Cos’è la cessione del credito e come funziona oggi

In un’economia sempre più attenta alla gestione efficiente della liquidità, la cessione del credito rappresenta uno degli strumenti finanziari più utilizzati da imprese, professionisti e anche privati. Questa pratica, normata dal Codice Civile ma fortemente evoluta nel contesto fiscale italiano, permette al titolare di un credito di trasferirne la titolarità a un terzo soggetto, ottenendo un beneficio immediato in termini di incasso o gestione del rischio.
Negli ultimi anni, complice anche l’introduzione dei bonus edilizi e dei relativi crediti fiscali, la cessione del credito ha assunto un ruolo centrale nei processi finanziari aziendali. Tuttavia, la normativa è cambiata frequentemente, rendendo fondamentale un aggiornamento costante per comprenderne modalità di applicazione, limiti, rischi e opportunità.
Cos’è la cessione del credito
La cessione del credito è il trasferimento, da parte di un soggetto (cedente), del diritto a riscuotere una somma di denaro a un altro soggetto (cessionario), nei confronti di un debitore (ceduto). È un’operazione regolata dagli articoli 1260 e seguenti del Codice Civile, e può riguardare sia crediti commerciali (es. fatture emesse), sia crediti fiscali (es. detrazioni d’imposta).
Le due forme principali sono:
- cessione pro soluto: il rischio di mancato pagamento passa al cessionario, che accetta il credito senza diritto di rivalsa sul cedente.
- cessione pro solvendo: il cedente resta garante della solvibilità del credito, rispondendo in caso di inadempienza del debitore.
Questa distinzione è cruciale, soprattutto nei rapporti tra aziende e istituti finanziari: la cessione pro soluto offre maggiori vantaggi per chi cede, ma comporta più rischi per chi acquista.
Come funziona oggi la cessione del credito in Italia
L’utilizzo della cessione del credito si è notevolmente ampliato nel settore edilizio grazie a provvedimenti come il Superbonus 110%, Ecobonus, Sismabonus e Bonus Ristrutturazioni. Questi incentivi fiscali prevedono la possibilità di:
- usufruire direttamente della detrazione;
- ottenere uno sconto in fattura dal fornitore;
- cedere il credito d’imposta a soggetti terzi (banche, intermediari, piattaforme digitali).
Con le modifiche normative introdotte dal DL 11/2023 e successive integrazioni, la cessione del credito è stata fortemente regolamentata. Attualmente, le operazioni devono rispettare una serie di requisiti:
- il credito deve essere registrato e certificato tramite la piattaforma dell’Agenzia delle Entrate;
- ogni passaggio deve essere tracciato e autorizzato, con l’impossibilità di ulteriori cessioni successive, salvo casi specifici;
- possono acquisire crediti solo soggetti finanziari vigilati, come banche, società di leasing, assicurazioni o gruppi bancari.
In ambito commerciale, la cessione dei crediti tra imprese o professionisti si mantiene più flessibile, ma è comunque soggetta a verifiche contabili e contrattuali.
A chi conviene cedere il credito
La cessione del credito conviene a diversi soggetti, a seconda del contesto e degli obiettivi:
- imprese e liberi professionisti: che vogliono trasformare un credito in liquidità immediata, migliorando il flusso di cassa.
- imprese edili: che applicano lo sconto in fattura e cedono il credito maturato a banche o intermediari.
- privati cittadini: che, in determinati casi, scelgono di cedere il credito maturato da lavori di ristrutturazione.
Per questi soggetti, la cessione rappresenta una forma di autofinanziamento alternativa al credito bancario tradizionale, spesso più rapida e meno onerosa.
Chi accetta oggi la cessione del credito
Attualmente, i principali cessionari sono:
- banche e istituti di credito;
- società di factoring;
- intermediari finanziari autorizzati;
- piattaforme fintech e digitali.
Tuttavia, molti istituti bancari hanno limitato la loro operatività su crediti derivanti da bonus edilizi, richiedendo:
- controlli documentali più rigorosi;
- plafond limitati;
- tempi di liquidazione più lunghi.
Per rispondere a queste criticità, si sono affermate piattaforme digitali in grado di offrire un processo di valutazione, cessione e liquidazione del credito completamente automatizzato.
Rischi della cessione del credito
Nonostante i numerosi vantaggi, la cessione del credito non è priva di rischi. Questi variano a seconda della natura del credito e della modalità con cui viene ceduto.
Cessione del credito fiscale
Nel caso di crediti fiscali, i rischi sono legati soprattutto alla verifica dei requisiti da parte dell’Agenzia delle Entrate. Se emergono irregolarità nella documentazione o nella modalità di maturazione del credito, il cessionario può essere chiamato a restituire le somme percepite, anche se in buona fede.
Ecco i principali rischi:
- sanzioni per documentazione errata;
- decadenza del beneficio fiscale;
- responsabilità solidale tra cedente e cessionario.
Cessione del credito tra privati o aziende
Nei rapporti tra soggetti privati o aziende, i rischi dipendono dalla qualità del credito ceduto. In assenza di garanzie, il cessionario potrebbe ritrovarsi con un credito inesigibile o contestato.
È fondamentale, quindi:
- analizzare il contratto originario da cui nasce il credito;
- valutare la solvibilità del debitore;
- disciplinare la cessione con un accordo chiaro e registrato.
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