Data-driven vs Data-informed. Le analisi predittive e prescrittive in campo HR

06.03.2019 - Tempo di lettura: 2'
Data-driven vs Data-informed. Le analisi predittive e prescrittive in campo HR

Human resources programs no longer need to be based on “soft” reasoning but should be as analytical and as data-driven as any other management discipline.

CHRIS ARGYRIS

Sempre più, nella gestione del personale, occorre promuovere analisi predittive e prescrittive utili a comprendere quali possano essere gli sviluppi delle decisioni prese, delle sfide in corso e delle evoluzioni future in campo HR.

Non a caso la ricerca dell’Oxford Economics Leaders 2020: The next generation executive: how strong leadership pays off in the digital economy afferma che Secondo i dati di un sondaggio condotto a livello globale (oltre 2000 manager in tutto il mondo), più della metà  dei decision maker aziendali (il 55% ) afferma di basare le proprie scelte sull’analisi dei dati. Aggiungiamo che il 46% prende decisioni data driven in real time.

Cosa significa tutto questo?

L’importanza dell’HR Analytics

  • Le aziende iniziano a comprendere che le decisioni prese di pancia potrebbero rivelarsi un boomerang economico dagli effetti incalcolabili;
  • gli imprenditori hanno imparato che la risposta al mercato non può prevedere attese.

E’ finita l’epoca delle riunioni infinite di manager riuniti attorno ad un tavolo di legno massiccio durante le quali decidere cosa fare e cosa non fare.

Ma non facciamoci distrarre da discorsi neo rivoluzionari o eccessivamente avanguardisti.

I dati in sé sono solo un contenitore e diventano valore quando si trasformano in decisioni operative prese velocemente; questa è senz’altro una delle applicazioni più interessanti e per certi versi rivoluzionarie dei Big Data che si affiancano all’intuizione (seppur brillante).

Stiamo assistendo ad uno scontro tra il management di lungo corso, abituato a basare la propria attività  di decision making sull’esperienza “decennale e consolidata” con un management “analitico”?

Forse no. In realtà  un tipo di decision making non esclude l’altro. In questo gioco non ci sono né vincitori nè vinti ma player (manager e dipendenti) che lavorano affinché la squadra (l’azienda) raggiunga il proprio obiettivo.

I dati devono essere elaborati per poter ricavare le informazioni necessarie alla presa di decisione, in questo senso gli algoritmi restituiscono non risposte ma informazioni su cui basare le decisioni.

Data-driven vs Data-informed

Il ruolo dell’esperienza, dell’intuito, della consapevolezza non vengono sostituiti ma sono complementari alle nuove tecnologie.

In questo si gioca la differenza tra decisioni Data-driven e Data-informed.

“In data driven decision making, data is at the center of the decision making. It’s the primary (and sometimes, the only) input. You rely on data alone to decide the best path forward. In data informed decision making, data is a key input among many other variables. You use the data to build a deeper understanding of what value you are providing to your users.” (Fonte)

Il dato diventa quindi un facilitatore nella presa di decisione e aiuta ad accorciare i tempi per essere maggiormente reattivi nei confronti del mercato.

In questo contesto lo strumento informatico di analisi dei dati aiuta ad unire il management data oriented con il management insight oriented al fine di cogliere le opportunità  migliori.

Come diceva Benjamin Franklin, “Vedere un’opportunità  non è un arte. L’arte è coglierla per primo.”

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