Come correggere una fattura elettronica con le note di variazione

28.09.2016 - Tempo di lettura: 3'
Come correggere una fattura elettronica con le note di variazione

Che fare nel caso in cui ti accorgessi di un errore nella fattura elettronica? Nel caso in cui, dopo la vendita di un prodotto o dopo l’erogazione di una prestazione, ti rendessi conto di dover correggere la fattura già emessa in aumento o in diminuzione, ti è sufficiente realizzare la cosiddetta nota di variazione. Essa è quel documento che serve a correggere, appunto, in aumento o in diminuzione una fattura emessa con valori errati. La nota di variazione è disciplinata dall’art.26 del D.P.R. 633/1972.

Quando la nota di variazione, inoltre, può essere necessaria?

  • quando è presente uno o più errori nel calcolo dell’imposta, nella base imponibile o nell’applicazione dell’aliquota IVA;
  • qualora vi sia la necessità di applicare al cliente una scontistica non contenuta e non riportata in fattura;
  • quando vi sia la rescissione oppure l’annullamento di un contratto;
  • quando vi sia l’esigenza di effettuare il reso del bene.

La nota di variazione, che presenta le medesime caratteristiche di una fattura qualsiasi e che, oltre a data e numerazione, è emessa con riferimento ovviamente alla fattura originaria. Essa presenta due forme:

  1. nota di debito, se viene emessa per modificare importi in aumento;
  2. nota di credito, se viene creata per modificare importi in diminuzione.

La nota di debito si emette quando, dopo l’emissione e la registrazione di una fattura, è necessario un aumento dell’imponibile e della sua imposta. Esempio: una cartoleria vende del materiale ad una scuola che ha valore di 100 euro + IVA. Erroneamente, emette fattura di 10 euro + IVA, anziché 100 euro + IVA. Quando la cartoleria si rende conto, emette una nota di debito di 90 euro + IVA.
La nota di credito, al contrario, viene realizzata quando, dopo l’emissione di una fattura, è necessario ridurre l’imponibile della fattura stessa. Esempio: quando è necessario fare un reso. In questo caso si emette la nota di credito, indicando “reso su fattura” e la fattura alla quale si fa riferimento.

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