Prevenzione attacchi informatici: strategie per la sicurezza di aziende e professionisti

20.05.2025 - Tempo di lettura: 10'
Prevenzione attacchi informatici: strategie per la sicurezza di aziende e professionisti

La sicurezza informatica è oggi una priorità: prevenire attacchi informatici attraverso l’adozione di strategie efficaci è ormai un imperativo per aziende e professionisti. Uno degli scenari più critici per le PMI è rappresentato dalle fughe di dati, spesso causate da attacchi informatici, errori umani o configurazioni errate. Per mitigare questi rischi, le imprese dovrebbero adottare strategie preventive e utilizzare strumenti di sicurezza adeguati per avere un piano di risposta ben definito. In questa guida analizzeremo le principali minacce informatiche, le vulnerabilità interne e le migliori strategie da adottare per riuscire a prevenire un attacco hacker.

Gli attacchi cyber e le principali minacce informatiche

Gli attacchi cyber si manifestano in diversi modi. Per violare i sistemi di un’azienda e comprometterne la sicurezza, infatti, i criminali informatici  possono ricorrere a varie tecniche. Ecco quali sono le principali tipologie di attacchi informatici in breve.

  • Malware: software dannoso simile a un virus, usato dagli hacker criminali per accedere illegalmente a un sistema o danneggiarlo, ad esempio rubando credenziali dai file del dispositivo.
  • Ransomware: malware che cripta i dati dell’utente e ne impedisce l’accesso fino al pagamento di un riscatto. Si diffonde tramite allegati e-mail o annunci online apparentemente sicuri.
  • Phishing: comunicazioni fraudolente che imitano entità affidabili per ottenere dati sensibili. Si basa su un senso di urgenza e utilizza e-mail o link ingannevoli per rubare informazioni personali o bancarie;
  • Social Engineering: manipolazione psicologica delle persone per spingerle a rivelare informazioni riservate. Gli hacker criminali si fingono figure affidabili per ottenere accesso ai sistemi, utilizzando quindi un tipo di attacco che sfrutta la fiducia più che le vulnerabilità tecniche.
  • DDoS (Distributed Denial-of-Service): attacco che coinvolge più dispositivi compromessi per inondare un server o una rete di richieste, fino a renderli lenti o totalmente inaccessibili. Mira a interrompere il servizio per gli utenti legittimi.

Le principali vulnerabilità informatiche interne

Molti attacchi informatici sfruttano vulnerabilità facilmente risolvibili che, se individuate e corrette tempestivamente, potrebbero fare la differenza e prevenire del tutto l’attacco cyber. Queste vulnerabilità, spesso rilevabili dall’esterno, rappresentano punti deboli nei sistemi aziendali che i cybercriminali osservano e sfruttano per ottenere accesso, muoversi all’interno della rete e compromettere dati sensibili e operatività con attacchi mirati. Non si tratta necessariamente di tecniche sofisticate, ma di errori comuni, sviste, trascuratezze o configurazioni errate che, però, possono esporre l’azienda a rischi significativi e a conseguenze anche molto gravi. Di seguito, alcune delle criticità più comuni:

  • Software obsoleto: l’uso di sistemi non aggiornati espone l’azienda a falle di sicurezza note. Gli aggiornamenti non servono solo a migliorare le funzionalità, ma soprattutto a correggere vulnerabilità sfruttate dai cybercriminali.
  • Configurazioni non sicure: una cattiva configurazione dei sistemi può aprire varchi pericolosi. Lasciare porte di rete aperte, non limitare l’accesso a risorse critiche o utilizzare impostazioni di default equivale a lasciare la porta d’ingresso aperta ai malintenzionati.
  • Gestione debole delle credenziali: password semplici, riutilizzate o conservate in modo non sicuro (come su fogli Excel o via e-mail), insieme alla mancanza dell’autenticazione a due fattori, rappresentano una delle cause più frequenti di violazioni.
  • Formazione insufficiente del personale: molti attacchi informatici riescono grazie all’ingenuità degli utenti. Se i dipendenti non sanno riconoscere e-mail sospette o minacce online, possono compromettere la sicurezza anche senza volerlo.
  • Mancanza di controlli interni: l’assenza di una supervisione continua e di sistemi di monitoraggio consente che errori, anomalie o accessi non autorizzati passino inosservati, aumentando il rischio di danni gravi.
  • Assenza di backup sicuri: la mancanza di copie di sicurezza aggiornate e protette rende impossibile il recupero dei dati in caso di attacco, come nel caso di un ransomware.

