Dichiarazione dei redditi 2024 e Certificazione Unica: le scadenze in calendario

28.03.2024 - Tempo di lettura: 7'
Dichiarazione dei redditi 2024 e Certificazione Unica: le scadenze in calendario

Per la dichiarazione dei redditi 2024 è tempo di guardare al calendario delle scadenze più volte ritoccato negli ultimi mesi. Sulla stagione dichiarativa impattano anche i termini di invio del modello CU, con il rinvio a fine ottobre per i dati relativi ai lavoratori autonomi.

 

Dichiarazione dei redditi 2024, è tempo di guardare alle scadenze che caratterizzano la stagione dichiarativa.

I dati contenuti nel flusso telematico della Certificazione Unica 2024 trasmesso all’Agenzia delle Entrate entro lo scorso 18 marzo saranno utilizzati ai fini della messa a punto della dichiarazione precompilata, disponibile online dal 30 aprile.

Ci sarà tempo fino al 31 ottobre per l’invio delle Certificazioni Uniche dei lavoratori autonomi, con una deroga ai termini ordinari nel corso del primo anno di avvio del modello Redditi precompilato per le partite IVA.

Sulle scadenze in calendario sono state previste diverse modifiche negli ultimi mesi, dal termine ultimo di invio della dichiarazione dei redditi fino a quello per il versamento delle imposte.

Di seguito un focus sulle principali date da ricordare.

Dichiarazione dei redditi 2024: ridisegnate le scadenze per l’invio

Nell’ambito dell’attuazione della legge delega in materia di riforma fiscale, il decreto legislativo n. 1/2024 è intervenuto su più aspetti legati alla presentazione della dichiarazione dei redditi.

Per quel che riguarda le scadenze per l’invio, l’articolo 11 fissa il termine ultimo da rispettare al 30 settembre per i contribuenti con l’esercizio coincidente con l’anno solare, equiparando di fatto la scadenza del modello Redditi a quella già prevista in relazione al modello 730. Per i soggetti con esercizio “a cavallo”, invece, la scadenza è prevista entro l’ultimo giorno del nono mese dalla chiusura dell’esercizio.

A regime quindi, anche i titolari di partita IVA al pari di quanto previsto per lavoratori dipendenti e pensionati dovranno procedere con la trasmissione telematica entro la fine del mese di settembre.

Le scadenze da rispettare per l’anno in corso risentono, tuttavia, delle modifiche al calendario previste per consentire a professionisti, imprese e intermediari di gestire il primo anno di avvio del concordato preventivo biennale.

Il modello Redditi potrà essere presentato secondo tempistiche più lunghe e la scadenza da rispettare viene fissata al 15 ottobre 2024. Si passerà alla scadenza di fine settembre a partire dal 2025 e in relazione quindi all’anno d’imposta 2024.

Tuttavia, il decreto “accertamento”, posticipando il termine al 15 ottobre 2024 per le società “solari”, non ha tenuto conto della norma contenuta nel citato decreto “adempimenti” per i soggetti con esercizio “a cavallo”. Questo “cortocircuito” normativo fa si che la scadenza per la presentazione della dichiarazione dei redditi per tali soggetti possa essere differente a seconda del mese di chiusura dell’esercizio. A tal riguardo sarebbe auspicabile un rapido intervento chiarificatore, tenuto conto anche dell’effetto domino prodotto nell’anticipazione dei termini in relazione sia alla transfer price documentation sia alla conservazione digitale, le cui scadenze sono strettamente legate al termine di presentazione dei dichiarativi.

Dichiarazione dei redditi precompilata online dal 30 aprile

Calendario da monitorare anche sul fronte della data a partire dalla quale sarà possibile accedere al modello 730 precompilato.

Si partirà dal 30 aprile, giorno in cui sul sito web dedicato l’Agenzia delle Entrate consentirà a lavoratori dipendenti e pensionati di accedere alla dichiarazione precompilata.

La stessa data segnerà l’avvio della fase sperimentale di messa a punto del modello Redditi PF precompilato, al debutto a partire da quest’anno per i titolari di partita IVA.

Al suo interno saranno contenuti i dati disponibili in Anagrafe Tributaria, tra cui quelli relativi alle spese detraibili e deducibili comunicati da soggetti terzi così come le informazioni reddituali estrapolate dalle Certificazioni Uniche di lavoro autonomo, se trasmesse entro il termine del 18 marzo.

