
Dopo una primavera praticamente inesistente e un’estate anomala caratterizzata da un lato dalla timida ripresa della quotidianità e dall’altro gli eccessi che hanno portato alle peggiori conseguenze, sarà l’autunno il vero banco di prova per il ritorno alla vita normale.
Riflettori puntati in questo settembre, senza esclusioni di polemiche e perplessità, sulla riapertura delle scuole, che avviene ben dopo 6 mesi dall’ultima volta in cui 8 milioni di studenti hanno occupato i banchi delle loro classi e svolto una lezione in presenza del loro insegnante.
Un momento emblematico quello del primo giorno di scuola che dà il via anche ai vecchi ritmi, la vecchia routine, le vecchie abitudini…ma in un contesto del tutto nuovo sia dal punto di vista sociale che delle innovazioni tecnologiche entrate nella vita di tutti negli ultimi mesi.
Tanto abbiamo imparato durante il periodo di lockdown su quanto il digitale possa aiutare e semplificare i processi sia in ambito lavorativo che non, abbiamo scoperto modalità nuove di approcciarsi al lavoro attraverso il lavoro agile, siamo riusciti ad essere sempre connessi nonostante la distanza fisica, termini come shop online e pagamenti digitali sono entrati nel nostro vocabolario quotidiano, ci siamo visti costretti a modificare le nostre abitudini nel frequentare i ristoranti, i centri commerciali e le palestre.
Adesso è giunto il momento, seppur con le dovute cautele, di far tesoro di quanto appreso durante quest’anno per rimettersi in gioco in una pseudo-normalità segnata da alcune regole di convivenza inimmaginabili fino all’autunno scorso, ma che oggi sono la nostra nuova norma.
Adesso la vera ripresa.
LA SCUOLA. Il 14 settembre 2020 sarà ricordato per sempre, in Italia, come lo spartiacque tra il vecchio e il nuovo mondo post-covid. Anche se il virus non è sparito, vedere le scuole riempirsi è un segnale forte di ripresa anche se tra mille dubbi e incertezze. Tra banchi per il distanziamento, mascherina indossata all’interno dei locali scolastici, orari scaglionati e protocolli di emergenza per i casi conclamati, si riparte!
Tra polemiche e perplessità spuntano però anche delle proposte interessanti, come quella della ministra Paola Pisano di introdurre, nelle scuole di ogni ordine e grado, una materia dedicata all’innovazione digitale e alla tecnologia.
Verso quindi un anno scolastico nuovo, nuovo nel vero senso della parola perchè senza precedenti e senza però dimenticare l’accelerazione verso il digitale avuta nei mesi scorsi con la didattica a distanza. Una scuola innovativa sempre più strutturata e sempre più digital e studenti, insegnanti e genitori pronti a ripartire con l’emozione e tutto l’entusiasmo del primo giorno di scuola.
LO SMARTWORKING. La riapertura delle scuole sicuramente riporterà in ufficio molti genitori che hanno ormai fatto dello smartworking uno stile di vita.
La flessibilità richiesta per lavorare fuori dal luogo di lavoro abituale ha fatto emergere dinamiche nuove e probabilmente rafforzato i rapporti di fiducia tra titolari e dipendenti. Molte aziende hanno dovuto concedere questa fiducia e nella maggior parte dei casi sono state ripagate con responsabilità e professionalità da parte dei propri lavoratori.
Si è scoperto che quando le cose funzionano bene, grazie anche a strumenti informatici adeguati, non è necessario timbrare un cartellino perché sono i risultati a parlare.
E anche se alcune attività necessitano di un’inevitabile presenza fissa sul posto di lavoro, molte grosse aziende si sono organizzate per ampliare lo smartworking anche oltre l’emergenza: una tra tutte Google con 200.000 dipendenti che lavoreranno fuori dall’ufficio per tutto il 2021. Ma non serve guardare tanto distante, anche in Italia abbiamo esempi di smartworking virtuoso: TeamSystem, ad esempio, con i suoi 2000 dipendenti sparsi tra nord e sud, che da inizio marzo sono tutte in smart working senza aver mai interrotto o rallentato le proprie attività e dando continuità di servizi agli attuali 1,4 milioni di clienti, darà il via questo mese a un progetto finalizzato a bilanciare in modo razionale l’occupazione fisica delle sedi e il lavoro agile con una prevalenza di quest’ultimo per l’80% del tempo.
Non solo il settore privato, ma anche nel pubblico si sperimentano sistemi di gestione del lavoro in modalità smart, ad esempio il 50% dei dipendenti della Pubblica Amministrazione saranno ancora in smartworking fino a dicembre.
Grazie al cloud, all’archiviazione digitale, e alla condivisione di files e documenti le informazioni sono sempre disponibili e si annienta la distanza spaziale tra ufficio e colleghi. Si può rimanere sempre connessi e in comunicazione continua anche a chilometri di distanza.
