Microlearning, la maieutica dell’era digitale

29.07.2019 - Tempo di lettura: 5'
Microlearning, la maieutica dell’era digitale

Cosa avrà a che fare la filosofia socratica con il ‘Microlearning’ dell’era digitale? Nessun legame oscuro, ne è semplicemente le fondamenta. L’attenzione all’apprendimento come leva di evoluzione dell’individuo e il focus sull’efficacia di tale percorso sono infatti alcuni dei concetti filosofici che stanno alla base del pensiero moderno di sviluppo della persona.

Partendo appunto dai peripatetici greci, torniamo ai giorni nostri.

Il Microlearning nel dettaglio è un apprendimento rapido e accessibile che offre pillole di informazioni agli utenti quando ne hanno bisogno, dove ne hanno bisogno: a volte inserendo tali tasselli in un quadro più esteso di percorso, altre volte lasciando che siano momenti ‘stand-alone’. Un mondo ricco, ricchissimo di temi e contenuti sempre disponibili, sempre ‘pronti all’uso’.

Le professionalità di ognuno di noi sono figlie degli studi fatti, del contesto lavorativo in cui siamo inseriti, dell’esperienza acquisita, ma anche del lavoro di cesello fatto da ognuno su di sé, per migliorarsi.

Conosci te stesso’ risuona nelle nostre teste periodicamente in forma più o meno conscia. È un richiamo innato volto a conoscere i propri limiti ma, nell’accezione contemporanea, anche ad accrescere il proprio potenziale e le possibilità di migliorare la propria posizione professionale.

Meccanismo spontaneo come respirare.

Il Microlearning si innesta allora in questa voglia intimistica di evoluzione: attitudine che spesso fa a pugni con la disponibilità (vogliamo dire non-disponibilità?) di tempo di ognuno di noi. Come fare allora? E se siamo un’organizzazione che ha programmato un accrescimento professionale dei suoi collaboratori, c’è spazio per il Microlearning nel disegno strategico?

Tornando a Socrate, si riferisce che il maestro credesse che l’alunno andasse stimolato per accrescere la sua conoscenza, non solo posto davanti ai contenuti dei maestri della retorica.

Il Microlearning è per l’appunto una grande fonte di stimoli: si appoggia alla tecnologia digitale, lasciando che la fruibilità immediata su qualsiasi dispositivo fisso o mobile possa rispondere a tutti gli impulsi di richiesta di formazione, in qualunque momento. Queste risposte parlano il linguaggio della modernità e anche del divertimento, perché no? (E anche qui il nostro Socrate, sorriderebbe facendoci notare che lui usava l’ironia già ai suoi tempi!)

Continuando a saltellare fra la storia della Filosofia e l’era digitale, quali forme di Microlearning possono essere fruite dagli utenti e dall’Organizzazione aziendale nell’ambito di un piano di sviluppo organico? Citiamo alcune.

1. Microlearning e Podcast

Sfruttare al meglio il tempo di viaggio è un pensiero comune a tanti e in questo i podcast possono essere uno strumento di microlearning straordinariamente efficace, volto ad ascoltare in momenti in cui è possibile concentrare l’attenzione e fruito tramite linguaggi solitamente amichevoli e non altisonanti.

2. Webcast, webinar, mini percorsi in e-learning, virtual classrooms

Come per i podcast, i webcast offrono un mondo di contenuti, ma tramite un approccio anche visivo. Possono inoltre consentire l’interazione (e_learning) o anche le risposte in tempo reale (webinar o virtual classrooms), se visualizzati in diretta rispetto all’erogazione.

3. Microlearning e Infografiche

Le infografiche offrono informazioni a colpo d’occhio che possono essere utili per riassumere i punti chiave di una formazione più lunga.
Le infografiche interattive possono anche essere collegate a maggiori informazioni, approfondendo la formazione ogni volta che il fruitore è pronto per saperne di più (vedi ‘Risorse statiche’). Questo tipo di microlearning può far parte del processo di onboarding dei nuovi dipendenti per esempio per consentire loro un rapido inserimento e informazione sulle politiche e procedure aziendali.