Perché prevenire gli attacchi informatici

Le conseguenze di un attacco informatico possono essere molto gravi per diversi motivi.

  • Perdite finanziarie: sono i costi associati al ripristino dei sistemi, le eventuali perdite economiche legate all’interruzione delle attività aziendali (pensiamo ad esempio a un ransomware, che blocca l’accesso ai sistemi fino al pagamento di un riscatto) o le potenziali sanzioni legali (la normativa italiana impone alle aziende di adottare misure adeguate a proteggere i dati sensibili e una loro violazione può comportare sanzioni)​. Basti pensare che i danni causati da ransomware, violazioni dei dati e altri attacchi informatici secondo Cybersecurity Ventures sono costati a livello mondiale 9,5 trilioni di dollari nel 2024, e si stima che nel 2025 potrebbero arrivare a 10,5 trilioni di dollari.
  • Danni reputazionali: la perdita dei dati può compromettere la fiducia del cliente verso l’azienda e danneggiarne l’immagine. I clienti, temendo per la sicurezza delle proprie informazioni personali, potrebbero decidere di rivolgersi alla concorrenza, rendendo più difficile non solo mantenere la clientela esistente, ma anche acquisirne di nuova. La perdita di credibilità può ripercuotersi anche nei rapporti con i partner commerciali, gli investitori e i fornitori, che potrebbero riconsiderare le proprie collaborazioni. Inoltre, nei casi più gravi, l’azienda potrebbe subire un calo del valore del marchio e vedere ridotto il proprio posizionamento sul mercato. Il danno reputazionale ha spesso effetti di lungo termine, perché ricostruire la fiducia è un processo lento e complesso, che richiede trasparenza, investimenti nella sicurezza e un’efficace strategia di comunicazione per rassicurare tutti gli stakeholder coinvolti.

Per questi motivi, prevenire gli attacchi hacker per un’azienda o un professionista non è solo una buona pratica, ma una vera e propria necessità per garantire la sopravvivenza e la continuità operativa. Da ultimi studi è emerso che oltre il 60% delle piccole e medie imprese (PMI) che hanno subito un attacco informatico ha chiuso entro sei mesi dall’incidente. Questo dato allarmante sottolinea quanto sia fondamentale investire in misure di sicurezza adeguate, adottare comportamenti consapevoli e formare il personale per ridurre il rischio di attacchi. La cybersicurezza non deve essere considerata un costo, ma un investimento strategico per proteggere il futuro dell’attività.

Le strategie fondamentali per la prevenzione del rischio informatico

La prevenzione dei cyber attacchi e quindi la protezione della propria attività dalla fuga di dati, richiede l’adozione di buone pratiche e l’uso di strumenti di sicurezza specifici. Vediamo quali.

Creazione di una cultura della sicurezza

Per prevenire attacchi informatici, in un’azienda è fondamentale promuovere una cultura aziendale della sicurezza informatica, attraverso questi strumenti e metodi:

