Risoluzione n. 9/E – tempistiche di conservazione dichiarazioni fiscali

31.01.2018 - Tempo di lettura: 2'
Risoluzione n. 9/E – tempistiche di conservazione dichiarazioni fiscali

In risposta ad una istanza di interpello presentata da TeamSystem S.p.A. lo scorso luglio, l’Agenzia delle Entrate ha pubblicato la Risoluzione n. 9/E del 29 gennaio 2018.

Si tratta di una risoluzione molto importante perché toglie tutti i dubbi in merito ai termini di conservazione delle dichiarazioni fiscali, delle comunicazioni fiscali e dei modelli di versamento per cui è prevista una presentazione telematica all’Agenzia delle entrate.

Ricordiamo che la normativa in materia, contenuta nell’articolo 3, comma 3, del D.M. 17.06.14 (che rinvia all’articolo 7, comma 4-ter, del D.L. n. 357/1994) stabilisce che la conservazione dei documenti informatici, ai fini della rilevanza fiscale, deve essere eseguita entro il terzo mese successivo al termine di presentazione delle dichiarazioni annuali.

Già un anno fa l’interpretazione di questa normativa aveva posto qualche dubbio in quanto aveva fatto ritenere a molti che la scadenza di conservazione dei documenti rilevanti ai fini IVA seguisse la dichiarazione IVA, mentre per i documenti rilevanti ai fini dei redditi tale scadenza fosse legata alla dichiarazione dei Redditi, andando di conseguenza verso lo sdoppiamento dei termini per la conservazione.

Con la risoluzione n. 46/E del 10 aprile 2017 l’Agenzia delle Entrate aveva però fatto chiarezza in merito, ribadendo che il termine per la conservazione digitale di tutti i documenti di natura fiscale coincide con il terzo mese successivo al termine per la presentazione della dichiarazione annuale dei redditi.

Per la conservazione elettronica delle dichiarazioni/comunicazioni fiscali però a questo punto si era aperto un altro dubbio: come data di riferimento per l’individuazione del termine di scadenza deve essere considerato l’anno di presentazione della dichiarazione oppure l’anno del periodo di imposta a cui si riferisce la dichiarazione?

Il quesito è rilevante perché a seconda della risposta si possono aprire due scenari differenti in merito alle tempistiche di conservazione dei dichiarativi: avere a disposizione più di un anno (nel primo caso) o pochi mesi (nel secondo caso) dalla predisposizione e invio della dichiarazione stessa.

TeamSystem, grazie al proprio centro di competenza sulla digitalizzazione a norma, si è fatta portavoce del quesito e ha proposto all’Agenzia delle Entrate l’interpello che ha avuto come esito proprio la Risoluzione 9/E a conferma della proposta dell’istante.

L’agenzia delle Entrate, ribadendo i dettami della risoluzione n. 46 del 10 aprile 2017, con questa nuova risoluzione ha evidenziato che, nel caso specifico in cui oggetto di conservazione siano i modelli dichiarativi, comunicativi e di versamento, per il calcolo del termine di scadenza per la conservazione occorre fare riferimento all’anno di produzione e trasmissione del documento.

L’Agenzia delle Entrate riporta anche un esempio: per la dichiarazione dei redditi 2017 (anno d’imposta 2016), essendo un documento formatosi e presentato telematicamente nel corso dell’anno 2017, il termine di scadenza per la relativa conservazione coinciderà con il terzo mese successivo al termine di presentazione della dichiarazione dei redditi relativa all’anno d’imposta 2017.

A questo proposito occorre aggiungere che la recente Legge di Bilancio 2018 ha disposto anche per il 2018 lo slittamento del termine di scadenza della presentazione telematica delle dichiarazioni dei redditi e dell’Irap dal 30 settembre al 31 ottobre.

Riprendendo, quindi, l’esempio che l’Agenzia delle Entrate riporta sulla risoluzione n.9/E, le dichiarazioni modelli Redditi 2017 (riferite al periodo d’imposta 2016) e trasmesse ad AE entro fine ottobre 2017 dovranno essere portate in conservazione entro il terzo mese successivo al termine di presentazione della dichiarazione dei redditi relativa all’anno d’imposta 2017, quindi entro il 31 gennaio 2019.

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