L’ordine degli avvocati di Milano ha annunciato la scadenza della convenzione con “Consolle Avvocato”.
Prova Netlex in Cloud PDUA, un software che oltre alla consultazione e deposito degli atti ha un’assistenza qualificata dedicata, permette di gestire l’agenda e di avere la sincronizzazione automatica dei fascicoli.
Al giorno d’oggi, la professione forense non può fare a meno di un software PCT (Processo Civile Telematico) per la gestione dell’attività di studio e per il deposito degli atti processuali.
Nel primo caso si tratta di un presidio fondamentale per la gestione delle molteplici incombenze che si susseguono nell’attività quotidiana, nel secondo caso si tratta di un vero e proprio obbligo. Il deposito degli atti del processo civile telematico è infatti possibile solo utilizzando un software (detto anche redattore atti) che consente l’elaborazione di una busta telematica rispondente agli schemi dettati dal ministero della Giustizia e il successivo deposito a mezzo PEC.
La necessità di una decisa evoluzione tecnologica è, inoltre, al centro del dibattito giurisprudenziale; si leggono abitualmente pronunce in cui si afferma la necessità per l’avvocato di dotarsi di software in grado di padroneggiare le varie problematiche poste dall’utilizzo di documenti informatici e dal deposito telematico degli atti del processo. In questo senso, pertanto, una scelta vincente è senza dubbio quella dell’integrazione dei servizi.
È bene che l’avvocato si doti di una suite completa che gli consenta di gestire tutto il digitale (dalla creazione della pratica all’archiviazione, passando per la fatturazione) su un’unica piattaforma in modo da tenere sotto controllo tutte le scadenze.