D&I: esiste un toolkit che può aiutare gli Studi Legali

14.07.2025 - Tempo di lettura: 4'
D&I: esiste un toolkit che può aiutare gli Studi Legali

Intervista a Antonia Verna, partner di Portolano Cavallo Studio Legale, membro di IBA D&I Council e Vice Chair di IBA European Regional Forum che ha contribuito al Diversity & Inclusion Toolkit di IBA

 

Nel novembre 2023, l’International Bar Association (IBA) ha pubblicato il suo primo Diversity and Inclusion Toolkit, un documento pensato per aiutare studi legali di tutto il mondo a strutturare in modo operativo e concreto le proprie politiche D&I. È liberamente disponibile e utilizzabile: https://www.ibanet.org/DI-Toolkit-for-Lawyers.

A contribuire alla redazione del documento anche l’avvocata Antonia Verna, partner di Portolano Cavallo Studio Legale, esperta di Mergers & Acquisitions, Venture Capital e Joint Venture e attiva da anni sui temi dell’inclusione, della governance e del benessere organizzativo.

L’abbiamo intervistata per capire come nasce uno strumento di questo tipo, cosa lo rende innovativo e quali ricadute può avere anche nel contesto professionale italiano.

  1. Com’è nato il Diversity and Inclusion Toolkit di IBA?
  2. L’idea di predisporre un D&I Toolkit è nata da un’esigenza concreta, emersa dall’analisi del mercato legale europeo, di fornire a studi medio-piccoli strumenti per trasformare la loro volontà di adottare politiche D&I in una strategia operativa. Il progetto, sviluppato all’interno del D&I Group dello European Regional Forum di IBA, è stato apprezzato dal D&I Council di IBA che ha voluto trasformare il D&I Toolkit in un documento di portata internazionale. Ci si è resi conto che anche studi internazionali più strutturati avrebbero potuto beneficiare di tale strumento ed è stata richiesta una revisione del progetto affinché il Toolkit potesse essere destinato anche a studi legali internazionali al di fuori del contesto europeo. L’IBA D&I Toolkit rappresenta una guida pratica, modulabile, adattabile alle diverse dimensioni e culture organizzative. Non un manifesto di principi, ma una vera e propria cassetta degli attrezzi, con strumenti, checklist, esempi e metriche.

 

  1. Qual è stato il tuo contributo?
  2. Ho fatto parte del gruppo di avvocati internazionali membri del D&I Group dello European Regional Forum di IBA che ha ideato il D&I Toolkit. Il gruppo nel tempo si è ampliato accogliendo membri di altri comitati e fora di IBA. Abbiamo lavorato per circa due anni alla realizzazione del Toolkit. Abbiamo studiato e analizzato le politiche D&I adottate da grandi studi legali e da aziende internazionali. Abbiamo intervistato managing partner di studi di varie dimensioni, situati in diverse parti del mondo, organizzato momenti di confronto con professionisti internazionali, condotto indagini di mercato e, infine, abbiamo chiesto il supporto di un esperto di politiche D&I.

Il Toolkit è il risultato di un intenso lavoro di gruppo a cui tutti i partecipanti hanno contribuito con tanta passione e dedizione. Ci siamo concentrati su due aspetti principali. Da un lato, abbiamo colto l’esigenza di identificare e proporre strumenti concreti per valorizzare la diversità e affermare principi di equità nei percorsi di carriera. A ciò si è aggiunto l’obiettivo di sviluppare il senso di appartenenza, così da garantire ambienti di lavoro focalizzati sulla centralità della persona. Dall’altro, abbiamo interpretato la necessità di elaborare un documento accessibile e utilizzabile da qualsiasi studio legale a livello globale, indipendentemente dalle dimensioni.

 

  1. Cosa rende questo Toolkit diverso da altri documenti simili?
  2. La sua forza è la struttura modulare. Il Toolkit accompagna lo studio in tutte le fasi del percorso di un professionista e di un dipendente: dalla ricerca e selezione, all’inserimento, alla crescita, fino al completamento dell’esperienza lavorativa. Ogni fase è articolata attraverso la definizione di obiettivi, l’identificazione di azioni perseguibili per raggiungerli e il monitoraggio dei risultati, inclusa la valutazione del loro impatto. Il Toolkit offre suggerimenti pratici, domande guida e modelli operativi. Soprattutto non è pensato come un’iniziativa “una tantum”, ma come documento vivente, da aggiornare e adattare periodicamente alle esigenze concrete dello studio. Il D&I Council di IBA sta pianificando un nuovo gruppo di lavoro che, nei prossimi mesi, sarà investito del compito di rivedere il Toolkit per aggiornarlo alla luce dei cambiamenti politici e sociali che stanno interessando i mercati globali e che potrebbero avere un effetto anche sul settore legale.