  • Politiche di sicurezza informatica: definire regole chiare e linee guida strutturate sull’uso di dispositivi aziendali, sull’accesso ai dati e sulla condivisione delle informazioni sensibili. Queste politiche dovrebbero includere approcci moderni come il modello zero trust, secondo cui nessun utente o dispositivo è considerato affidabile per impostazione predefinita, anche se già all’interno della rete aziendale. Ogni richiesta di accesso deve essere verificata, monitorata e autorizzata in base a criteri rigorosi.
  • Coinvolgimento di tutti i livelli aziendali: anche chi si occupa di gestione della sicurezza dei dati sensibili in un’azienda ha le sue responsabilità, così come le figure ai vertici aziendali e che ricoprono un ruolo di leadership. I loro atteggiamenti, le loro abitudini, le loro abilità nel comunicare possono contribuire a consolidare o a impoverire una cultura della sicurezza. Per questo è fondamentale coinvolgere il management aziendale nella promozione di programmi che implementino la sicurezza e la prevenzione di attacchi cyber. Una cultura efficace della sicurezza richiede la partecipazione attiva di tutti i reparti, anche attraverso una formazione continua e una comunicazione chiara delle responsabilità.
  • Accesso con privilegi minimi (least privilege access): un altro principio chiave da applicare è quello dell’accesso con privilegi minimi. Ogni dipendente dovrebbe poter accedere solo alle risorse strettamente necessarie per svolgere le proprie mansioni. Questo riduce il rischio che un eventuale attacco informatico possa espandersi all’interno dell’intera infrastruttura aziendale.
  • Gestione delle credenziali e scadenza delle password: è importante implementare politiche efficaci di gestione delle password, che includano la scadenza periodica delle credenziali, l’utilizzo di password complesse e l’autenticazione a più fattori (MFA). Queste misure contribuiscono a rafforzare la sicurezza degli account e a ridurre la probabilità di accessi non autorizzati.

L’autenticazione multifattoriale (MFA)

L’autenticazione a più livelli o fattori (in inglese Multi Factor Authentication) garantisce l’accesso ai dati ai soli utenti autorizzati, aggiungendo un livello extra di sicurezza. Come? Richiedendo non solo la password ma anche un’ulteriore verifica tramite l’uso di un dispositivo secondario. Questo riduce significativamente il rischio di accessi non autorizzati (99%).

I metodi più comuni sono quelli che obbligano gli utenti a confermare i propri tentativi di accesso con questi strumenti:

  • Codice da app: generato da un’applicazione, cambia ogni 30 secondi.
  • Chiave fisica: dispositivo USB o NFC da collegare per confermare l’accesso.
  • Codice via SMS o e-mail: inviato al numero o all’indirizzo registrato, da inserire al login.
  • Biometria: riconoscimento facciale, impronta digitale o iride.
  • Domanda di sicurezza: risposta a una domanda preimpostata (questa è l’opzione meno sicura).

L’autenticazione multifattoriale (MFA) è un servizio gratuito e ormai facilmente attivabile sulla maggior parte di siti, sistemi e server. Proprio per questo, non attivarla significa esporsi inutilmente a rischi: bastano pochi minuti per aggiungere un livello di sicurezza fondamentale contro accessi non autorizzati.

La segmentazione della rete e la gestione del Wi-fi

Si tratta di una strategia di sicurezza che consente di dividere la rete aziendale in tante sottoreti, ovvero in segmenti più piccoli e isolati; in questo modo ogni segmento agisce come una rete a sé. Confinare le minacce all’interno di segmenti specifici aiuta a limitare la propagazione di eventuali attacchi, a contenerne gli eventuali danni e ad avere un controllo più efficiente del traffico e delle varie autorizzazioni. La segmentazione di una rete permette ad esempio di creare reti guest e separarle dalle reti interne che ospitano dati sensibili; in questo modo gli utenti esterni, “guest”, potranno usare internet per connettersi con i propri dispositivi ma senza rischiare di accedere alle informazioni sensibili.

È altrettanto essenziale adottare buone pratiche anche per l’accesso wireless: è fortemente consigliabile utilizzare esclusivamente reti Wi-Fi chiuse, protette da password robuste e crittografia adeguata. Le reti pubbliche o aperte devono essere assolutamente evitate: collegarsi a questo tipo di reti, infatti, espone a seri rischi di sicurezza, come il furto di dati o l’intercettazione del traffico.

