Ecobonus 2023: 5 cose da sapere prima di ristrutturare

15.06.2023 - Tempo di lettura: 5'
Ecobonus 2023: 5 cose da sapere prima di ristrutturare

Sono numerosi gli Ecobonus per la ristrutturazione del 2023, voluti dal Governo italiano e finalizzati ad aiutare i cittadini ma anche e soprattutto ad incentivare su tutto il territorio la riqualificazione edilizia e l’adeguamento energetico.

Alle detrazioni legate alla ristrutturazione edilizia già in vigore e opportunamente rivisitate, con la Legge di Bilancio 2023 si aggiungono proroghe e novità che andrebbero chiarite per chiunque abbia intenzione di ristrutturare e di approfittare delle agevolazioni.

In questo approfondimento di TeamSystem vedremo proprio 5 aspetti fondamentali su Ecobonus e ristrutturazione edilizia, così da fare un po’ chiarezza.

Ecobonus ristrutturazione 2023: tutte le novità

Il decreto su Ecobonus, ristrutturazione edilizia e Bonus mobili ha visto cambiare molti dei suoi punti cardine a cavallo tra il 2022 e il 2023. Queste novità possono essere riassunte in cinque punti fondamentali, che possono far da guida a tutti i cittadini che hanno intenzione di ristrutturare la propria casa.

Ecobonus

L’Ecobonus al 65 e 50% per le ristrutturazioni edilizie viene prorogato fino al 31 dicembre 2024 per i costi relativi a interventi di riqualificazione energetica, come ad esempio l’installazione di pannelli fotovoltaici. Più in generale, la detrazione interessa tutte le spese per gli interventi di efficientamento energetico, compresa la sostituzione dei vecchi impianti di riscaldamento con caldaie a condensazione o generatori di calore che prevedono l’uso di biomasse combustibili.

Ristrutturazione edilizia

Anche in questo caso è confermata fino al 31 dicembre 2024 la detrazione al 50% per gli interventi di ristrutturazione edilizia. Il cosiddetto Bonus ristrutturazioni dà accesso ad agevolazioni pari al 50% della cifra spesa per la manutenzione ordinaria e straordinaria dell’immobile. Il tetto massimo di spesa detraibile è di 96.000 euro per ogni unità immobiliare.

Superbonus 90%

Le novità su Ecobonus e ristrutturazione del 2023 toccano anche il Superbonus. Il Decreto Aiuti Quater ha infatti ridotto l’entità dello sconto fiscale riconosciuto dal Governo, portando la detrazione dal 110 al 90%.

Con la legge di Bilancio 2023 (L. n. 197/2022) si amplia la casistica degli interventi in cui è prevista l’esclusione dalla riduzione al 90% dell’aliquota per il Superbonus (a patto che la CILA sia stata presentata nei tempi corretti).

Per le abitazioni unifamiliari e/o indipendenti e autonome di edifici plurifamiliari la percentuale ammessa è del 110% per spese sostenute entro 30 settembre 2023. Tuttavia, per ottenere l’agevolazione è fondamentale che il 30% dell’intervento complessivo sia stato ultimato entro il 30 settembre 2022. Stesso discorso per i condomini che hanno deliberato i lavori entro il 18 novembre 2022 e hanno presentato la CILAS entro il 31 dicembre 2022.

Mentre il Superbonus 110% resta in vigore fino al 2025 per gli interventi nei Comuni colpiti da eventi sismici e fino al 31 dicembre 2023 per l’ultimazione degli interventi effettuati su unità immobiliari ubicate nei territori interessati dalla recente alluvione, come riporta il Comunicato stampa del Consiglio dei Ministri n. 35, con un apposito decreto-legge.

Per gli interventi avviati dal 2023 la percentuale ammessa è del 90% per spese sostenute nel 2023. Per accedere all’agevolazione è necessario che:

  • il contribuente sia anche il titolare di diritto di proprietà o di diritto di reale godimento (nel caso, ad esempio, di un usufruttuario) sono quindi esclusi locatari, comodatari, ecc.
  • l’immobile sia l’abitazione principale;
  • il reddito del beneficiario non sia superiore a 15.000€ reddito di riferimento relativo all’anno precedente non superiore a 15.000 euro.

Non solo, dal 17 febbraio 2023 il Governo ha anche imposto lo stop alla cessione del credito e allo sconto in fattura per il Superbonus, così da arginare il fenomeno delle frodi e dare respiro alle casse statali. Restano esclusi i lavori già avviati prima di questa data, che beneficiano ancora di questi due strumenti senza dover attendere la detrazione fiscale in sede di dichiarazione dei redditi.

H3: Bonus mobili

Per quanto riguarda il Bonus mobili, viene prorogato fino al 31 dicembre 2024 con la stessa detrazione fiscale del 50%. Questa si applica sull’acquisto di mobili ed elettrodomestici in classe energetica A o superiore per arredare immobili oggetto di ristrutturazione entro la fine del 2024. A cambiare, con il nuovo decreto sulla ristrutturazione edilizia, è il plafond che ora per il Bonus mobili è bloccato a 8.000 euro.

Misure antisismiche

In vigore fino alla fine del 2024 anche il cosiddetto Sismabonus. La detrazione dedicata alla messa in sicurezza degli edifici resta così inclusa nel programma per l’Ecobonus ristrutturazione del 2023 con le aliquote già fissate in precedenza.

Stando all’ultima Legge di Bilancio, è prevista una detrazione del 50% per un massimo di 96.000 euro per ogni unità immobiliare, ripartita in cinque quote annuali di pari importo nell’anno di sostenimento delle spese e in quelli successivi. Il bonus è riconosciuto per gli edifici ricadenti nelle zone sismiche ad alta pericolosità – zone 1 e 2 – e per gli edifici situati nella zona sismica 3.

La detrazione raggiunge il 70% nel caso in cui, a seguito dell’intervento, vi è una riduzione del rischio sismico che determina il passaggio ad una classe di rischio inferiore, e addirittura raggiunge l’85% se si fa uno scatto di due classi di rischio inferiori. Infine, sono state confermate fino al 31 dicembre 2024 anche le detrazioni del 75 e 85% per lavori antisismici sulle parti comuni di edifici condominiali.

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