 

  1. Secondo te, quali sono le principali resistenze che uno studio legale può incontrare quando vuole implementare una strategia D&I?
  2. La prima resistenza è culturale: c’è ancora chi considera questi temi come poco rilevanti, o come espressione di una moda passeggera. La seconda resistenza è organizzativa: molti studi non sanno da dove iniziare, hanno paura di fare errori, o pensano che servano risorse enormi. Il Toolkit aiuta proprio in questo: demistifica il processo, lo rende accessibile, progressivo, misurabile.

 

  1. Il Toolkit è stato pensato in un contesto internazionale. Come può essere adattato alla realtà italiana?
  2. Il Toolkit è stato ideato come documento flessibile e adattabile a diversi contesti lavorativi in ambito legale. Mi auguro che possa essere di ispirazione per gli studi italiani che non hanno ancora adottato delle politiche D&I o che, pur avendolo già fatto, si stanno interrogando sulla efficacia delle politiche elaborate. L’adozione di strategie D&I è frequentemente percepita solo come un vantaggio competitivo o reputazionale, mentre dovrebbe essere riconosciuta come un elemento cruciale per l’esistenza di uno studio, poiché finalizzata a promuovere il benessere e la crescita dei professionisti e dei dipendenti che ne costituiscono il cuore pulsante e la forza trainante. Credo che in Italia siamo pronti per questo cambiamento culturale.

 

  1. Quali sono, secondo te, i benefici concreti di una strategia D&I ben strutturata?
  2. Oltre ai benefici etici e sociali, una buona strategia D&I migliora il clima interno, favorisce la crescita di ogni membro dello studio, valorizza le qualità individuali e rafforza la capacità dello studio di comprendere i clienti e interpretare i cambiamenti sociali. Non si tratta solo di una questione di giustizia o di benessere collettivo, ma anche di efficacia organizzativa e di visione strategica.

 

  1. C’è il rischio che la diversità venga ancora letta solo come una questione di genere?
  2. Purtroppo sì. È una semplificazione molto comune, ma profondamente limitante. Il genere è solo una delle dimensioni della diversità, accanto all’età, all’etnia, all’orientamento sessuale, alla disabilità, alla provenienza socio-economica, alla neurodiversità. Ridurre la D&I alla sola questione femminile rischia di escludere voci e bisogni altrettanto importanti, e di rafforzare l’idea che si tratti di una “battaglia per qualcuno”, invece che di un progetto per tutti. L’approccio del Toolkit va proprio in questa direzione: aiutare gli studi a mappare e valorizzare la pluralità delle identità, non a concentrarsi su un’unica categoria.

 

  1. Dopo il D&I, quale sarà – secondo te – il prossimo fronte da presidiare per gli studi legali?
  2. Credo che il tema del climate change e della responsabilità sociale diventerà centrale anche per i professionisti del diritto. Così come abbiamo predisposto strumenti per aiutare gli studi a diventare più inclusivi, dovremo presto occuparci di come aiutarli ad essere anche più responsabili dal punto di vista ambientale e sociale. Con strumenti simili: linee guida, modelli, benchmark. Il Toolkit D&I potrebbe essere il precursore di un futuro Climate and Social Responsability Toolkit. IBA sta già lavorando ad un nuovo progetto su queste tematiche.

 

  1. Cosa consiglieresti a uno studio italiano che volesse iniziare oggi un percorso D&I?
  2. Ascoltate le persone che fanno parte della vostra comunità lavorativa: fate domande per cogliere esigenze e aspettative, e intraprendete iniziative concrete per soddisfarle. Ciò che conta è avere la volontà di preservare un ambiente di lavoro sano, equilibrato e rispettoso che valorizzi i singoli e li faccia sentire parte di un progetto comune e condiviso. Il Toolkit di IBA offre utili spunti di riflessione e costituisce un ottimo punto di partenza.

Ringraziamo l’avvocata Antonia Verna, partner di Portolano Cavallo Studio Legale, per il tempo che ha dedicato per condividere la sua esperienza e la sua visione. Le sue parole ci ricordano che la diversità e l’inclusione non rappresentano un obiettivo da raggiungere, ma un impegno continuo da coltivare con consapevolezza, coraggio e metodo.

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