Da rilevare che dal 2024 per dipendenti e pensionati la dichiarazione dei redditi sarà elaborata online tramite un percorso guidato attraverso i dati già presenti a sistema, non si dovranno inserire codici, già precompilati dalla Agenzia.

Il contribuente non dovrà più inserire i dati all’interno dei campi del modello dichiarativo, ma accedendo direttamente alle informazioni in possesso dell’Agenzia, potrà confermarli o modificarli singolarmente.

Invio delle CU dei lavoratori autonomi entro il 31 ottobre per il 2024

A condizionare l’avvio della dichiarazione dei redditi precompilata per le partite IVA sarà la scadenza lunga prevista per la trasmissione telematica delle CU dei lavoratori autonomi.

Se in linea generale il termine da rispettare era quello del 18 marzo, per le Certificazioni Uniche dei titolari di partita IVA e, in generale, dei contribuenti fino allo scorso anno esclusi dall’operazione precompilata, il termine previsto in calendario è quello del 31 ottobre 2024.

L’avvio del modello Redditi precompilato, seppur in forma sperimentale, ha portato a numerosi dubbi tra gli addetti ai lavori sull’effettiva scadenza delle CU dei lavoratori autonomi.

Tenuto conto che i redditi ivi indicati non rientrano più tra quelli esclusi dalla predisposizione della dichiarazione dei redditi online da parte dell’Agenzia delle Entrate, la scadenza ordinaria è passata anche per queste fattispecie al 16 marzo (18 marzo per il 2024), ma con la risoluzione n. 13/E del 4 marzo l’Agenzia delle Entrate ha di fatto prorogato il termine di invio per l’anno in corso.

L’avvio sperimentale del modello Redditi precompilato consente quindi di inviare anche per l’anno in corso le Certificazioni Uniche degli autonomi entro il 31 ottobre, data di scadenza del modello 770.

La scelta del sostituto d’imposta condizionerà l’avvio dell’operazione precompilata.

Come evidenziato dalla stessa Agenzia delle Entrate, al contribuente verrà segnalato che per l’elaborazione del modello Redditi sono state considerate esclusivamente le CU di lavoro autonomo professionale pervenute entro il 18 marzo. In caso di certificazioni inviate successivamente, la dichiarazione dovrà essere necessariamente integrata.

In ogni caso, a partire dal prossimo anno, l’invio di tutte le certificazioni contenenti redditi dichiarabili con il modello 730 o con il modello Redditi persone fisiche, compresi quindi i redditi di lavoro autonomo professionale, dovrà avvenire entro il 16 marzo (17 marzo per il 2025).

Resta fermo invece il termine del 31 ottobre legato alla dichiarazione dei sostituti d’imposta per le CU contenenti redditi esclusi dall’operazione precompilata, quali ad esempio quelli assoggettati a tassazione separata.

Novità anche sulle scadenze per il versamento delle imposte

Si lega inevitabilmente alla dichiarazione dei redditi la scadenza per il versamento del saldo e del primo acconto delle imposte fissata al 30 giugno 2024 (differita al 1° luglio, tenuto conto che il termine ordinario cade di domenica), ma anche su questo fronte è necessario soffermarsi sulle modifiche in calendario.

L’avvio del concordato preventivo biennale, oltre ad aver comportato una revisione del termine di invio della dichiarazione dei redditi, fa slittare anche la scadenza per pagare il saldo 2023 e la prima rata di acconto 2024.

Per i titolari di partita IVA che applicano gli ISA, così come per i soggetti esclusi quali i contribuenti che applicano il regime forfettario, i versamenti potranno essere effettuati entro il 31 luglio 2024 senza alcuna maggiorazione, per il primo anno di applicazione dell’istituto del concordato preventivo biennale (e a prescindere dall’eventuale adesione allo stesso).

Da annotare, inoltre, anche le novità per chi sceglierà di versare le somme dovute optando per la rateizzazione: la dilazione si estende al 16 dicembre e, in ogni caso, a partire dall’anno in corso si uniformano i termini previsti per partite IVA, dipendenti e pensionati e in tutti i casi le rate dovute dovranno essere pagate entro il 16 del mese.

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