Come aumentare il tasso di conversione di un e-commerce
Sapere cos’è e come funziona il tasso di conversione e, soprattutto, conoscere in che modo è possibile calcolarlo ed, eventualmente, aumentarlo può dare un’accelerata decisiva al negozio online nella sua corsa verso il successo. Le prossime righe serviranno proprio a capire come aumentare il tasso di conversione di un e-Commerce.
Cos’è il tasso di conversione di un e-commerce
Il tasso di conversione, o Conversion Rate, è uno dei KPI (Key Performance Indicators) fondamentali per valutare le prestazioni di un sito di e-commerce.
È un dato che esprime in termini percentuali il numero di visitatori del sito che hanno compiuto una determinata azione, stabilita in precedenza in base agli obiettivi di business. Questa particolare azione può essere l’acquisto di un prodotto o servizio, ma anche la compilazione di un form di contatto, l’iscrizione a una newsletter o la condivisione di un post sui social media. Nel momento in cui l’utente compie l’azione significa che è stato “convertito”.
Come si calcola il tasso di conversione o Conversion Rate
Il tasso di conversione esprime il rapporto tra il numero di utenti che visitano il sito di e-commerce e i visitatori che completano l’azione prestabilita.
Per riuscire a calcolare il Conversion Rate, quindi, è necessario innanzitutto conoscere il numero di persone che visitano il sito ogni mese; poi, bisogna suddividere questa cifra per il numero di utenti che hanno completato l’azione e, infine, moltiplicare tutto per 100 (il tasso di conversione, come già sottolineato, è un indice percentuale).
La formula per calcolare il tasso di conversione, quindi, può essere così riassunta:
(numero di visitatori / azioni completate) x 100.
Sapere come si calcola il tasso di conversione, però, non basta: è utile, infatti, anche conoscere quale può essere ritenuto un dato ottimale per quanto riguarda il Conversion Rate. Per un sito di e-commerce, il valore medio un tasso di conversione è generalmente compreso tra l’1% e il 4%, ma in alcuni casi (e per particolari fonti di traffico) è possibile anche toccare e superare il 10%. Stando ai dati di ‘IRP’, a dicembre 2022 il Conversion Rate medio per gli e-commerce era pari al 2.13% (nel Regno Unito).
Il precedente riferimento alla fonte di traffico non è casuale: quello appena citato, infatti, è un dato medio ma per determinare quale sia un valore ottimale è necessario considerare diversi aspetti, come per esempio, per l’appunto, la fonte del traffico, la geolocalizzazione dei visitatori e il dispositivo da loro utilizzato, ma anche, ovviamente, la tipologia di prodotti venduti e il mercato di riferimento.
Sempre in riferimento ai dati di ‘IRP’, per esempio, è possibile identificare i diversi valori medi di Conversion Rate in base alla categoria merceologica degli e-commerce:
- Arte e artigianato: 4.72%%
- Articoli per l’infanzia: 1.46%
- Auto e moto: 1.07%
- Elettronica: 1.13%
- Abbigliamento e accessori moda: 2.24%
- Cibo e bevande: 2.32%
- Salute e benessere: 3.27%
- Accessori per la casa e articoli da regalo: 2.14%
- Cucina e elettrodomestici: 2.56%
- Animali domestici: 2.27%
- Sport e attività ricreative: 1.88%
- Giocattoli, giochi e articoli da collezione: 2.65%
Pur in assenza di un valore considerabile ottimale a livello assoluto, è possibile identificare alcuni accorgimenti e interventi per aumentare il tasso di conversione del proprio sito di e-commerce, a prescindere da questi fattori.
Come aumentare le conversioni di un e-Commerce
Sapere come funziona il tasso di conversione e quali fattori incidono sul suo valore permette di capire anche come aumentare il tasso di conversione di un e-Commerce. Questa particolare attività prende il nome di Conversion Rate Optimization, cioè ottimizzazione del tasso di conversione.
Le aree in cui è possibile intervenire sono diverse. Per capire dove farlo è necessario risalire alle cause per cui le conversioni non stanno andando a buon fine, cioè identificare il preciso punto in cui la navigazione degli utenti si interrompe. In questo senso sono molto utili le mappe di calore, che mostrano con precisione in che modo gli utenti navigano all’interno delle pagine del sito di e-commerce. Questi strumenti, uniti all’analisi delle pagine più visitate e dei prodotti più o meno acquistati, possono aiutare a capire le interazioni tra i visitatori del sito e il sito stesso e, di conseguenza, a individuare i possibili errori.
Contenuti non efficaci
Tra i vari motivi per cui un sito di e-commerce potrebbe faticare a convertire i visitatori del sito in contatti e, poi, clienti c’è la possibilità che i testi presenti sul sito non siano sufficientemente completi, coinvolgenti e, quindi, convincenti. L’utente che arriva a visionare la pagina del sito di e-commerce deve trovare al suo interno tutte le informazioni di cui ha bisogno per procedere all’acquisto e un ottimo motivo per cui non può fare a meno di farlo.
Call to Action poco chiare
Particolare attenzione, poi, va dedicata alla Call to Action, che potrebbe risultare non efficace. La Call to Action, anche nota come CTA e traducibile in italiano come “Chiamata all’azione”, è l’esplicito invito rivolto all’utente a compiere una determinata azione. A livello pratico, consiste in un messaggio breve e univoco, ad esempio, nel caso di un e-commerce, “Aggiungi al carrello” veicolato tramite un bottone o widget che spicca a livello grafico sul resto della pagina.
Questo ultimo aspetto non va affatto sottovalutato: la Call to Action, infatti, per risultare davvero efficace, deve essere ben visibile all’interno della pagina e questa non deve includere elementi di distrazione per l’utente, così che chi visita il sito possa concentrarsi solo ed esclusivamente sull’azione che è chiamato a effettuare. Un ulteriore consiglio per chi vuole sapere come aumentare il tasso di conversione di un e-Commerce è quello di modulare la Call to Action in base al tone of voice del brand.
Caricamento delle pagine molto lento
Un tasso di conversione basso può dipendere anche dalla velocità di caricamento delle pagine dell’e-commerce e, più in generale, dall’usabilità del sito: a meno che non abbiano un validissimo motivo per completare l’acquisto di un prodotto all’interno di uno specifico e-commerce, infatti, gli utenti tendono a perdere subito la pazienza e a rivolgersi ad altre risorse presenti sul web anziché attendere il caricamento di una pagina particolarmente lenta.
Navigazione e visualizzazione dei contenuti non ottimizzata per i diversi dispositivi
Un discorso simile può essere fatto anche nel caso in cui gli utenti dovessero riscontrare problemi di navigazione o di visualizzazione dei contenuti: per questo è importante che il sito sia responsive, cioè in grado di adattare i suoi elementi grafici in modo automatico a qualunque dispositivo su cui è visualizzato.