Cominciare a comunicare e a fare marketing per uno studio legale

12.09.2022 - Tempo di lettura: 2'
Cominciare a comunicare e a fare marketing per uno studio legale

Comunicatori non si nasce, ma ci si diventa con un percorso di studi ed esperienza pluriennale. E per poter fare in modo che i piani di comunicazione immaginati, possano trovare la giusta “messa a terra” ed essere realizzati nel modo più corretto ed efficace possibile, è opportuno, anzi, è necessario affidarsi a professionisti qualificati ed esperti.

Ora questo mio discorso, potrebbe apparire un tantino di parte, visto che il mio lavoro è proprio quello di assistere i professionisti e guidarli nella comunicazione, ma in realtà non è così, perché la mia è una considerazione in generale e che vuole rendere merito a tutti gli esperti di comunicazione del mondo professionale.

Primo passo: scegliere un professionista

Ora il primo passo da compiere per uno studio professionale che si vuole affacciare al mondo della comunicazione è quello di dotarsi di un esperto/a. Che sia esso/a una professionista interna, assunta dallo stesso studio, o un’agenzia esterna o ancora entrambi, non importa, l’importante è che questo professionista venga selezionato sulla base delle competenze, del piano che vi prospetta e che abbia fin da subito con lo studio una grande sinergia e una commistione di interessi. Che sposi il progetto di comunicazione dello studio, lo faccia proprio e ci metta del suo a renderlo “vivo” e attivo. Non pensate di poter affidare ad una risorsa junior, perché costa poco, l’intero carico di lavoro della comunicazione di uno studio e aspettarvi miracoli: non accadranno! Sarà invece un perfetto disastro! Perché la comunicazione, delineata come: relazioni con i media, materiali interni ed esterni, sito, documenti, submission etc etc etc necessita di professionisti altamente qualificati, con grande esperienza e soprattutto con esperienza nella comunicazione professionale. Perché chi ha seguito grandi aziende egregiamente, non è detto sia in grado di fare lo stesso sugli studi professionali: è un altro mestiere.

Per cui ricordatevi: if you pay peanuts you get monkeys! Ogni cosa ha il suo giusto prezzo!

Secondo passo: Coltivare la fiducia

Il secondo passo poi verso una collaborazione proficua è la fiducia. Come per un avvocato o un commercialista è una conditio sine qua non che il cliente si fidi di loro per l’assistenza; lo stesso deve accadere nei confronti di un comunicatore. La frase: “ma si che ci vuole a scrivere un comunicato stampa…” non solo sminuisce un’intera categoria professionale, ma è del tutto inesatta, perché per scriverlo ci vuole competenza, esperienza e lo si fa nel modo adeguato solo se ne si conoscono le regole e le modalità.

Per cui la supponenza nei confronti di chi porta avanti il progetto di comunicazione di uno studio professionale, non solo è fuori luogo e anacronistica, ormai; ma dovrebbe essere sostituita da un sentimento, invece, di cameratismo.

Di chi si trova sulla stessa barca e rema a più non posso per raggiungere la riva. Tutti nella stessa direzione, con ruoli diversi ma da pari.

In molti, infatti, di recente hanno avanzato l’ipotesi, quasi una petizione, che chi si occupa di comunicazione in uno studio professionale, specie se lo fa da diversi decenni, possa sedere nella stanza dei bottoni, prendere decisioni, tracciare la rotta; perché si sa, e ogni giorno sempre di più, la comunicazione è strategia e può condizionare il successo o l’insuccesso di uno studio a seconda se fatta bene, fatta male, o non fatta.

Per cui il consiglio per tutti gli studi professionali che vogliono approcciarsi seriamente alla comunicazione, è quello di farne uno dei propri cardini portanti, inglobarla nella to do list delle cose essenziali, trattarla con l’importanza che merita, fidarsi del professionista che si è scelto per seguirla e seguire le sue indicazioni. 

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