Fanbase e-commerce: cos’è e come si usa

25.10.2023 - Tempo di lettura: 10'
Fanbase e-commerce: cos’è e come si usa

Quanto è importante una fanbase per un e-commerce? Come si calcola il KPI di una fanbase? Ecco una guida per scoprire cos’è e come usarla per sponsorizzare i brand tramite strategie di influencer marketing. 

Fanbase: significato 

Con il termine fanbase ci si riferisce all’insieme dei fan di un brand (o di una persona) nei canali social. Identifica cioè un gruppo di persone che condividono un forte interesse per un determinato marchio, artista, prodotto o argomento e che attorno a esso si riuniscono partecipando a discussioni, eventi e attività correlate. Si può formare una fanbase intorno a una celebrità, a un film, una serie TV o a un brand di moda. Solitamente è molto appassionata, con membri che seguono da vicino le novità, ne condividono i contenuti e sostengono attivamente l’oggetto del loro interesse. L’espressione non va confusa però con quella di followers o community, terminologie apparentemente simili ma con un significato diverso.  

I followers, come ci dice la parola stessa in inglese, sono infatti persone che seguono un brand (o una persona) sui social: si può seguire l’account di un prodotto, un artista o un marchio tramite le funzioni “Segui” di Instagram e LinkedIn o attraverso i “Like” di Facebook.  L’utente potrà rimanere così aggiornato sugli ultimi contenuti pubblicati dal profilo seguito. 

A caratterizzare, invece, la community è l’interazione reciproca: è questo l’elemento che trasforma un semplice gruppo di persone in una “comunità”. I membri di una community parlano tra loro e con il brand, condividono esperienze, pensieri, idee e obiettivi comuni, interagiscono, si scambiano informazioni e si sostengono a vicenda. Una community può basarsi su interessi specifici come hobby, sport, argomenti di discussione o attività artistiche. La comunità presuppone la condivisione di interessi o obiettivi comuni: è proprio la condivisione reciproca e il senso di appartenenza a un gruppo che crea l’idea di far parte di un gruppo. Una fanbase che non comunica non può considerarsi community, così come i followers che non interagiscono tra loro costituiscono semplicemente la fanbase di una pagina social. 

Utilizzare una fanbase in un e-commerce significa costruire, quindi, una comunità di clienti appassionati e fedeli che condividono interessi simili a quelli del negozio online. Si può coinvolgere il cosiddetto fandom attraverso contenuti interessanti, prodotti correlati e vantaggi esclusivi, creando una connessione più profonda tra il negozio e i suoi clienti. 

Come si calcola il KPI di una fanbase 

La fanbase è rappresentata da un numero che misura il suo KPI, ovvero un indicatore di performance, usato per valutare la loro efficacia. La misurazione dei KPI dei social media è possibile, ad esempio, grazie alla sezione Insights, che offre una panoramica efficace sull’andamento delle campagne: da qui sono visibili, infatti, condivisioni, commenti e conversioni.  

Ma per misurare il tasso di coinvolgimento di una fanbase è necessario usare la seguente formula: like + share + commenti / numero di fan x 100. Un numero elevato indica una fanbase di clienti attivi e fidelizzati. 

Come usare un influencer per e-commerce 

Il modo migliore per usare una fanbase in uno store online è quello di collaborare con gli influencer, persone ritenute influenti nel loro settore o in una specifica fetta di mercato e che testano, provano e forniscono consigli utili su determinati prodotti o servizi, “influenzando” le scelte altrui e convogliando potenziali clienti all’interno di un e-commerce. 

Si tratta di testimonial ritenuti credibili e riconosciuti come vere autorità in un dato ambito: maggiore è la loro credibilità presso i fan e più alta sarà la possibilità che il tuo brand acquisiti visibilità. Esistono influencer per ogni settore: dalla tecnologia ai film e le serie tv, dai viaggi al cibo, dal beauty all’automotive, dalla fotografia allo sport. Via le pubblicità, dunque, e spazio a un esercito di influencer che da esperti del settore recensiscono prodotti, li mostrano, danno consigli preziosi su come usarli o semplicemente ne parlano dando il loro giudizio personale. Una strategia che negli ultimi anni si è rivelata vincente: le persone, infatti, si fidano più dei messaggi degli influencer che degli spot tradizionali.  

Oggi è possibile individuare quattro categorie di influencer, ognuna con caratteristiche e costi propri: esistono mega, macro, micro e nano influencer. 

