Contributi per gli alloggi dei dipendenti: le regole sugli incentivi per le imprese

28.10.2025 - Tempo di lettura: 6'
Contributi per gli alloggi dei dipendenti: le regole sugli incentivi per le imprese

In attesa dell’apertura delle domande, il decreto attuativo del Ministero del Turismo fissa regole e requisiti per accedere ai nuovi contributi per il comparto turistico ricettivo finalizzate al miglioramento e alla creazione di alloggi per lavoratori e lavoratrici

Con il decreto del 18 settembre, il Ministero del Turismo ha definito le regole operative per attuare il piano di incentivi sulle cosiddette staff house.

L’obiettivo, con le novità previste dal Decreto Economia, è quello di innescare un circolo virtuoso sugli alloggi di lavoratrici e lavoratori del settore turistico-ricettivo, mettendo in campo agevolazioni per le imprese del settore turistico.

Tra gli strumenti previsti c’è la possibilità di beneficiare di contributi in conto capitale per creare nuovi spazi, o potenziare quelli già esistenti, destinati a chi opera in hotel, bar, ristoranti.

In campo ci sono 22 milioni di euro per l’anno 2025 e 16 milioni di euro annui per ciascuno degli anni 2026 e 2027.

Contributi per gli alloggi dei dipendenti: per quali progetti si ottengono gli incentivi?

Possono presentare domanda per ottenere le agevolazioni le imprese del settore turistico, identificati da specifici codici ATECO riepilogati nel decreto attuativo.

Oggetto dei contributi in conto capitale sono i progetti di riqualificazione, ammodernamento o completamento, anche sotto il profilo dell’efficientamento energetico e della sostenibilità ambientale, degli immobili destinati alla creazione di alloggi da concedere a condizioni agevolate ai dipendenti del comparto turistico-ricettivo, compresi compreso chi opera presso gli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande.

Per ottenere gli incentivi sarà necessario garantire la disponibilità di almeno 10 posti letto per singolo intervento da destinare ai dipendenti impiegati presso le imprese.

Rientrano nel perimetro dell’agevolazione le spese per realizzare progetti da 500.000 euro a 5 milioni di euro.

Gli incentivi possono arrivare a coprire un massimo del 30 per cento e la percentuale si calcola in base alla tipologia dell’edificio oggetto di investimento. Sono previste, poi, maggiorazioni in base a diversi fattori: tra questi la dimensione aziendale, vengono favorite le più piccole, e il miglioramento della prestazione energetica degli spazi oggetto degli interventi.

Contributi per gli alloggi dei dipendenti: quali imprese possono richiedere gli incentivi?

Per richiedere i contributi in conto capitale, seguendo le istruzioni del Ministero del Turismo, le imprese del settore turistico devono operare con uno dei codici ATECO individuati per le seguenti macro categorie:

  • attività di servizi di alloggio e ristorazione;
  • altre attività di servizi;
  • attività artistiche, sportive e di divertimento.

L’accesso agli incentivi è riservato ai soggetti che dispongono dell’immobile oggetto dell’intervento, anche attraverso contratto di locazione e con espresso consenso da parte del proprietario, e rispondono a una serie di requisiti.

Tra le principali condizioni richieste:

  • avere sede legale e operativa in Italia;
  • essere in regola con le disposizioni vigenti in materia del lavoro, della prevenzione degli infortuni e della salvaguardia dell’ambiente;
  • trovarsi nel pieno e libero esercizio dei propri diritti, non essendo sottoposti a fallimento, liquidazione coatta amministrativa, amministrazione controllata, nonché ad alcuna procedura concorsuale;
  • essere in regola con gli obblighi in materia previdenziale, fiscale, assicurativa e con gli obblighi normativi vigenti in materia di agibilità degli edifici.

Le domande inoltrate vengono valutate con una procedura mista, in cui si terrà conto dell’ordine cronologico di arrivo delle domande (procedura a sportello) e la valutazione di merito del progetto.

Le regole per ricevere i contributi per gli alloggi dei dipendenti

Per realizzare i progetti che beneficiano dei contributi si hanno a disposizione 24 mesi di tempo ed è necessario garantire due condizioni fondamentali.

L’immobile oggetto dell’intervento deve essere destinato per un periodo non inferiore a 9 anni successivi al completamento dell’investimento, ad esclusivo favore dei dipendenti impiegati presso le strutture turistico-ricettive, inclusi quelli impiegati presso gli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande.

Il canone di locazione applicato ai dipendenti deve essere inferiore di almeno il 30% rispetto al valore medio di mercato riferito all’ambito territoriale.

Chi ha le carte in regola per ottenere gli incentivi riceve una prima tranche del 50 per cento entro trenta giorni dalla sottoscrizione dell’atto di obbligo, “previa presentazione da parte del beneficiario di fideiussione bancaria o assicurativa di pari importo”, e la restante parte con la rendicontazione finale.

Come presentare domanda per i contributi del Ministero del Turismo

Le modalità di presentazione delle domande saranno definite con un successivo avviso pubblicato sul portale del Ministero del Turismo, nella sezione dedicata a Bandi e Avvisi pubblici.
Le imprese interessate dovranno accedere tramite SPID, CIE o CNS e compilare la domanda online allegando la documentazione richiesta (business plan, preventivi di spesa, titoli di disponibilità dell’immobile e dichiarazioni di conformità ai requisiti).

Prima dell’invio, è consigliabile consultare il decreto attuativo del 18 settembre 2025 per verificare le condizioni di ammissibilità, l’elenco dei codici ATECO ammessi e i criteri di valutazione del progetto.
Una volta approvata la domanda, il Ministero comunicherà l’esito tramite PEC e procederà all’erogazione della prima tranche di contributo entro 30 giorni dalla sottoscrizione dell’atto di obbligo.

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