Fringe benefit: le novità per il 2025

30.04.2025 - Tempo di lettura: 7'
Fringe benefit: le novità per il 2025

Come cambiano i fringe benefit nel 2025? Il punto su novità e conferme sugli importi aggiuntivi nella busta paga dei lavoratori dipendenti

Come cambiano le regole relative ai fringe benefit per il 2025? I limiti di non tassabilità delle somme relative all’uso di beni e servizi, che si aggiungono allo stipendio netto del lavoratore dipendente, passano da due a tre.

La Legge di Bilancio 2025 ha infatti confermato le soglie già previste per il 2024: per il triennio 2025-2027 restano i tetti massimi di 1.000 euro per la generalità dei lavoratori dipendenti e di 2.000 euro per i dipendenti con figli a carico.

Ai limiti entro i quali le somme non concorrono alla formazione del reddito del lavoratore dipendente si aggiunge un nuovo limite, quello di 5.000 euro per i nuovi assunti che trasferiscono la residenza di oltre 100 chilometri e la stabiliscono nel Comune del proprio luogo di lavoro.

Il punto sulle novità relative ai fringe benefit e sulla busta paga dei lavoratori dipendenti.

Fringe benefit: i limiti previsti per il 2025

I fringe benefit possono essere riconosciuti ai lavoratori dipendenti come somme relative all’uso di beni e servizi, aggiuntive rispetto allo stipendio netto del lavoratore stesso.

In alternativa l’agevolazione può essere riconosciuta anche come beni o servizi aggiuntivi rispetto al salario.

I vantaggi relativi al riconoscimento dei fringe benefit sono diversi. Entro una determinata soglia gli importi non concorrono alla formazione del reddito del lavoratore dipendente, in altre parole non sono “tassati”. Per il datore di lavoro le somme sono, nella maggior parte dei casi, interamente deducibili. Quindi, a parità di netto, il costo per l’azienda non sarà di circa il doppio ma sarà uguale al lordo del fringe benefit.

La Legge di Bilancio 2025 ha previsto diverse novità sul tema. Le più importanti riguardano i limiti di non tassabilità. Se ordinariamente tale soglia è fissata a 258,23 euro per tutti i lavoratori dipendenti, già negli ultimi anni è stata innalzata a più riprese.

Per il 2025, così come per il 2026 e per il 2027, vengono riconfermate le soglie già previste per il 2024:

  • 1.000 euro per la generalità dei lavoratori dipendenti;
  • 2.000 euro per i dipendenti con figli a carico.

Alle conferme si aggiunge una novità: una soglia a 5.000 euro per i lavoratori neoassunti e fuori sede che trasferiscono di oltre 100 chilometri la propria residenza, per spostarla nel Comune della nuova occupazione. La novità si applica per le assunzioni previste nel 2025, nel rispetto di determinati requisiti.

Lavoratori fuori sede, limite a 5.000 euro: i requisiti da rispettare

La novità più importante della Legge di Bilancio 2025, in tema di fringe benefit, è l’innalzamento del limite di non tassabilità a 5.000 euro per i lavoratori dipendenti neoassunti a tempo indeterminato e fuori sede.

L’articolo 1, comma 386, della legge 207/2024 stabilisce quanto segue:

“Le somme erogate o rimborsate dai datori di lavoro per il pagamento dei canoni di locazione e delle spese di manutenzione dei fabbricati locati dai dipendenti assunti a tempo indeterminato dal 1° gennaio 2025 al 31 dicembre 2025 non concorrono, per i primi due anni dalla data di assunzione, a formare il reddito ai fini fiscali entro il limite complessivo di 5.000 euro annui. L’esclusione dal concorso alla formazione del reddito del lavoratore non rileva ai fini contributivi”.

Per l’applicazione della soglia entro la quale gli importi non sono “tassati”, aumentata a 5.000 euro, devono quindi essere rispettati determinati requisiti:

  • l’assunzione a tempo indeterminato deve avvenire tra il 1° gennaio e il 31 dicembre 2025;
  • il reddito del lavoratore non deve aver superato i 35.000 euro nel 2024;
  • la residenza deve essere trasferita nel Comune di lavoro, e deve essere spostata a più di 100 chilometri dal Comune della residenza precedente (come stabilito dall’articolo 1, comma 387, della legge 207/2024);
  • le somme erogate o rimborsate dai datori di lavoro devono riguardare il pagamento dei canoni di locazione e le spese di manutenzione dei fabbricati affittati.

Nel rispetto dei requisiti indicati il limite complessivo di non tassabilità può essere innalzato a 5.000 euro per i primi due anni dalla data di assunzione. L’esclusione dalla formazione del reddito del lavoratore non rileva ai fini contributivi.

Fringe benefit 2025: limiti a 2.000 euro per i lavoratori dipendenti con figli

La Manovra 2025 ha confermato anche la soglia di non tassabilità per i lavoratori dipendenti con figli a carico, stabilita già per lo scorso anno a 2.000 euro.

