Come creare una rete nella rete: la gestione dei link

28.06.2017 - Tempo di lettura: 3'
Come creare una rete nella rete: la gestione dei link

Nel mondo reale il tuo mestiere di professionista è basato principalmente sulle relazioni personali che ti hanno permesso nel tempo di creare una vera e propria rete composta da clienti, colleghi o enti con i quali sei venuto in contatto e mantieni rapporti professionali.

La tua competenza ha consolidato questa rete e continua a farla crescere, attraverso nuovi clienti o collaborazioni con altri professionisti.

Le stesse considerazioni si applicano anche al mondo virtuale, quello della Rete con la “R” maiuscola: sto parlando di Internet.

Il tuo nuovo ruolo di professionista digitale ti impone di modulare le tue capacità relazionali nell’ambiente web in modo che chi viene in contatto con te possa verificare, constatare e apprezzare la qualità del tuo lavoro come se ti incontrasse di persona.

Abbiamo già parlato di utilizzare strumenti come le pagine blog per “diffondere il tuo verbo” e farti conoscere; per tessere le trame della tua rete virtuale c’è uno strumento altrettanto interessante e redditizio: i link, che tradotto letteralmente significa “collegamento”.

Non ti spiegherò cosa sono i link perché li avrai già incontrati durante la navigazione sulla rete; preferisco soffermarmi sulle diverse tipologie e i relativi vantaggi.

I link possono essere di tre tipi:

  1. Internal (interni al sito), cioè link che rimandano il visitatore a un’altra pagina del tuo sito web. Un esempio per comprendere meglio il significato: se nel tuo sito hai deciso di gestire le news potresti mettere nella homepage le prime due righe delle notizie e inserire un link per l’approfondimento; in questo modo il visitatore verrà indirizzato alla pagina con il testo completo della notizia. Questo tipo di link è utile per far navigare il visitatore sul sito senza limitarlo alla homepage.
  2. Outbound (verso l’esterno del sito), cioè link che rimandano ad altri siti web. Altro esempio: se il contenuto di una delle pagine del tuo sito può essere confermato indirettamente da altri siti puoi inserire un link verso quei siti. In questo caso se il visitatore va a leggere il contenuto ai quale fai riferimento e lo trova coerente con il tuo tornerà sicuramente a trovarti per leggere ancora.
  3. Inbound (verso l’interno), cioè link che fanno “atterrare” i visitatori sulle pagine del tuo sito. Ultimo esempio: se nell’esempio precedente tu hai indirizzato il tuo outbound link a un sito e questo a sua volta reindirizza il visitatore al tuo hai ottenuto un inbound link. Questi sono i link più interessanti perché aiutano il tuo sito a scalare le posizioni del ranking (la classifica) del posizionamento da parte dei motori di ricerca. Inoltre, più autorevoli sono i siti dai quali provengono gli inbound link più la tua reputazione online aumenta, oltre al già citato posizionamento.

Se i link di tipo internal o outbound sono facili da creare e gestire quelli inbound sono i più difficili da ottenere perché dipendono dai gestori degli altri siti.

Per la tua rete diventano fondamentali i contenuti pubblicati sul tuo sito; maggiore sarà la loro qualità e maggiori saranno le opportunità che vengano inseriti degli inbound link da siti esterni, senza chiederlo ai gestori ma ottenendoli per il valore che hai comunicato attraverso le tue pagine.

Per la serie “tips & tricks” (suggerimenti e trucchi), te ne scrivo due prima di darti l’arrivederci al prossimo articolo:

  • Usa il buon senso nell’utilizzo dei link, siano essi interni o verso l’esterno. Inserirne troppi rischia di confondere il visitatore perché potrebbe perdere il filo del discorso o del racconto che stava leggendo sul tuo sito e non tornare più.
  • Per ottenere un inbound link “facile” potresti pubblicare una pagina dedicata ai link verso enti, associazioni, professionisti con i quali collabori. I link verso i loro siti ne aumenta la visibilità e li “invita” a fare altrettanto per riconoscenza.

Buon lavoro di tessitura!

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