Cos’è il backup dei dati, perché è importante e quali sono le criticità

In un’epoca in cui la quantità di dati digitali è in costante crescita e le minacce informatiche diventano sempre più sofisticate, il backup dei dati rappresenta una misura fondamentale per la sicurezza informatica in azienda, soprattutto per le organizzazioni che gestiscono informazioni sensibili. In caso di perdita di dati o attacco cyber garantisce infatti il recupero delle informazioni, il ripristino dei sistemi e la continuità operativa.
Tuttavia, da solo il backup dei dati non è più in grado di garantire una protezione completa contro attacchi sempre più mirati e precisi come ransomware o attività di phishing. Per questo motivo si rende necessario adottare soluzioni di cybersecurity più avanzate, integrate e proattive in grado di rilevare, prevenire e rispondere efficacemente alle minacce moderne.
Cos’è il backup dei dati: significato
Cosa si intende per backup dei dati? L’espressione si riferisce alla creazione di una copia di sicurezza dei dati di un sistema (file, cartelle, database) in un’altra posizione distinta da quella originale, per poterli ripristinare in caso di perdita, danneggiamento, errore umano, guasti hardware o attacco cyber. L’idea è quella di avere un duplicato affidabile che possa sostituire la fonte originaria compromessa.
Il backup dei dati è importante tanto per il singolo utente quanto per le aziende, a cambiare sono le procedure utilizzate. A livello personale fare un backup dei propri dati significa proteggere fotografie, documenti, email, perderli può essere fonte di stress, ma non ha solitamente conseguenze legali o reputazionali estese.
Nel contesto aziendale il backup è centrale: la perdita o compromissione dei dati può significare interruzione del servizio, sanzioni, danni reputazionali e costi elevati per il ripristino delle operazioni. Qui il backup non è solo utile, ma è un obbligo operativo e spesso normativo.
Il backup come strumento per creare una copia di sicurezza dei propri dati
Lo scopo principale del backup dei dati è prevenire la perdita di file, documenti e database in caso di incidenti. L’obiettivo primario è garantire che, qualunque cosa succeda (un malfunzionamento dell’hardware, un errore umano, un attacco informatico, un disastro naturale) ci sia la possibilità di recuperare dati fondamentali per l’azienda senza dover ricominciare da zero. Creare copie di sicurezza dei propri dati serve quindi a preservare la continuità operativa e a ridurre i tempi di inattività e i costi associati per il ripristino dei sistemi aziendali, che altrimenti potrebbero rimanere offline per ore, giorni o settimane.
Tipi di backup: locale, remoto e Cloud
I backup non sono tutti uguali, esistono infatti diverse modalità per creare copie di dati; le procedure differiscono in base al tipo di supporto e ai protocolli utilizzati. L’archiviazione dei dati di backup può avvenire in: locale, remoto o Cloud.
- Locale (dischi esterni). La copia dei dati avviene su supporti fisici sempre a portata di mano, come nel caso degli HDD (Hard Disk Drive). È il metodo di backup più diffuso soprattutto nelle PMI, che non hanno bisogno di salvare grandi quantità di dati. Il rischio più comune con questa tipologia di archiviazione è però il furto o perdita dell’hard disk esterno, ecco perché è sempre meglio salvare i dati su più drive esterni.
- Remoto. Si tratta del cosiddetto Network-Attached Storage (NAS), un metodo basato sulla connessione in rete del dispositivo di cui si esegue il backup. Consente di fare backup giornalieri automatici di tutti i dati presenti in ogni dispositivo connesso, senza doverli effettuare manualmente.
- Il backup viene effettuato in uno spazio virtuale fuori sede su server remoti accessibili via internet e gestiti da un provider terzo.
Ogni azienda sceglierà quello più adatto alle proprie esigenze: realtà molto piccole possono per esempio utilizzare soluzioni semplici come backup su disco esterno o in Cloud, mentre le medie e grandi imprese hanno bisogno di soluzioni più robuste e personalizzabili, come sistemi di backup on-premise cioè su dispositivi locali o server dedicati che garantiscono un controllo completo sui dati, un accesso e un recupero più rapidi.
In generale un esempio di backup aziendale efficace combina l’uso di backup locali e cloud seguendo la regola del 3-2-1: tre copie di dati, due di questi da eseguire su due supporti diversi e almeno una copia “off-site”, ovvero archiviata in un luogo fuori dalla sede in cui opera l’azienda o comunque diverso da quello in cui si trovano le altre due copie.
Best practice per proteggere la sicurezza dei dati archiviati
La procedura di archiviazione e copia dei dati non si esaurisce con la semplice esecuzione del backup, dopo averlo effettuato infatti è importante proteggerlo in modo adeguato. Gli attacchi informatici più recenti come i ransomware sono sempre più rivolti alle copie di backup per impedire il ripristino dei sistemi e costringere i malcapitati al pagamento del riscatto. Ecco perché diventa cruciale adottare delle pratiche utili a garantirne la sicurezza.