L’importanza della formazione del personale

In molti casi le violazioni dei dati sono causate dalla disattenzione o dalla scarsa conoscenza delle minacce informatiche da parte del personale delle aziende. Secondo il Rapporto Clusit 2025, circa 8 attacchi informatici su 10 riescono proprio a causa di un errore umano: clic su link di phishing, apertura di allegati infetti, uso di password deboli, aggiornamenti software trascurati e scarsa attenzione alle procedure aziendali sono solo alcune delle abitudini che espongono le organizzazioni a gravi rischi. L’80% circa degli attacchi informatici non avviene, dunque, a causa di falle tecnologiche, ma di comportamenti prevedibili e prevenibili. Per questo motivo, la cybersecurity awareness, ossia, la consapevolezza dei rischi informatici, è oggi uno degli strumenti più efficaci per ridurre concretamente il rischio, ragion per cui la formazione continua dei dipendenti diventa imprescindibile per la prevenzione degli attacchi informatici.

È importante per questo insegnare, tramite training periodici, a riconoscere e-mail e siti sospetti, e condurre simulazioni regolari di attacchi phishing. Educare il personale sulle tipologie di minacce informatiche li aiuterà a essere più responsabili, a riconoscerle e a rispondere ai potenziali rischi. Le minacce, infatti, non sempre arrivano dall’esterno, ma possono provenire anche dall’interno, intenzionali o accidentali che siano. Una formazione permetterà ai dipendenti di comprendere meglio le conseguenze delle proprie azioni, riducendo al minimo il rischio di violazioni interne.

Aggiornamenti e patch management

Dal punto di vista tecnico aggiornare regolarmente i software di sicurezza e installare patch (ovvero comandi, pezzi di codice rilasciati dal fornitore e progettati per aggiornare software) è cruciale per proteggere i sistemi da minacce informatiche. Hanno infatti il compito di correggere le vulnerabilità note, chiudendo le “porte” che i criminali informatici potrebbero utilizzare per infiltrarsi nella rete aziendale compromettendo la sicurezza dei dati o il funzionamento del sistema.

Gli hacker criminali potrebbero, ad esempio, sfruttare le vulnerabilità del software per accedere a un sistema senza autorizzazione o per eseguire un codice malevolo sulla rete.

Strategia di backup e continuità operativa

Un’altra strategia fondamentale è quella di eseguire backup regolari dotandosi di sistemi di backup che in caso di danni o perdite permettano di recuperare i dati violati. Uno dei sistemi di backup più diffusi è quello su cloud: è sicuro, flessibile, adattabile a diverse esigenze, accessibile da qualsiasi dispositivo e garantisce standard di sicurezza elevatissimi.

Molto comune è anche il backup locale eseguito su un hard disk esterno; in questo caso i file copiati vengono conservati su un dispositivo presente fisicamente in azienda. Rispetto a quello in cloud, i backup locali offrono un accesso più rapido ai dati, ma meno sicuro: tenere sia i file originali che le loro copie nello stesso posto potrebbe essere rischioso in caso di incidenti.

L’ideale per garantire una continuità operativa all’azienda in caso di attacchi informatici sarebbe eseguire sempre tre copie dei dati più critici, su due dispositivi diversi, e conservarne almeno una in un luogo lontano dalla sede dell’azienda.

Piano di risposta agli incidenti

Dotarsi di un piano strategico contenente tutte le procedure da seguire per gestire e risolvere eventuali incidenti aiuta a limitare i danni e a ripristinare rapidamente i sistemi in caso di attacco informatico.

Un piano di risposta efficace si articola nei seguenti passaggi:

  • individuare ruoli e responsabilità delle figure coinvolte e assegnare compiti specifici a ogni membro del team responsabile della sicurezza per garantire un intervento tempestivo;
  • identificare le tempistiche entro le quali andrebbero attivate le pratiche di recupero;
  • descrivere in modo dettagliato le procedure da attivare in caso di violazione e le modalità da seguire per ripristinare lo status quo;
  • comunicare al personale chi e come debba essere informato in caso di attacco;
  • effettuare esercitazioni periodiche per migliorare la reattività del team e correggere eventuali debolezze nel piano di risposta.

