Azienda auto-organizzata: come funziona?

10.02.2017 - Tempo di lettura: 3'
Azienda auto-organizzata: come funziona?

Per la maggior parte di noi la vita aziendale è fatta di manager, budget, tante regole e qualche bonus. Entriamo per la prima volta in azienda con l’incarico di fare fotocopie e portare il caffè, per poi cercare di risalire la piramide ed avere una vita migliore (o così crediamo…) con ogni nuova promozione o lavoro.

L’azienda per funzionare ha bisogno di una guida, il CEO. Ma il CEO non può arrivare dappertutto, e chi controlla i dipendenti? Mettiamo un livello di manager. Ma questi manager, chi li controlla? Mettiamo qualcuno che controlli i lavori dei manager! Ecco che l’azienda diventa una grossa struttura in cui quasi tutti controllano qualcuno e sono a loro volta controllati da qualcuno. Questo garantisce che il lavoro di ognuno sia valutato da altri e permette il corretto funzionamento dell’azienda.

Purtroppo però, questa organizzazione porta con sé molta burocrazia, diventa difficile prendere decisioni e i tempi si allungano per ogni attività. L’innovazione, che può partire da un qualsiasi dipendente, viene schiacciata e spenta dai lunghi processi di approvazione e la paura di sbagliare è sempre presente.

E se ci fosse un altro modo di fare le cose? Vediamo il caso atipico di mondora, azienda IT parte del gruppo TeamSystem. La piramide è stata spazzata via, i manager non ci sono e le persone si auto organizzano. Come funziona? La base del modello è la fiducia: ognuno in azienda si fida degli altri e del lavoro che svolgono, così che nessuno deve essere controllato o ripreso. Può sembrare un approccio molto naïve e vi chiederete come facciano i dipendenti a non approfittare di questa fiducia e lavorare poco. In realtà quando si entra in un’azienda in cui si viene trattati da adulti, e non da adolescenti, nessuno si approfitta della fiducia degli altri.

La struttura comprende i team, ognuno dei quali si auto organizza e parla direttamente con il proprio cliente, e il CEO, che sta al servizio dei team per facilitare le loro operazioni nel caso di difficoltà. La piramide si è appiattita, mettendo tutti i dipendenti sullo stesso livello. Sopra ai dipendenti ci sono i clienti per cui lavoriamo, mentre sotto c’è il CEO che agisce da facilitatore, sente i bisogni dei clienti e dei team e aiuta tutti a trovare le soluzioni migliori.

Ogni team è composto da 3-5 persone e non ha un project manager. Ci sono dei ruoli temporanei legati alle metodologie Agili e Scrum che vengono ricoperti dai vari dipendenti, ma questi sono in aggiunta al proprio lavoro di tutti i giorni. Sta ai team parlare con i clienti e svolgere il lavoro, che grazie alle metodologie Agili viene completato in maniera efficiente riducendo al minimo la documentazione e i meeting.

All’interno di un piccolo team, se una persona non svolge il proprio lavoro viene fatto notare immediatamente dagli altri e la situazione si risolve subito. Ognuno ha la responsabilità di far felice il cliente e quindi tutti utilizzano al meglio le loro capacità per raggiungere questo obiettivo insieme. Non ci sono budget, ma il budget dell’intera azienda è potenzialmente utilizzabile da tutti, che trattano questa cifra come se fosse “loro” e prendono sempre decisioni compartecipate intelligenti, consultando colleghi anche di altri team, e il CEO se necessario. Grazie a vari strumenti tecnologici, quali Slack, Loomio e Officevibe, c’è un altissimo livello di trasparenza e le decisioni vengono prese velocemente, senza bisogno di meeting e approvazioni.

Le aziende tradizionali, con la loro rigida gerarchia, non sono l’unico modo di fare business e avere successo. A volte basta dare un po’ di fiducia e responsabilità in più alle persone per ottenere risultati sorprendenti e migliorare la qualità della vita di tutti.

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