Soluzioni di digitalizzazione adottate dalle imprese

01.02.2017 - Tempo di lettura: 4'
Soluzioni di digitalizzazione adottate dalle imprese

Durante l’evento di presentazione della piattaforma AGYO di TeamSystem, tenutosi il 26 gennaio scorso, è stata presentata dall’Ing. Irene Facchinetti – Osservatori Digital Innovation del Politecnico di Milano – una ricerca avente lo scopo di indagare il Ruolo delle soluzioni di Digitalizzazione adottate dalle imprese a supporto dei processi.

Il campione coinvolto nella ricerca è formato da aziende italiane: 308 imprese di settori diversi. Di esse, l’80% sono imprese di grandi dimensioni (che hanno un fatturato di oltre 50 mln €) e il 20% è rappresentato da realtà di più piccole dimensioni.

La ricerca analizza sia processi interni (gestione documentale, workflow, conservazione digitale e fatturazione elettronica) sia i processi di interfaccia (quelli relazionali tra clienti e fornitori). E prende in esame 5 punti:

  1. Il grado di digitalizzazione del nostro Paese.
  2. Gli investimenti fatti dalle imprese nella digitalizzazione dei processi.
  3. Il rendimento derivante dall’investimento delle imprese nel digitale.
  4. Le criticità tipiche della digitalizzazione.
  5. Le priorità delle imprese italiane.

1. Il grado di digitalizzazione del nostro Paese.
In termini di processi interni, è stato osservato che:

  • Il 64% del campione analizzato utilizza la soluzione di gestione elettronica documentale; l’8% lo farà nel prossimo anno; e l’84% lo fa già da 2 anni.
  • Diminuisce la percentuale di imprese che hanno adottato i workflow digitali; diminuisce anche % di imprese che vuole investire e c’è chi dichiara di non essere interessata a soluzioni di questo tipo.
  • Il 43% delle aziende utilizza la conservazione digitale; mentre il 39% dichiara un mancato interesse; e il 74% utilizza lo strumento di conservazione digitale da oltre 2 anni.

In termini di digitalizzazione di processi di interfaccia, è stato analizzato che:

  • Il 63% del campione utilizza il formato elettronico strutturato (portali o API) per scambiare dati tra clienti, fornitori e altri tipi di attori coinvolti.
  • Il 67% delle aziende coinvolte nella ricerca afferma di iniziare a veicolare le fatture in formato digitale. Con “formato digitale” si intende qualsiasi formato elettronico (XML; pdf veicolato via mail, ecc.).
  • Dopo l’obbligo di fatturazione elettronica verso la Pubblica Amministrazione, il 47% del campione si è adeguato; l’1% ha deciso di interrompere i rapporti lavorativi con la PA; metà del campione dichiara di non avere tra i propri clienti gli enti pubblici.

Inoltre, considerando due variabili – grado di digitalizzazione e tempo – sono stati individuati 5 diversi gradi di digitalizzazione:

  • Gli Infanti. Sono coloro che hanno da poco iniziato il percorso di digitalizzazione.
  • Gli Adolescenti. Sono coloro che stanno proseguendo la strada della digitalizzazione.
  • Gli Adulti. Sono caratterizzati da una certa maturità del grado di digitalizzazione.
  • I Peter Pan. Caratterizzati dalla “sindrome di Peter Pan, hanno interrotto il percorso digitale.
  • I Gamberi. Sono coloro che hanno iniziato la digitalizzazione, si sono pentiti e vogliono tornare indietro.

In riferimento al campione di 308 aziende, è stato osservato che:

  • Il 13% delle aziende sono “infanti”. Adottano soluzioni di fatturazione elettronica e conservazione digitale.
  • Il 23% sono “adolescenti”. Uniscono alla gestione documentale e alla fatturazione elettronica uno scambio elettronico strutturato (di fatture, ordini, ecc.).
  • Il 36% sono “adulti”. Cercano di ampliare l’orizzonte della digitalizzazione.
  • Il 19% sono “Peter Pan”. Caratterizzati dall’incertezza tra infanti e adolescenti.
  • Nessuno si classifica, fortunatamente, come “gambero”.

2. Gli investimenti fatti dalle imprese nella digitalizzazione dei processi.

  • Investimenti fino a 5.000€ (il 22% del campione analizzato);
  • Investimenti tra 5.000€ e i 10.000€;
  • Investimenti tra 10-50.000€;
  • Investimenti oltre 50.000€ (oltre il 20% delle aziende considerate nella ricerca).

3. Il rendimento derivante dall’investimento delle imprese nel digitale.

  • Il 66% del campione vede ripagato l’investimento nella digitalizzazione;
  • Il 22% non si sente ancora ripagato, ma è confidente che l’appagamento ci sarà;
  • Il 9% sente che non sarà ripagato.

Un’osservazione interessante deriva dall’incrocio tra investimento sostenuto e il rendimento. La maggior parte (31%) di coloro che dice di aver investito fino a 5.000€ afferma anche che non verrà ripagato. E questi sono classificati tra gli Infanti e i Peter Pan: non hanno un progetto a lungo termine.

4. Le criticità tipiche della digitalizzazione.
Il 30% dichiara di non aver riscontrato nessuna criticità nel percorso di digitalizzazione. Il 70% dichiara invece di essersi scontrato con alcune criticità. Quali?

  • Inerzie culturali e resistenze al cambiamento (il 36% del campione);
  • Mancanza di tempo e risorse (il 26%);
  • Normativa complessa e poco chiara (il 15%);
  • Benefici attesi poco comunicabili (l’8%);
  • Costi eccessivi (l’8%).

5. Le priorità delle imprese italiane.
Quali sono le priorità per le imprese in termini di digitalizzazione?

  • La gestione elettronica documentale;
  • La conservazione digitale;
  • La fatturazione elettronica.

L’Ingegner Irene Facchinetti conclude dicendo che tutte le soluzioni devono, però, per forza convergere e che l’interesse al digitale è oggi molto sentito. La fatturazione elettronica alla Pubblica Amministrazione ha certamente mosso qualcosa e può essere considerata da buon auspicio per proseguire il percorso di digitalizzazione delle imprese.

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