Quali sono le domande giuste da fare a un candidato durante un colloquio?

21.05.2025 - Tempo di lettura: 4'
Quali sono le domande giuste da fare a un candidato durante un colloquio?

Il colloquio di lavoro rappresenta uno snodo cruciale nel processo di selezione del personale. Per le risorse umane, non si tratta solo di incontrare un candidato e leggere tra le righe del suo curriculum, ma di costruire un dialogo strategico che consenta di raccogliere informazioni autentiche, approfondire competenze e valutare compatibilità. Ed è proprio in questo contesto che assume un ruolo fondamentale la qualità delle domande poste.

Fare le domande giuste durante un colloquio non è un semplice esercizio di stile. È il mezzo attraverso il quale il recruiter riesce a entrare in contatto con la personalità del candidato, comprenderne le motivazioni, valutare il potenziale di crescita e determinare quanto sia in linea con i valori e gli obiettivi dell’azienda. Questo vale sia per i colloqui in presenza che per quelli da remoto, oggi sempre più frequenti.

In un mercato del lavoro dinamico e competitivo, dove le soft skill sono spesso tanto rilevanti quanto le competenze tecniche, prepararsi al meglio alla fase di intervista significa migliorare significativamente la qualità delle assunzioni. In questo articolo approfondiamo quali siano le domande più efficaci da fare a un candidato, le pratiche da evitare e come la tecnologia – in particolare l’Intelligenza Artificiale – può supportare i recruiter nelle diverse fasi della selezione.

Perché fare le domande giuste fa davvero la differenza

Durante un colloquio, le domande non servono solo a “riempire il tempo” o a testare la prontezza del candidato. Ogni domanda ha un obiettivo preciso: mettere alla prova determinate competenze, sondare esperienze passate, comprendere come il candidato ragiona in situazioni complesse, oppure semplicemente valutare la sua sincerità e il suo modo di relazionarsi. Un approccio ben strutturato consente di costruire una conversazione utile, autentica e orientata a raccogliere insight realmente utili.

Le domande da fare a un colloquio: quali funzionano davvero?

Le domande aperte, ad esempio, sono ottime per lasciare spazio all’espressione personale. Inviti come “Mi racconti di un progetto che ha gestito con successo” permettono di osservare la capacità narrativa del candidato, oltre alla padronanza di certe esperienze. Le domande comportamentali, invece, si basano su episodi concreti del passato: chiedere “Come ha affrontato una situazione di stress sul lavoro?”, ad esempio, aiuta a intuire come la persona potrebbe reagire in contesti simili futuri.

Le domande situazionali, in cui si propone uno scenario ipotetico, offrono un altro punto di vista sul problem solving e sull’attitudine alla leadership. Interrogativi del tipo “Cosa farebbe se un cliente importante fosse insoddisfatto del nostro servizio?” stimolano una risposta riflessiva, utile per valutare prontezza, etica e orientamento al cliente.

Naturalmente, per valutare competenze tecniche sarà necessario proporre quesiti specifici, anche pratici, adattati al ruolo. Infine, non devono mancare le domande motivazionali, capaci di far emergere i veri interessi del candidato: “Cosa l’ha spinta a candidarsi per questa posizione?”, ad esempio, è semplice ma rivelatrice.

Gli errori da evitare: cosa non chiedere mai

Altrettanto importante quanto sapere cosa chiedere è sapere cosa evitare. Alcune domande sono inutili, troppo generiche o addirittura controproducenti. Chiedere “Mi parli di lei” senza una direzione chiara, ad esempio, rischia di generare risposte confuse o poco pertinenti. Altre domande, invece, possono risultare inopportune o non conformi alla normativa sulla privacy, come quelle legate allo stato civile, all’orientamento sessuale, alla religione o ad altre informazioni personali non rilevanti per la posizione lavorativa.

Come condurre un colloquio efficace

Un colloquio ben condotto è quello che segue una logica chiara, in cui le domande sono coerenti con il profilo cercato e lasciano spazio al dialogo. Prepararsi in anticipo, conoscere bene la posizione aperta, informarsi sul candidato, stabilire un clima professionale ma rilassato: tutto questo contribuisce a creare un contesto favorevole in cui il candidato può esprimersi al meglio. Anche la coerenza tra un colloquio e l’altro, soprattutto quando si valutano più persone per lo stesso ruolo, aiuta a mantenere un approccio oggettivo e imparziale.

Il ruolo dell’AI nel recruiting: un alleato prezioso

Negli ultimi anni, l’Intelligenza Artificiale ha iniziato a ritagliarsi un ruolo rilevante anche nella selezione del personale. Grazie a software sempre più evoluti, oggi è possibile automatizzare la fase di screening dei CV, identificare corrispondenze tra profili e job description, ma anche ricevere suggerimenti sulle domande da porre durante il colloquio in base alle competenze richieste. Alcune soluzioni sono persino in grado di analizzare il tono di voce o il linguaggio del corpo durante un’intervista video.

TeamSystem HR: tecnologia al servizio della selezione

In un contesto dove il tempo è una risorsa sempre più preziosa e le decisioni devono essere rapide ma ponderate, strumenti digitali come TeamSystem HR offrono un supporto concreto ai professionisti delle risorse umane. Il software consente di gestire l’intero processo di recruiting in modo integrato: dalla pubblicazione degli annunci alla raccolta e valutazione dei CV, fino alla calendarizzazione dei colloqui e alla gestione dei feedback. Grazie a funzionalità avanzate e all’integrazione con l’Intelligenza Artificiale, è possibile migliorare la qualità delle selezioni, ridurre i tempi e mantenere sempre alta l’efficacia delle decisioni.

Saper fare le domande giuste a un candidato durante un colloquio non è una competenza scontata, ma una capacità che si costruisce nel tempo, grazie all’esperienza, alla preparazione e al supporto degli strumenti giusti. In un mercato dove il talento è sempre più selettivo, chi assume non può permettersi di improvvisare. Unendo metodo, ascolto e tecnologia, ogni colloquio può diventare una reale opportunità di crescita, sia per l’azienda che per chi cerca lavoro.

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