Ricerca & Sviluppo: potenziato il credito d’imposta, aumentano aliquote e massimali

05.05.2021 - Tempo di lettura: 4'
Ricerca & Sviluppo: potenziato il credito d’imposta, aumentano aliquote e massimali

Con la Legge di Bilancio 2021 viene potenziato il credito d’impostaRicerca e Sviluppo, prevedendo aliquote e massimali di spesa maggiori rispetto agli esercizi precedenti. Viene inoltre prorogata l’agevolazione fino al periodo d’imposta in corso al 31/12/2022.

L’obiettivo della misura è quello di stimolare la spesa privata in ricerca e sviluppo, per sostenere la competitività delle imprese e favorirne i processi di transizione digitale.

I beneficiari

I beneficiari del credito d’imposta sono sia le imprese residenti nel territorio dello Stato che le stabili organizzazioni di soggetti non residenti, a prescindere dalla forma giuridica, modalità di determinazione del reddito d’impresa ai fini fiscali, dal settore di appartenenza e dalla dimensione.

La misura dell’agevolazione

L’agevolazione consiste in un credito d’imposta pari al 20% della relativa base di calcolo, assunta al netto delle altre sovvenzioni o dei contributi a qualunque titolo ricevuti per le stesse spese ammissibili. Il limite massimo di spesa sul quale applicare la percentuale è di 4 milioni di Euro.

Il credito d’imposta è utilizzabile esclusivamente in compensazione in tre quote annuali di pari importo.

Le attività finanziabili

Diverse norme hanno descritto le caratteristiche che deve avere un’attività per essere considerata ricerca e sviluppo, tali definizioni sono state riprese dalla Legge di Bilancio.

La Comunicazione della Commissione europea (2014/C 198/01) del 27 giugno 2014, indica come agevolabili le attività di:

  • ricerca fondamentale,
  • ricerca industriale,
  • sviluppo sperimentale.

Secondo i criteri di classificazione del “Manuale di Frascati”, per essere classificate come ricerca e sviluppo le attività devono avere il carattere della:

  • novità,
  • creatività,
  • incertezza,
  • sistematicità,
  • replicabilità.

Infine, il Decreto Mise 2020 definisce meglio i criteri di classificazione, specificando le che attività devono essere una:

  • novità assoluta,
  • novità assoluta per uno specifico ambito della tecnica,
  • novità a livello assoluto in funzione delle conoscenze disponibili e accessibili,
  • novità assoluta anche se contemporanea con altre.

Le spese ammissibili

Ai fini della determinazione del credito d’imposta, sono ammissibili le seguenti spese:

  • costi relativi al personale impiegato nell’attività di ricerca e sviluppo;
  • quote di ammortamento e canoni di locazione per le spese di acquisizione o utilizzazione di strumenti e attrezzature di laboratorio (sia beni materiali che software);
  • spese relative a contratti di ricerca stipulati con università, enti di ricerca e organismi equiparati, e con altre imprese, comprese le start-up innovative;
  • acquisto di competenze tecniche e provative industriali.

Obblighi documentali

Ai fini del riconoscimento del credito d’imposta, l’effettivo sostenimento delle spese ammissibili deve risultare da apposita certificazione rilasciata dal soggetto incaricato della revisione legale dei conti. Per le imprese non obbligate per legge alla revisione legale dei conti, le spese sostenute per adempiere all’obbligo di certificazione sono riconosciute in aumento del credito d’imposta per un importo non superiore a 5.000 Euro.

Le imprese, inoltre, sono tenute a redigere e conservare una relazione tecnica che illustri le finalità, i contenuti e i risultati delle attività ammissibili svolte.

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