I Principi Contabili Internazionali

22.03.2017 - Tempo di lettura: 2'
I Principi Contabili Internazionali

L’apertura dei mercati e la creazione di relazioni sempre più di stampo internazionale ha decretato un progressivo allineamento delle imprese nazionali e della legislazione in vigore a produrre ed adottare normative conformi al regolamento comunitario. Difatti per agevolare lo scambio e l’efficienza dei mercati finanziari europei, la Comunità Europea ha introdotto un sistema di regole contabili comuni che consenta alle aziende un chiaro ed immediato riscontro della contabilità per le aziende facenti parte dei paesi membri.

Nascono così gli IAS (International Accounting Standard)/IFRS (International Financial Reporting Standard), i principi contabili emanati dall’International Standard Accounting Board (ISAB) e approvati con regolamento comunitario con lo scopo di rendere più semplice e trasparente il confronto tra i bilanci e l’informativa finanziaria delle aziende operanti in paesi diversi. Questa armonizzazione delle regole contabili ha permesso quindi di superare gli ostacoli della vecchia normativa che poneva un freno allo sviluppo dei mercati ed alle iniziative degli investitori.

Così a partire dal 2002 ed in Italia dal 2006 con il D.lgs 38/2005, i soggetti obbligati a redigere il proprio bilancio di esercizio e consolidato secondo i principi contabili internazionali IAS/IFRS sono i seguenti:

  • Le società quotate
  • Le banche e gli intermediari finanziari soggetti a vigilanza
  • Le società emittenti strumenti finanziari diffusi
  • Le società assicurative non quotate con riferimento al solo bilancio consolidato
  • Le società assicurative quotate

Vi sono inoltre società che hanno la facoltà ma non l’obbligo di applicare tali principi e cioè:

  • Le società incluse nel consolidato di società obbligate a redigere il bilancio consolidato in conformità agli IAS
  • Le società sottoposte all’obbligo di redazione o incluse in un bilancio consolidato

L’adozione di questi principi si riflette molto positivamente sull’immagine dell’azienda in particolare riguardo i criteri di valutazione e di presentazione agli stakeholder, specialmente per società quotate in borsa.

Tuttavia nel contesto italiano possono sorgere problemi sulla loro applicabilità a causa delle differenti finalità, destinatari e criteri di valutazione presenti nell’ordinamento interno rispetto a quello comunitario previsto dagli IAS/IFRS. Un esempio è rappresentato dall’adozione del principio di prevalenza della sostanza sulla forma secondo il quale viene data più importanza alla natura sostanziale delle operazioni piuttosto che alla loro natura giuridica come avviene a livello nazionale. Così come, viene preferito il metodo del fair value per la valutazione di specifiche attività/passività piuttosto che il criterio del costo.

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