sociale; 
  • cooperazione internazionale. 

RUNTS: Registro Unico Nazionale del Terzo Settore

Un elemento cruciale che distingue ufficialmente un Ente del Terzo Settore è l’iscrizione al RUNTS (Registro Unico Nazionale del Terzo Settore). Questo registro, introdotto dalla Riforma del Terzo Settore, rappresenta un punto di svolta per il settore in Italia. 

Il RUNTS garantisce trasparenza e pubblicità alle organizzazioni iscritte. Permette loro, inoltre, di accedere a vantaggi fiscali e opportunità di finanziamento specifiche. Il RUNTS è diviso in sezioni che riflettono le diverse tipologie di enti. In questo senso, rappresenta uno strumento essenziale anche per cittadini e istituzioni. Attraverso il Registro, infatti, è possibile identificare le organizzazioni che appartengono ufficialmente al Terzo Settore. 

Le definizioni normative del Terzo Settore

Anche le cose che esistono da tempo hanno bisogno di essere messe nero su bianco. È proprio quello che è successo con il Terzo Settore tra il 2014 e il 2017. Il mondo delle Associazioni e delle organizzazioni non profit era cresciuto tanto, ma mancava una cornice chiara. 

Si è reso così necessario dare una nuova e più formale veste a questo mondo. La Riforma del Terzo Settore è arrivata proprio per mettere ordine in tal senso. Il percorso è culminato in particolare con l’adozione del Codice del Terzo Settore (decreto legislativo 117/2017). 

Nella legge delega 106 del 2016, il Terzo Settore viene definito come “il complesso degli enti privati costituiti per il perseguimento, senza scopo di lucro, di finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale” che “promuovono e realizzano attività di interesse generale mediante forme di azione volontaria e gratuita o di mutualità o di produzione e scambio di beni e servizi“.  

Nel citato Codice del Terzo Settore si parla invece di “organizzazioni di volontariato, le Associazioni di promozione sociale, gli enti filantropici, le imprese sociali, incluse le cooperative sociali, le reti associative, le società di mutuo soccorso, le Associazioni, riconosciute o non riconosciute, le fondazioni e gli altri enti di carattere privato diversi dalle società costituiti per il perseguimento, senza scopo di lucro, di finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale mediante lo svolgimento, in via esclusiva o principale, di una o più attività di interesse generale in forma di azione volontaria o di erogazione gratuita di denaro, beni o servizi, o di mutualità o di produzione o scambio di beni o servizi, ed iscritti nel Registro Unico Nazionale del Terzo Settore”.  

Un linguaggio un po’ formale, certo, ma che ha avuto il merito di dare regole più chiare e riconoscibilità a un mondo che prima navigava in acque più incerte. 

La differenza tra Terzo Settore e Non Profit

Un errore comune è considerare “Terzo Settore” e “Non Profit” come sinonimi. Sebbene i punti in comune siano molti, non tutte le organizzazioni non profit rientrano nel Terzo settore. 

I partiti politici, per esempio, sono enti senza scopo di lucro, ma come abbiamo visto, non possono essere considerati parte del Terzo Settore. Lo stesso vale per sindacati e fondazioni di origine bancaria. 

La distinzione fondamentale sta nell’iscrizione al RUNTS: solo gli enti iscritti a questo registro possono definirsi ufficialmente come Enti del Terzo Settore e godere delle relative agevolazioni e opportunità. 

Gestire un Ente con Terzo Settore in Cloud

La natura ibrida degli enti del Terzo Settore pone sfide significative in termini di gestione: dalla vita associativa alla trasparenza, dalla fiscalità all’amministrazione ordinaria e straordinaria. 

Per questo motivo, diventa essenziale poter contare su strumenti specifici che semplifichino questi processi. Terzo Settore in Cloud di TeamSystem è un gestionale progettato appositamente per le esigenze degli ETS, utilizzato da migliaia di organizzazioni in Italia. 

Con questa soluzione Cloud, la gestione di soci, servizi, incassi, raccolte fondi, libri sociali, collaboratori, fatturazione, bilanci, comunicazioni e registri diventa più semplice e intuitiva. Il software è completamente accessibile online, permette la collaborazione tra più utenti autorizzati e garantisce la sicurezza dei dati. 

Se vuoi confrontarti con altre realtà del Terzo Settore e scoprire esperienze concrete di gestione, la sezione opinioni del sito TeamSystem offre testimonianze e casi di successo che potrebbero ispirarti. 

Il Terzo Settore rappresenta una componente fondamentale della nostra società, un ponte tra pubblico e privato che risponde a bisogni essenziali della comunità. Conoscerne le caratteristiche e saperlo gestire efficacemente significa contribuire a un ecosistema sociale più equilibrato e attento alle persone. 

Terzo Settore in Cloud
Il software per la gestione degli enti del terzo settore e delle Associazioni no profit.

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