Come chiarito dalla circolare n. 23/E del 2023 dell’Agenzia delle Entrate, nella definizione di figli a carico sono “compresi i figli nati fuori del matrimonio riconosciuti, i figli adottivi o affidati”.

Devono inoltre essere rispettati specifiche condizioni di reddito, che per i figli seguono un doppio binario:

  • reddito non superiore a euro 2.840,51 euro;
  • reddito non superiore a 4.000 euro, per i figli fino a 24 anni di età.

Il requisito deve essere verificato alla data del 31 dicembre di ciascun anno.

Nel rispetto delle condizioni appena indicate, l’agevolazione spetta a entrambi i genitori. In altre parole entrambi i genitori (se lavoratori dipendenti) avranno diritto all’applicazione del limite di non tassabilità aumentato anche in presenza di un unico figlio.

Nel tetto massimo, inoltre, possono rientrare anche le spese delle bollette di acqua, luce e gas, così come quelle per il contratto di affitto della prima casa o per gli interessi sul mutuo (stipulato per l’acquisto della prima casa).

Le novità per le auto aziendali e le altre tipologie di fringe benefit

Sono diverse le tipologie di fringe benefit che possono essere riconosciuti dal datore di lavoro al lavoratore dipendente.

Una di queste è quella per le auto aziendali. In merito alle regole per il calcolo degli importi per le auto concesse in uso promiscuo si deve tenere in considerazione la data in cui è stato stipulato il contratto.

Prima di soffermarsi sulle novità previste dalla Legge di Bilancio 2025 è opportuno riepilogare le modifiche che si sono susseguite negli ultimi anni.

Una profonda modifica è stata prevista dalla Legge di Bilancio 2020, segnando uno spartiacque con riferimento alla data di stipula del contratto:

  • fino al 30 giugno 2020;
  • dal 1° luglio 2020.

Nel primo caso, ovvero per i contratti firmati entro il 30 giugno 2020, il reddito di lavoro dipendente è pari al 30 per cento dell’importo corrispondente a una percorrenza convenzionale di 15 mila Km. Il calcolo deve tenere conto del costo chilometrico di esercizio indicato nelle Tabelle ACI, approvate annualmente. Devono in ogni caso essere esclusi gli importi per l’utilizzo dell’auto a fini personali da parte del lavoratore dipendente.

Per i veicoli immatricolati e assegnati dal 1° luglio 2020 al 31 dicembre 2024, per l’auto concessa in uso promiscuo dal datore di lavoro, il reddito di lavoro dipendente è comunque calcolato su una percorrenza convenzionale di 15 mila km e sulla base del costo chilometrico di esercizio indicato nelle Tabelle ACI.

L’aliquota di calcolo dell’importo varia in base al livello di emissioni di anidride carbonica del veicolo, secondo quanto indicato nella seguente tabella.

Aliquota di calcolo del compenso in natura Valori di emissione di CO2 da parte del veicolo
25% minori o uguali a 60 g/km
30% maggiori di 60 g/km e minori di 160 g/km
50% maggiori di 160 g/km e minori di 190 g/km
60% maggiori di 190 g/km

Le regole sono state ancora modificate per i contratti stipulati dal 1° gennaio 2025, per effetto di quanto previsto dall’ultima Manovra.

In questo caso deve essere presa in considerazione la tipologia di veicolo utilizzato ad uso promiscuo, con percentuali diverse che variano come indicato nell’elenco:

  • 50% per le auto diesel e a benzina;
  • 20% per le auto ibride plug in;
  • 10% per le auto totalmente elettriche.

Anche in questo caso deve essere considerata una percorrenza convenzionale di 15.000 chilometri e i valori delle Tabelle ACI per il calcolo del costo chilometrico di esercizio.

Novità sono arrivate dalla legge di conversione del decreto Bollette, approvata in via definitiva dal Senato il 23 aprile 2025. Il testo conferma la disciplina transitoria per le auto concesse in uso promiscuo ai dipendenti. Si applicheranno le regole già previste per il 2024 anche per i veicoli ordinati dal datore di lavoro entro il 31 dicembre 2024 e concessi nel primo semestre di quest’anno, quindi entro il 30 giugno 2025.

Tra le altre tipologie di fringe benefit che possono essere concessi ci sono i buoni pasto.

In questo caso gli importi non concorrono alla formazione del reddito:

  • nel caso di importo giornaliero non superiore a 4 euro;
  • nel caso di importo giornaliero non superiore a 8 euro, per buoni in forma elettronica.

Ulteriori tipologie di fringe benefit, per le quali sono previste specifiche regole, sono:

  • i fabbricati concessi al dipendente;
  • i beni e servizi ceduti gratuitamente al dipendente;
  • le polizze sanitarie;
  • i prestiti concessi al dipendente.
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