4. Microlearning e Risorse statiche

Le risorse statiche potrebbero non essere così appariscenti come altri tipi di microlearning, ma sono ancora uno dei formati più utilizzati. Saranno ‘vecchiotti’, ma PDF e eBook rimangono sempre di immediata fruizione e accessibilità, offrono approfondimenti concettuali più profondi di un’infografica, ponendo conclusioni e chiavi di lettura non sempre facilmente raggiungibili in completa autonomia, partendo dall’inforgrafica.
Gli e-book potrebbero ovviamente non adattarsi ai puristi degli strumenti di microlearning in quanto generalmente implicano la disponibilità maggiore di tempo, ma possono essere validissime ‘Fonti’ da indicare come riferimento per un approfondimento successivo. Ricordiamo peraltro che, come per le infografiche, i PDF e gli eBook possono essere progettati anche in modalità interattiva, per ‘alleggerirne’ la fruizione.

5. Microlearning e Simulazioni, anche tramite la realtà aumentata e scenari di ramificazione

Le simulazioni sono un potente strumento di microlearning per abituare le persone all’esecuzione di un’attività prima di eseguirla realmente: l’addestramento tramite realtà aumentata per esempio è presa da tempo in considerazione per le operazioni più pericolose dove anche la prima manovra non può essere un tentativo, ma deve essere già sicura. Uno degli esempi più noti è un simulatore di volo. Il percorso di qualifica di un pilota passa attraverso un numero minimo di ore trascorse (con successo) in un simulatore di volo, prima di mettere piede su un velivolo vero.

Ok, la vostra organizzazione potrebbe non addestrare piloti, ma immaginiamo altri scenari: gestione di manovre in impianti petrolchimici, simulazione di scenari di gestione delle emergenze di continuità operativa o di crisis management, procedure di intervento per gli operatori sanitari, risposta ad un tentativo di attacco hacker e molti altri.

6. Microelarning e Scenari di ramificazione

Questo strumento di microlearning interattivo risponde e reagisce alle scelte del fruitore mentre le compie, adattando la situazione e costruendo un percorso peculiare. Immaginiamo questo come uno strumento di formazione del servizio clienti, con il tool interattivo che funge da cliente, sollevando obiezioni o presentando un reclamo. Inutile dire che si tratti di uno strumento flessibile a molteplici opportunità di allenamento, anche in merito alle soft skills

7. Microlearning e Gamification

Chi dice che non si possa imparare con leggerezza, giocando? La gamification è un tipo di microlearning che aiuta in questo. Badge, livelli, premi, classifiche, competizione e interazione ‘social’ possono essere incorporati nel processo di apprendimento, accrescendo la soddisfazione e il coinvolgimento.

8. Microlearning e Social media

I social media offrono canali dedicati alla fruizione di mini-contenuti, proponendo spesso un aggiornamento molto attivo e affrontando un’ampia gamma di argomenti, molto attuali.

9. Microlearning e Geofencing

Il geofencing consente di inviare contenuti sotto forma di notifiche ‘push’ ai dispositivi aziendali di persone che si trovano in una posizione geografica specifica. Pensiamo per esempio a persone che entrano in un cantiere e necessitino di informazioni tempestive sulle misure di sicurezza in atto o sulle operazioni in corso. Magia!

Con così tanti diversi tipi di microlearning (e con i molti che verranno), creare un pacchetto personalizzato di formazione per sé o per i propri collaboratori è decisamente immediato, fatto salvo che grazie all’uso di un Learning Management System sia ancora più facile la micro-progettazione in un’ottica di percorso formativo e di verifica dell’avanzamento e dell’efficacia dello stesso.

Scegliete il vostro microlearning, quindi, c’è un mondo di curiosità e di contenuti da scoprire.

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