L’analisi in real-time della salute dell’impresa: gli strumenti del Commercialista

14.12.2021 - Tempo di lettura: 3'
L’analisi in real-time della salute dell’impresa: gli strumenti del Commercialista

Tra nuove normative a cui adeguarsi, catene di fornitura da ripristinare e riorganizzazione interna, le imprese sono oggi impegnate ad affrontare una sfida su più fronti. In questo contesto, il commercialista specializzato rappresenta un punto di riferimento per le PMI, una figura in grado di assistere le imprese clienti non solo nella gestione finanziaria dell’impresa, ma anche nei rapporti con le banche e nel monitoraggio della salute aziendale.

Per adempiere al suo nuovo ruolo consulenziale, il commercialista è chiamato ad ampliare i propri servizi oltre la consulenza fiscale. A tal fine, costituisce un elemento fondamentale l’analisi della Centrale Rischi. Questo documento costituisce un’informativa aggiornata sulla gestione delle linee di credito da parte dell’impresa e sui suoi rapporti con il sistema bancario, restituendo un’immagine più attuale dello stato di salute dell’impresa rispetto a quanto possa fornire la sola analisi dei bilanci, basata su dati riferiti all’esercizio precedente.

Qui il compito del Commercialista non è affatto facile, in quanto l’analisi della Centrale Rischi risulta essere una procedura alquanto complessa e laboriosa. A maggior ragione se tale analisi dev’essere eseguita non per una sola impresa, ma per un intero portafoglio clienti. Per facilitare tale compito, che si inserisce tra i doveri di monitoraggio della salute d’impresa, TeamSystem ha realizzato all’interno di Check Up Impresa uno strumento di lettura automatica della Centrale Rischi.

La Centrale Rischi, ovvero come il sistema bancario valuta l’affidabilità dell’impresa

La Centrale Rischi è il sistema informativo della Banca d’Italia che raccoglie le informazioni sui rapporti di credito tra le banche e i loro clienti, fornendo informazioni riguardo:

  • intermediari finanziari con cui un soggetto ha un rapporto di credito o garanzia superiore a 30.000€;
  • tipologia dei rapporti di credito in essere;
  • stato dei rapporti, ovvero se sono in regola o sono registrate anomalie.

La sua analisi, a cadenza regolare, permette di evidenziare l’andamento dei rapporti con gli istituti di credito, rilevare la presenza di elementi che possano inficiare il merito di credito dell’impresa e rilevare un utilizzo sproporzionato del fido accordato prima che ciò dia origine a una situazione patologica.

L’analisi dei dati della Centrale Rischi

Il rapporto inviato dalla Centrale Rischi, fornito dalla Banca d’Italia esclusivamente su specifica richiesta del soggetto segnalato o del legale rappresentante dell’impresa, si presenta suddiviso in diverse sezioni, una per ogni intermediario finanziario. Le operazioni sono suddivise in 4 categorie di censimento:

  • crediti per cassa: i crediti con cui la banca o la società finanziaria mette a disposizione del cliente una somma di denaro liquido;
  • crediti di firma: le garanzie prestate dall’intermediario finanziario su richiesta del cliente;
  • garanzie ricevute: le garanzie fornite alla banca da un soggetto diverso dall’affidato, come ipoteche o fideiussioni;
  • derivati finanziari: i contratti derivati da negoziati fuori dai mercati regolamentati, come i contratti swaps e FRAs.

Per ciascuna categoria, una tabella riporta i dettagli sulla tipologia e l’entità dei finanziamenti. L’informazione più importante è data dallo “stato del rapporto”. Sotto questa voce sono infatti riportati quegli elementi che costituiscono una spia di allarme per il sistema bancario. Nello specifico:

  • le inadempienze, come un incaglio, la ristrutturazione di un credito o la presenza di debiti scaduti;
  • la presenza di sconfini e scaduti da oltre 90 giorni;
  • la segnalazione di una sofferenza, che indica che il soggetto versa in una situazione di grave e prolungata insolvenza e il credito non è considerato recuperabile dalla banca.

La tensione finanziaria

Tra i dati a cui è necessario porre attenzione all’interno della tabella ci sono anche le voci di accordato operativo, l’ammontare del credito concesso dalla banca e utilizzabile dal cliente, e l’utilizzato, l’importo effettivamente utilizzato dal cliente. Queste informazioni sono necessarie per misurare la tensione finanziaria.

La tensione finanziaria è definita come il rapporto utilizzato/accordato operativo di tre tipologie di crediti per cassa:

  • i rischi autoliquidanti: ovvero i finanziamenti concessi dalla banca a clienti che vantano crediti nei confronti di terzi, di cui l’intermediario finanziario si rende acquirente (un esempio di rischi autoliquidanti sono gli anticipi sulle fatture e le operazioni di factoring);
  • i rischi a revoca: linee di credito in conto corrente utilizzabili dal soggetto nei limiti fissati contrattualmente, per i quali l’intermediario si riserva la facoltà di revoca anche in assenza di giusta causa (la classica carta di credito);
  • i rischi a scadenza: crediti restituiti ratealmente dal cliente, come mutui, leasing e prestiti personali.

Nei primi due casi si parla di tensione finanziaria se il rapporto tra accordato operativo e utilizzato supera il 75%. Sebbene, infatti, potenzialmente il cliente possa utilizzare il 100% del fido accordato, superata la soglia del 75% viene considerata più probabile l’ipotesi di sconfinamento del fido. La percentuale del 75% è quindi una soglia prudenziale, oltre la quale le probabilità di sconfino vengono considerate elevate.

Per le linee di credito a scadenza, invece, il rapporto mensile utilizzato/accordato dev’essere pari al 100%, perché l’utilizzato in questo caso rappresenta la rata pagata. Una percentuale diversa indica, infatti, che la rata non è stata pagata completamente.

Situazioni di tensione finanziaria possono generare degli alert e conseguentemente influenzare il merito creditizio della società e il suo accesso al credito.

La lettura della Centrale Rischi

Non è pensabile per il singolo professionista o per lo studio valutare e monitorare la Centrale Rischi di ogni cliente senza il supporto di sistemi. Con il servizio di lettura automatica della Centrale Rischi, TeamSystem semplifica l’analisi di questo documento e con ciò il lavoro sia dell’imprenditore che del Commercialista. Il servizio, presente all’interno del software Check Up Impresa, consente di importare nel software il prospetto rilasciato dalla Centrale Rischi della Banca d’Italia e di ottenere una valutazione automatica dei dati riportati. Estrapola le informazioni più importanti, segnalando se sono riportati sconfini, sofferenze o situazioni di tensione finanziaria e indicando la linea di credito sul quale si è verificata l’anomalia.

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