  • I mega influencer sono celebrità molto conosciute e amate in tutto il mondo (sportivi, campioni, star del cinema e della moda, personaggi pubblici), di solito hanno un’ampia e solida fanbase, composta da milioni di follower. Sono considerati i top player dell’influencer marketing e solo i grandi brand possono permettersi di ingaggiarli. 
  • I macro influencer sono Youtuber o blogger diventati un’autorità grazie alla credibilità conquistata nel loro settore di riferimento. Hanno tra i 100 mila e i 500 mila follower e il loro pubblico è cresciuto spontaneamente negli anni ed è molto fidelizzato; i contenuti che creano e condividono sono di elevata qualità. 
  • I micro influencer hanno una fanbase compresa tra i 10 mila e i 100 mila follower, godono di una certa autorità, soprattutto in specifiche nicchie di mercato, e possono contare su un rapporto diretto e spontaneo con il loro pubblico, che proprio per questo motivo viene fidelizzato con maggiore facilità e naturalezza. Sono alla portata di piccole aziende con budget ridotti. 
  • I nano influencer hanno tra i mille e i 10 mila follower, gestiscono profili con alti tassi di coinvolgimento e di conversione. Si tratta spesso di persone comuni che si sono costruite una credibilità e un’autorevolezza all’interno di determinate fette di mercato; la loro fanbase è solitamente genuina, fedele e molto coinvolta, e spesso costituita da amici e conoscenti. Hanno costi contenuti e possono garantire ottime performance, con tassi di engagement anche migliori di quelli garantiti dai macro e mega influencer. 

In genere, gli influencer con una fanbase più piccola hanno una capacità più elevata di influenzare le abitudini di acquisto del proprio pubblico, perché quest’ultimo è solitamente geolocalizza

Aumentare la propria fanbase e-commerce con Instagram 

Con oltre 500 milioni di utenti attivi ogni giorno, il canale migliore per promuovere il proprio negozio online è Instagram. Il suo livello di engagement è superiore a quello di altri social media e continua a essere una delle piattaforme preferite degli influencer. Per accrescere la propria fanbase non esiste una ricetta unica, ma diverse strategie. Eccone alcune: 

  • Pubblicare con frequenza regolare e negli orari giusti. Ormai le impostazioni dei vari profili consentono attraverso la sezione “Pubblico” di scoprire quali sono i giorni e gli orari in cui i follower sono più attivi, per capire quali sono i momenti migliori per postare. 
  • Creare diversi tipi di contenuto. Dai post alle Stories, dagli IGTV ai Reels, Instagram mette ormai a disposizione una grande varietà di formati. Il livello di engagement oggi viene calcolato non più solo sulla base dei post nel feed, ma anche tenendo conto delle risposte, delle menzioni nelle storie, delle visualizzazioni dei video IGTV e dell’utilizzo dei filtri. Postare diversi tipi di contenuto vuol dire avere maggiori opportunità di aumentare le interazioni e quindi la crescita della fanbase. 
  • Usare gli hashtag corretti. Instagram permette di inserire fino a 30 hashtag nel testo dell’immagine, ma in generale è consigliabile non esagerare ed evitare di usarne di troppo generici o popolari, perché il contenuto rischia di perdersi tra i milioni di post pubblicati. Ottimo anche l’utilizzo del tag posizione che aiuta a trovare con facilità, ad esempio, le attività più piccole e locali. 
  • Collaborare con gli influencer. In assenza di un budget dedicato l’ideale è puntare sui micro influencer, categoria che continua a rivelarsi molto efficace per raggiungere un pubblico non troppo ampio, ma realmente coinvolto. Loro parlano, recensiscono prodotti e condividono contenuti, parallelamente cresce la fiducia dei clienti verso il brand e la fanbase si allarga. L’importante è scegliere quello giusto, in linea con la filosofia del proprio e-commerce. 

Esempi di influencer marketing 

Il caso più comune è quello della beauty influencer che mostra alla sua fanbase il prodotto di un brand (un rossetto, un profumo, un mascara), ma gli esempi e le strategie sono numerosi.  

Uno dei modi più semplici per avviare una collaborazione con un influencer è, ad esempio, quello di inviare prodotti in regalo e chiedere in cambio di parlarne sul proprio profilo Instagram tramite un post, un video dimostrativo o una citazione spontanea o fornendo loro un codice sconto speciale da condividere con il pubblico. A volte, l’invio di regali può avvenire senza chiedere nulla in cambio, sarà l’influencer a parlarne spontaneamente se lo avrà apprezzato. C’è il caso poi dei mega influencer, come le celebrità del mondo del web o del cinema che, con una fanbase di milioni di followers, collaborano con diverse aziende, realizzando video promozionali che rendono la sponsorizzazione del prodotto naturale, dall’aspirapolvere senza fili alla polizza auto, dalla cosmesi alla tecnologia. Nel mondo del food non è raro, invece, imbattersi in celebri chef, che mostrano le proprie ricette su Instagram promuovendo robot da cucina e utensili di ultima generazione.

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