- Frequenza: definire quanto spesso eseguire il backup in base alla criticità dei dati. Per alcuni sistemi che gestiscono volumi di dati consistenti e in rapida evoluzione, può essere necessario un backup quasi in tempo reale, per altri bastano backup giornalieri o settimanali.
- Versioning: conservare più versioni dei dati, non solo l’ultima. Questo permette di tornare a uno stato precedente nel caso la copia più recente sia corrotta o danneggiata.
- Test di ripristino: non basta fare copie, tramite simulazioni di disaster recovery bisogna verificare periodicamente che siano effettivamente integre e ripristinabili. Un backup che non si può ripristinare è praticamente inutile.
- Crittografia: usare sistemi crittografici robusti in grado di rendere illeggibili i dati sensibili in caso di accesso non autorizzato. Gli algoritmi crittografici occultano le informazioni, rendendole cifrate a chi non possiede le autorizzazioni per accedere alle informazioni presenti. La crittografia protegge sia dati in transito (quelli scambiati durante il trasferimento su Internet) sia quelli a riposo, archiviati ad esempio sui server aziendali.
La conservazione sicura dei dati è fondamentale per non vanificare l’utilità persino dei backup più efficaci. Ecco allora alcuni errori da evitare.
- Conservare tutti i backup nello stesso luogo dei dati originali: in caso di attacco il rischio è che vengano compromessi sia i sistemi primari che le copie.
- Non eseguire backup regolari.
- Non verificare la correttezza del backup: l’errore più diffuso è accorgersi troppo tardi di backup corrotti o dati mancanti a causa di errori umani o di errate configurazioni dei software, che possono compromettere il ripristino.
- Non aggiornare regolarmente hardware/software per la gestione dei backup: bug, vulnerabilità, disallineamenti possono compromettere la validità del backup.
- Non testare i backup
- Ignorare normative e requisiti legali (GDPR, normative specifiche del settore) riguardo tempi di conservazione, protezione dei dati, crittografia.
Perché il backup è importante, ma da solo non basta
Negli ultimi anni le minacce informatiche si sono evolute rapidamente da semplici virus ad attacchi malware, tecniche di social engineering, phishing e ransomware sempre più sofisticati. Oggi per esempio i dati sottratti possono essere copiati sui computer degli hacker prima di essere crittografati; la sfida dunque non è solo prevenire il furto e la crittografia delle informazioni, ma anche evitare che le stesse siano rese pubbliche su internet o vendute sul dark web. Tutti i sistemi informatici incluse le copie di backup sono costantemente esposti al rischio di queste nuove minacce, e anche il miglior sistema di backup può mostrare i propri limiti se usato come unica misura di protezione. Vediamo quali.
- Vulnerabilità: se un ransomware si propaga anche sulle copie archiviate, il backup da solo non basta a recuperare i dati.
- Mancata prevenzione: il backup non previene un attacco, ma serve a recuperare i dati.
- Tempo di ripristino: anche con un backup ripristinare grandi volumi di dati può richiedere un tempo non trascurabile. Se non pianificato, può causare perdite operative significative.
Backup e cybersecurity: un approccio integrato
Da solo quindi il backup tradizionale non è più in grado di garantire protezione completa contro strategie di attacchi sempre più evoluti, da qui la necessità di integrare soluzioni di cybersecurity più avanzate, integrate e proattive, come:
- strumenti di prevenzione (patch, aggiornamenti, formazione degli utenti, controllo degli accessi, autenticazione forte, segmentazione della rete, azioni di Vulnerability Assessment che consente di mappare e rilevare eventuali falle di sicurezza prima che possano essere sfruttate da cyber criminali);
- rilevamento precoce delle minacce tramite monitoraggio costante e l’uso di sistemi basati sull’AI;
- piani di risposta efficaci contenenti le procedure da seguire per gestire e risolvere eventuali incidenti
Il software TeamSystem Cybersecurity risponde proprio a queste esigenze e rappresenta la soluzione ideale per proteggere la sicurezza aziendale e ridurre i rischi di attacchi che gli strumenti tradizionali non rilevano. Bastano pochi click per verificare lo stato di sicurezza di e-mail, siti web, password, dati sensibili e molti altri asset digitali, e avere una panoramica chiara e dettagliata delle vulnerabilità presenti.
Grazie all’impiego di tecnologie AI di ultima generazione, il sistema garantisce monitoraggi puntuali e informazioni sempre aggiornate, permettendo alle aziende di contrastare le minacce cyber e rispettare i requisiti normativi sulla sicurezza. Una vera guida digitale!