KPI (Key Performance Indicator): cosa sono e come scegliere i più adatti

31.01.2023 - Tempo di lettura: 3'
KPI (Key Performance Indicator): cosa sono e come scegliere i più adatti

Ma come si fa a scegliere i giusti KPI per la propria attività eCommerce? Non preoccuparti, non è complicato come sembra. In questo articolo ti mostreremo come scegliere i KPI adatti al tuo business, in modo da poter monitorare i progressi e prendere decisioni consapevoli per migliorare il tuo eCommerce.

Cosa sono i KPI

I KPI (Key Performance Indicator) sono metriche utilizzate per misurare il successo o l’efficacia di un’attività o un progetto. I KPI sono utilizzati per valutare se gli obiettivi prefissati sono stati raggiunti e per identificare eventuali problemi o aree di miglioramento. I KPI possono essere utilizzati per misurare una vasta gamma di attività, tra cui la performance aziendale, la performance delle campagne di marketing, la performance delle vendite e la performance delle attività di supporto.

Ad esempio, in un’attività eCommerce, i KPI possono essere utilizzati per misurare l’incremento delle vendite, il tasso di conversione, la fedeltà dei clienti, il tasso di rimborso, il numero di visitatori unici, il tempo trascorso sul sito e la qualità del traffico, tra gli altri.
I KPI possono essere misurati in modo quantitativo o qualitativo, e possono essere utilizzati per identificare le tendenze e prendere decisioni in ottica di ottimizzazione delle attività e miglioramento dei risultati.

Come scegliere i KPI per eCommerce

Ecco alcuni passaggi per scegliere i KPI appropriati per un’attività eCommerce:

  1. Definire gli obiettivi aziendali: prima di scegliere i KPI, è importante definire gli obiettivi aziendali per l’attività eCommerce. Ad esempio, gli obiettivi potrebbero essere aumentare le vendite, aumentare la fedeltà dei clienti o acquisire nuovi clienti.
  2. Identificare i processi chiave: identificare i processi chiave che supportano gli obiettivi aziendali. Ad esempio, per aumentare le vendite potrebbe essere importante monitorare il tasso di conversione, mentre per aumentare la fedeltà dei clienti potrebbe essere importante monitorare il tasso di riacquisto.
  3. Selezionare i KPI appropriati: scegliere i KPI appropriati per ciascun obiettivo e processo chiave identificati.
    Ad esempio, per monitorare il tasso di conversione potrebbe essere appropriato utilizzare il KPI Conversion Rate (CR) che indica la percentuale di visitatori che completano un’azione desiderata, come effettuare un acquisto o compilare un modulo di contatto. Per monitorare il tasso di riacquisto potrebbe essere appropriato utilizzare il KPI Repeat Purchase Rate (RPR) che indica la percentuale di clienti che effettuano un nuovo acquisto dopo aver effettuato il primo.
  4. Monitorare i KPI: creare un sistema per monitorare i KPI scelti e raccogliere i dati in modo da poter valutare i risultati e prendere decisioni informate.
  5. Ottimizzare le attività: utilizzare i dati raccolti dai KPI per identificare eventuali problemi o opportunità di miglioramento e ottimizzare le attività per raggiungere gli obiettivi aziendali.

Ricorda che i KPI variano in base all’attività eCommerce, i processi chiave e gli obiettivi aziendali, è importante adattare i KPI alla propria realtà e non seguire solo quelli più comuni.

Esempi di KPI

Per scegliere i KPI appropriati per un’attività di eCommerce, è importante considerare gli obiettivi aziendali e i processi che supportano questi obiettivi.
Ecco alcuni esempi di KPI comuni utilizzati per valutare il successo di un’attività eCommerce:

  • AOV (Average Order Value): indica il valore medio degli ordini. AOV alto indica che i clienti acquistano prodotti di valore elevato o più prodotti per ordine.
  • Tasso di abbandono del carrello: indica la percentuale di clienti che hanno iniziato un ordine ma non l’hanno completato. Un tasso di abbandono carrello elevato potrebbe indicare problemi con il processo di checkout o con la qualità del sito.
  • CR (Conversion Rate): indica la percentuale di visitatori che completano un’azione desiderata, come ad esempio effettuare un acquisto o compilare un modulo di contatto. Un tasso di conversione elevato indica che il sito è efficace nel convertire i visitatori in clienti.
  • CPA (Cost Per Acquisition): indica il costo per acquisire un nuovo cliente. Un CPA elevato può indicare che i costi di acquisizione sono troppo alti rispetto al valore generato dai clienti acquisiti.
  • CLV (Customer Lifetime Value): indica il valore totale che un cliente genererà per l’azienda durante il suo ciclo di vita. Un CLV elevato indica che i clienti acquisiti generano un elevato valore per l’azienda.
  • CTR (Click Through Rate): indica la percentuale di utenti che cliccano su un annuncio rispetto a quelli che lo vedono. Un CTR elevato indica che l’annuncio è efficace nel catturare l’attenzione degli utenti.
  • ROAS (Return on Advertising Spend): indica il ritorno sull’investimento pubblicitario. Un ROAS elevato indica che l’azienda sta generando un elevato ritorno sull’investimento in pubblicità.

È importante ricordare che bisogna scegliere i KPI appropriati per la propria attività e monitorare regolarmente i risultati per identificare eventuali problemi o opportunità di miglioramento.

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