Quali sono gli errori da evitare per prevenire gli attacchi informatici

Cosa non si deve fare per prevenire gli attacchi informatici? Dopo aver visto le best practice, vediamo ora gli errori più comuni che bisogna evitare per mantenere un elevato livello di sicurezza all’interno della propria azienda:

  • Usare password deboli o riutilizzare sempre le stesse: le password semplici, come “123456” o “password”, sono facilmente indovinabili e rappresentano una vulnerabilità grave. Inoltre, il riutilizzo delle stesse credenziali su più account aumenta il rischio che un attacco su una piattaforma comprometta anche altri sistemi aziendali. È fondamentale utilizzare password complesse e cambiarle regolarmente.
  • Pensare di essere immuni ad attacchi informatici: anche le aziende che ritengono di avere sistemi di sicurezza avanzati sono vulnerabili. Gli hacker criminali sviluppano continuamente nuove tecniche per eludere le difese, quindi non bisogna mai abbassare la guardia.
  • Ignorare gli aggiornamenti software: non applicare gli aggiornamenti di sicurezza, anche quelli automatici, lascia il sistema esposto a vulnerabilità note che possono essere facilmente sfruttate. Gli aggiornamenti software non riguardano solo nuove funzionalità, ma anche patch fondamentali per correggere difetti di sicurezza critici. Ignorare questi aggiornamenti è come lasciare una porta aperta per i cybercriminali.
  • Sottovalutare la formazione del personale: il personale può essere la prima linea di difesa o una delle più grandi vulnerabilità. La mancanza di una formazione adeguata in merito alla gestione dei rischi informatici rende facile per gli attaccanti sfruttare l’errore umano, come cliccare su link sospetti o aprire allegati infetti. La formazione continua e la consapevolezza sui rischi informatici sono fondamentali per ridurre le possibilità di attacchi.
  • Non disporre di un backup: la mancanza di un sistema di backup efficace può causare danni irreparabili in caso di attacco, come nel caso di ransomware. Avere copie di sicurezza regolarmente aggiornate dei dati aziendali consente di ripristinare le informazioni in caso di attacco.

Pericoli informatici: la prevenzione e la difesa di TeamSystem Cybersecurity

Investire in software per la sicurezza informatica è oggi di vitale importanza per proteggere un’azienda dagli attacchi cyber.

Firewall, antivirus e servizi in outsourcing sono utili, ma non bastano a proteggerti da tutte le minacce: ransomware, phishing e credenziali rubate sono minacce che spesso sfuggono a questi strumenti.

Ecco perché TeamSytem Cybersecurity è essenziale:
⦁ Identifica le vulnerabilità prima degli hacker criminali
⦁ Analizza la tua esposizione, anche con servizi in outsourcing
⦁ Migliora la protezione senza sostituire le soluzioni esistenti

A seguito dei controlli di sicurezza effettuati, TeamSystem Cybersecurity genera report personalizzati e costantemente aggiornati per ogni scansione. Inoltre, all’interno della piattaforma ci sono azioni di remediation su misura, pensate per fare awareness su ciò che è stato rilevato e per correggere in autonomia e in maniera rapida le vulnerabilità, quando possibile. Tra queste:

  • Consigli pratici per la creazione di password sicure e l’attivazione dell’autenticazione a due fattori (MFA)
  • Raccomandazioni su aggiornamenti di sistema, configurazione dei firewall e segregazione della rete
  • Protezione degli indirizzi IP tramite VPN o proxy
  • Adozione di certificati SSL e installazione delle patch di sicurezza più recenti

Grazie all’intelligenza artificiale integrata, TeamSystem Cybersecurity rileva le minacce in modo sempre più veloce ed efficace, utilizzando un linguaggio adattato al livello tecnico di ogni cliente, per garantire chiarezza e azioni concrete a chiunque.

TeamSystem Cybersecurity
Metti al sicuro e verifica in modo semplice i tuoi account e-mail, il sito, le password e tutti i dati della Impresa, del tuo Studio e dei tuoi clienti.

Articoli correlati