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La gestione dei rischi. Seconda parte

Come abbiamo visto nel precedente articolo l’identificazione dei rischi è il primo passo al quale seguono, l’analisi, la definizione di risposta all’accadimento ed infine il controllo e la mitigazione. Ci occuperemo proprio di questi ultimi due processi, senza per prima dimenticare quale siano i documenti importanti per arrivare ad essi. Dopo aver identificato i rischi abbiamo bisogno di “pesarli” in maniera qualitativa e quantitativa.

Un elemento importante che non bisogna dimenticare è quello di inserirli correttamente in una WBS ed in seguito, posizionarli, in maniera adeguata, in una task, che è quella propria della lavorazione ove potrebbe accadere il rischio nel momento temporale programmato.

Il registro dei Rischi

Altro documento importate è il registro dei rischi che rappresenta un documento che, una volta redatto, deve essere continuamente aggiornato in base all’avanzamento dei lavori. Come si nota da un esempio in basso il registro deve avere alcuni riferimenti essenziali che descrivono in maniera tabellare quali sono le informazioni che ci occorrono per una corretta redazione.

Registro dei rischi

La definizione di risposta ai rischi

La prima parte del processo ci ha permesso di fare una analisi qualitativa e dei probabili costi, ora è il momento di individuare quali possono essere le risposte.

Nel Risk Management si tiene in considerazione due tipi di approcci nella risposta ai rischi, ovvero, quello che ci aiuta a prevenirli con misure preventive e quello di tipo reattivo, cioè quello che, nel qual caso avvengano, ci indica come reagire con un piano di recupero.

Le azioni di risposta al rischio che ci indicano le buone pratiche di Risk Management sono:

  • L’eliminazione, la si impiega ad esempio quando un subappaltatore non esegue i lavori in qualità una soluzione può essere quello di sostituirlo.
  • La mitigazione, ad esempio quando i fornitori ritardano le consegne dei materiali potrebbe essere il caso di controllare in maniera costante lo stato di avanzamento delle forniture.
  • La prevenzione, avendo fatto un’analisi ove si prevede che il fornitore non consegni in tempo i materiali, si ordina la consegna prima di quando se ne possa avere effettivamente bisogno.
  • Il trasferimento, questo accade quando nei cantieri insistono dei problemi di tipo specialistico, ad esempio quado si ha un problema di tipo idrogeologico inaspettato e ci si rivolge ad una impresa specializzata per risolverlo. La sorveglianza la si usa su fattori di rischio molto bassi e ci aiuta a controllare un probabile accadimento.
  • L’accettazione infine è un tipo di risposta che si adopera quando siamo disposti a spendere le somme accantonate (contengecy reserve) per risolvere il problema. Spesso viene applicata in maniera strategica per trasformare un accadimento di un rischio previsto in una opportunità che favorisca soggetto economico e stazione appaltante per migliorare la qualità dell’opera che si sta eseguendo.

Monitoraggio e controllo dei rischi

Tutto quanto esposto fino ad ora riguarda la parte preventiva, cioè tutto si dovrebbe svolgere prima della posa in opera della “prima pietra”. Il lavoro è sicuramente molto ma consente, in fase di esecuzione, di controllare e monitorare i rischi in maniera agevole, sapendo infatti quali saranno i probabili rischi, quale sia l’impatto e come prevenirli/risolverli, non resta che impegnarsi per dare continuità al controllo in cantiere.

Chiuderemo di volta in volta le criticità non avvenute, aggiornando il piano dei rischi, riesaminando i costi e producendo dei report periodici sull’andamento della commessa fino al termine dei lavori.

Leggi la prima parte dell'articolo

14/07/2013
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