Cos’è il Marketing Sociale e quali vantaggi può portare a un ETS

La definizione classica di marketing recita pressappoco così: si definisce marketing l’insieme delle attività di un’impresa che spaziano dall’ideazione del prodotto o di un servizio fino alla sua promozione, al fine di conseguire un profitto. Semplificando al massimo, occuparsi di marketing vuol dire mettere in campo delle strategie e delle attività per massimizzare le entrate, stimolando cioè il pubblico di riferimento affinché scelga di effettuare – eventualmente più volte – l’acquisto. Diversa è invece la definizione di marketing sociale, a indicare un insieme di attività che parte dalle medesime basi viste sopra e che, però, non conosce il profitto tra i propri obiettivi.
Ma che cos’è, quindi, il marketing sociale, e perché un ETS dovrebbe conoscerlo? Scopriamolo.
Cos’è il marketing sociale?
Si potrebbe definire il marketing sociale come il marketing classico, ma in assenza di profitto: da questo punto di vista, la connessione tra il social marketing e il settore del no-profit risulta diretta e scontata. Più nello specifico, il marketing sociale contempla l’ideazione, la programmazione, la realizzazione e il monitoraggio di iniziative che hanno come obiettivo la diffusione di un’idea sociale o di una causa, il tutto sfruttando gli strumenti tipici del marketing.
Nel 1985 Philip Kotler, universalmente riconosciuto come il padre del marketing moderno, ha descritto il marketing sociale come: “l’insieme di attività intraprese da un’organizzazione per creare, mantenere e modificare gli atteggiamenti e i comportamenti collettivi in vista di valori socialmente condivisi”.
Occuparsi di marketing sociale significa dunque fare leva sui più efficaci strumenti e sulle più consolidate tecniche del marketing per convincere delle persone ad adottare, modificare o abbandonare uno specifico comportamento, e tutto ciò all’interno di una strategia che mira a produrre dei cambiamenti sociali per il bene della comunità nel suo complesso.
Esempi di marketing sociale
Per capire in modo più chiaro cos’è il marketing sociale, può essere utile presentare alcuni esempi concreti, cosa che permette peraltro di comprendere che siamo circondati quotidianamente da iniziative e attività di questo tipo.
L’ente pubblico risulta tra i principali soggetti abituati a servirsi di campagne di marketing sociale, per stimolare determinati comportamenti da parte del pubblico. Si pensi alle campagne realizzate nel tempo per aumentare l’utilizzo della cintura di sicurezza, o alle varie campagne antifumo realizzate dai più diversi Paesi.
Come è naturale che sia, al fianco degli enti pubblici, tra i soggetti che sfruttano il marketing sociale, ci sono anche gli ETS. Qui, per dimostrare quanto possa essere efficace una campagna di marketing sociale, dovrebbe essere sufficiente citare la celebre Ice Bucket Challenge, iniziata nel 2014 e continuata in modo quasi spontaneo negli anni successivi.
A lanciare questa campagna di social marketing virale era stata la ALS Association, con lo scopo di sensibilizzare l’opinione pubblica sulla sclerosi laterale amiotrofica, stimolando parallelamente delle donazioni per aiutare la ricerca scientifica.
Organizzare una campagna di marketing sociale per ETS
L’esempio della Ice Bucket Challenge, oltre a dimostrare la potenza che delle campagne ben congeniate di marketing sociale possono avere, è utile anche per dimostrare che non esistono reali confini quanto a modalità, strumenti e mezzi da utilizzare per comporre delle attività di questo tipo.
Come in ogni altra campagna di marketing è però fondamentale prima di tutto studiare il pubblico di riferimento, nonché analizzare attentamente il “prodotto” da promuovere, che in questo caso sarà una causa sociale. Quali sono le sfide da affrontare, quali iniziative sono già state fatte per supportarla?
Una volta analizzati attentamente questi due elementi si potrà creare un messaggio chiave efficace, che risulti cioè persuasivo per il pubblico e che riesca a presentare l’argomento in modo chiaro. Già – e soprattutto – a questo livello della pianificazione della campagna di marketing sociale sarebbe bene puntare a toccare emotivamente il proprio target.
Lo step successivo consiste nell’individuazione dei canali da utilizzare per comunicare il messaggio così confezionato, nel rispetto del budget assegnato dall’ETS alla campagna: da quel momento in poi sarà essenziale monitorare l’andamento della campagna, per raddrizzare il tiro nonché per raccogliere informazioni preziose in vista dei tentativi successivi.
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