L’attrattività della formazione oggi: per dipendenti ma non solo

12.06.2023 - Tempo di lettura: 4'
L’attrattività della formazione oggi: per dipendenti ma non solo

Di formazione si parla sempre più spesso e l’ultimo Decreto Lavoro, approvato il primo maggio, ha posto l’accento anche su questo aspetto per favorire l’occupabilità.
Ma dal punto di vista di chi ha già un ruolo in azienda e delle aziende stesse, quanto conta oggi la formazione? E come si è sviluppata grazie al digitale? Investire nel learning & development alla lunga paga?

Le persone scelgono non solo le aziende ma anche i percorsi formativi che offrono

Sono tutte domande cui cerchiamo di rispondere partendo innanzitutto da una prima considerazione: 8 lavoratori su 10, uno studio, piattaforma per l’e-learning, si dicono più propensi a scegliere un datore di lavoro che offra opportunità di formazione e sviluppo costanti. Inoltre, 6 su 10 si dichiarano disposti a cambiare azienda entro 12 mesi se quella attuale tagliasse o non offrisse opportunità di apprendimento o di formazione essenziali per la crescita e lo sviluppo della propria carriera.

Dal sondaggio, portato avanti su 1555 lavoratori dipendenti di età tra i 16 e i 65 anni in Francia, Germania, Italia e Regno Unito, sono emerse anche delle “conferme generazionali”. La formazione continua è fondamentale per la Gen Z – il che probabilmente non stupisce – come ha rivelato il 66% degli intervistati e per i Millennials (65%), ma lo è altrettanto per i Boomer: il 55% vorrebbe che la sua azienda investisse – o continuasse a farlo – in tal senso.

Come dire: puntare sull’apprendimento è un fil rouge che può aiutare la cultura aziendale, favorire l’engagement dei dipendenti, ma anche i rapporti tra le persone. Anzi, spesso può essere un’occasione di scambio, grazie a programmi di mentorship da parte di chi è più giovane, per quel che riguarda per esempio alcune innovazioni tecnologiche, e da parte di chi ha più esperienza, per fornire consulenza e sostegno.

La formazione è cresciuta grazie al digitale

Il digitale ha sicuramente supportato la diffusione di un certo tipo di formazione più raggiungibile, condivisa e adattabile (oltre che adattata) alle diverse esigenze delle persone. Il fatto che in pandemia siano esplose piattaforme come Microsoft Teams, Google Meet e Zoom ha sicuramente contribuito a diffondere l’idea che ci si possa formare bene anche non essendo in aula. Allo stesso tempo, il digitale ha dato una spinta sia al microlearning – con “momenti” di apprendimento così concreti da fornire informazioni immediatamente spendibili – sia a un tipo di formazione con un approccio fortemente utente-centrico, grazie a LMS (Learning Management System) che adattano la proposta formativa in base alle esigenze e preferenze della persona. Un po’ come Netflix o Spotify, che propongono contenuti in base a quello che è già stato visto e ascoltato.

Come le aziende investono sulla formazione

Lo conferma anche il rapporto “Corporate Education Community” realizzato da Polimi Graduate School of Management, vale a dire la business school del Politecnico di Milano, su un campione di imprese composto per quasi ⅔ da grandi imprese e il restante da PMI, attive un po’ in tutti i settori.

I dati cui ci riferiamo riguardano il 2022 mentre è in corso la ricerca per scoprire quali saranno i trend formativi del 2023. Ci aiutano comunque a fotografare una situazione che vede sempre più diffuso il digital learning, utilizzato dal 62% delle aziende intervistate. Anche se buona parte di esse ha sottolineato la necessità di puntare su una formazione ibrida, specie adesso che le restrizioni legate al Covid sono state abbattute.

Importante è anche il fatto che, come dicevamo, dal punto di vista delle modalità di formazione, il microlearning sia usato dal 47% delle aziende: le pillole formative – i cosiddetti contenuti “snackable” – sono viste, infatti, come strumenti da inserire in un percorso formativo chiaro e progettato con obiettivi ben precisi. Quest’aspetto è intimamente legato a un altro: il voler utilizzare LMS che possono aiutare a creare una formazione continua, permanente ed efficace.

Un aspetto su cui punta anche TeamSystem: grazie al software TeamSystem HR All-in-One per la gestione e la formazione del personale, le aziende possono ottimizzare l’offerta formativa erogando contenuti attraverso un Extended Learning Management System (LMS). Il sistema offre tracciamenti della fruizione da parte degli utenti e calcola il completamento dei percorsi. Attraverso un recommendation system, basato sull’Intelligenza Artificiale, inoltre, è prevista l’automazione di percorsi formativi specifici basati sull’utente, in base a parametri come, ad esempio, il ruolo in azienda, la qualifica, l’età, l’unità operativa.

L’integrazione della preziosa Skilla Library consente di sfruttare oltre 300 corsi online, denominati Pillole Formative® – in ottica quindi anche di microlearning – disponibili in più lingue e strutturati per soddisfare le esigenze formative di ogni area aziendale o ruolo operativo.

I vantaggi dell’investire sulla formazione

I vantaggi dell’investire sulla formazione sono diversi e proficui, per le persone, ovviamente, ma anche per l’organizzazione stessa.

Lato azienda, puntare sul learning vuol dire favorirne l’attrattività come luogo di lavoro. Comunicare sui propri canali social e sul sito aziendale quali percorsi si offrono alle persone, quali risultati si ottengono e come il tutto viene gestito può essere un elemento a favore e aiutare anche in ottica di employer branding. Mostrare che il digitale e la tecnologia hanno un ruolo così importante, inoltre, aiuta a posizionare l’azienda come realmente innovativa.

Ma non solo: la formazione aiuta ad allineare i valori individuali con quelli aziendali, il cosiddetto purpose dell’impresa con quello personale, aumentando così la retention delle persone – tema sempre più chiave in un’epoca di Great Resignation – e contribuendo a ridurre il turnover aziendale.

Infine, per quanto riguarda il personale dipendente, chi si forma di continuo è più ricettivo nei confronti delle novità, allena il pensiero laterale, si sente più motivato, più contento e ha la sensazione di crescere. Una sensazione che, ne siamo certi, sarà condivisa con tutta l’organizzazione.

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