Indice di rotazione del magazzino: cos’è e perché è importante

24.07.2015 - Tempo di lettura: 3'
Indice di rotazione del magazzino: cos’è e perché è importante

Spesso nella caccia agli sprechi si sottovaluta una delle voci di spesa su cui è possibile intervenire più rapidamente, a costo zero e senza sconvolgere gli asset aziendali. Parliamo della gestione delle scorte, che può essere valutata – e quindi potenziata – attraverso l’indice di rotazione del magazzino. È questo approccio, infatti, che permette di instaurare un circolo virtuoso in grado di generare ricadute positive sulla qualità del lavoro dei collaboratori e sulla catena del valore dal lato dei fornitori

Uno strumento semplice e potente

L’indice di rotazione del magazzino è un metodo che misura quante volte, in un dato periodo di tempo, avviene il ricambio completo di un prodotto. Dalla correlazione tra il tempo e la disponibilità (o indisponibilità della merce), è possibile capire con che frequenza si esaurisce e viene ripristinata la scorta di una specifica referenza per programmare i riordini ed evitare out of stock ma anche deperimento dei prodotti a scadenza. La tracciabilità della movimentazione consente di monitorare il periodo di giacenza, ovvero quanto tempo le merci rimangono ferme sugli scaffali prima di essere distribuite o ricollocate ma anche di poter stabilire una gerarchia tra i prodotti a più alto tasso di rotazione e quelli che hanno una maggiore giacenza, velocizzando la logistica e riducendo i costi.

L’indice di rotazione del magazzino, infatti, offre una serie di informazioni strategiche che garantiscono una maggiore efficienza operativa consentendo di:

  • inserire le referenze che si spostano più spesso in punti facilmente accessibili della struttura
  • programmare con maggiore precisione le operazioni di carico e scarico
  • istituire livelli di priorità rispetto all’uso di mezzi e macchine elevatrici
  • evidenziare quali prodotti devono essere monitorati con maggior frequenza e attenzione durante i processi di inventario e le conte erariali
  • valutare la catena di approvvigionamento più consona rispetto all’andamento della domanda

Scegliere la strategia migliore

L’indice di rotazione del magazzino è vitale quando si vuole rintracciare il punto di equilibrio tra costi di giacenza e ricavi generati da scorte supplementari. In genere, al crescere della giacenza media corrisponde una diminuzione dell’efficacia dell’organizzazione logistica, con costi di gestione in aumento. D’altra parte, la permanenza più lunga di merci in magazzino genera vantaggi rispetto all’autonomia dai fornitori: maggiori scorte in magazzino, infatti, rappresentano una boccata d’ossigeno nel momento in cui, per qualsiasi ragione, a fronte di un aumento della domanda, viene meno la possibilità di ricevere rifornimenti.

Pensiamo per esempio a un insegna commerciale specializzata in elettrodomestici: confrontando l’indice di rotazione dei climatizzatori durante la stagione estiva con i tempi medi di consegna dei fornitori nei periodi caratterizzati da alta richiesta, potrebbe rivelarsi strategico aumentare le scorte per soddisfare i picchi della domanda. Con il duplice risultato di accrescere il fatturato e di guadagnare vantaggio competitivo nei confronti dei concorrenti rimasti senza scorte. I maggiori costi sostenuti per la gestione del deposito si trasformano così in un investimento dal ritorno quasi immediato.

A supporto delle analisi previsionali

Dunque non necessariamente, o non in tutti i periodi dell’anno, una migliore efficienza del sistema equivale a una maggiore disponibilità di prodotto e quindi alla capacità di rispondere meglio al mercato. Gli aspetti più interessanti legati all’indice di rotazione sono in effetti quelli previsionali, e non solo rispetto alle merci. Una volta registrate delle serie storiche accurate, con statistiche legate alla stagionalità o alla ciclicità di determinate referenze, diventa possibile gestire al millimetro spazi e consegne, oltre che i budget da destinare a nuove strutture, fisse o provvisorie.

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