Quindi che tu lo faccia dalla tua scrivania in ufficio o dal tavolo della cucina il risultato non cambia: l’importante è contribuire alla ripresa economica della tua azienda e del tuo paese.
TURISMO. Il turismo risulta uno dei settori più danneggiati dalla crisi economica post covid. L’italia, che nel 2019 è stato il quinto paese più visitato al mondo con 94 milioni di turisti stranieri, chiuderà presumibilmente con un -55% di presenze la stagione 2020. Tuttavia anche in questo settore si punta fortemente sul digitale come motore della ripresa.
Attraverso il digitale non solo si ricercano informazioni e si procede a tour virtuali delle potenziali mete, ma si rafforzano le esperienze anche dopo aver concluso il viaggio, ad esempio acquistando online prodotti locali che ci mantengono connessi con il luogo visitato o lasciando recensioni che fungeranno da leva di vendita per chi acquisterà il nostro stesso pacchetto vacanza dopo di noi.
Sempre di più nel periodo post-covid diverranno importanti servizi come la prenotazione online con pagamento contactless per alloggi, parcheggi e mezzi di trasporto o il self check-in online, servizio già offerto da molte strutture e compagnie aeree.
Già in espansione soluzioni innovative come l’accesso alla camera di albergo tramite smartphone, i tour virtuali dell’hotel o della nave da crociera, la realtà aumentata per usufruire di contenuti aggiuntivi durante la visita al museo.
Il turista stesso ne uscirà profondamente mutato da questa rivoluzione socio-culturale: si abituerà a ricorrere agli strumenti digitali in modo massivo e a farsi guidare da essi in tutto il percorso del processo di acquisto, fruizione e valutazione dell’esperienza turistica.
EVENTI E MANIFESTAZIONI. Purtroppo nessuno ci restituirà tutti gli eventi e le manifestazioni annullate durante la prima metà del 2020. Non che la cancellazione non sia stata per giusta causa, però sicuramente il danno economico che ne deriva è pesante, e ci vorrà molto tempo per recuperare questi introiti.
Le vittime in tal senso sono illustri: dal campionato europeo di calcio che doveva svolgersi dal 21 giugno al 12 luglio (posticipato all’estate 2021), alla maratona di New York prevista per il 15 marzo, che è stata annullata per quest’anno, passando per le innumerevoli manifestazioni cinematografiche e culturali.
Guardando più da vicino anche in Italia abbiamo perso eventi storici: durante la Milano Fashion Week, svoltasi proprio verso l’inizio della pandemia, ad esempio, molti eventi sono stati cancellati. Così come è stato annullato il Palio di Siena e la famosissima manifestazione sportiva di RiminiWellness.
Tuttavia anche da questo punto di vista possiamo rintracciare segnali di ripresa: molti eventi sono stati riprogrammati per l’autunno/inverno come, ad esempio Vinitaly che slitta da aprile a novembre o il Forum Club, per palestre e centri fitness, che si terrà a Milano anch’esso a novembre.
ATTIVITA’ SPORTIVA: da adesso non ci sono più scuse, se nei mesi scorsi hai un po’ trascurato la forma fisica e l’allenamento perché “sai, c’è il covid”, andando verso l’autunno, e con tutti gli accorgimenti messi in atto da strutture quali palestre, piscine e centri sportivi, potrai riprendere il tuo allenamento in totale sicurezza.
Nel settore sportivo vi è stato un lavoro importante di riadattamento alle nuove disposizioni durante l’estate. Sono stati introdotti praticamente in ogni struttura, il concetto di controllo del numero massimo dei presenti e di prenotazione degli spazi.
Molti software gestionali dedicati al mondo del fitness e del wellness mettono a disposizione addirittura delle app per il cliente in modo da monitorare costantemente il riempimento delle sale e dando la possibilità di prenotare con un click non solo la lezione di zumba, ma anche l’ora di nuoto libero piuttosto che l’allenamento in sala pesi.
Dall’app si possono, in genere, anche acquistare gli abbonamenti o i singoli ingressi e saldare le proprie rate avendo sempre sotto controllo le scadenze.
Se compreso nel proprio abbonamento, si potrà visualizzare sull’app la propria scheda di allenamento in formato digitale e rimanere in contatto con il proprio personal trainer per suggerimenti e consigli.
Il controllo accessi assolve a molteplici funzioni: non solo controlla che l’accesso sia consentito solo a chi è in regola con pagamenti e documentazione (vedi ad esempio la presenza o meno del certificato medico valido), ma conteggia il numero di presenti e consente di memorizzare l’elenco degli utenti che entrano in ogni momento assolvendo all’oblligo di legge sul mantenimento delle informazioni.
Inoltre, al fine di garantire maggiore sicurezza per i propri iscritti, molti centri sportivi si sono dotati anche di un termoscanner all’accesso in grado di misurare in modo automatico in poche frazioni di secondo la temperatura corporea e impedire l’accesso a chi ha una temperatura superiore a 37.5°. Non esiste oggi un obbligo ma vista la diffusione della misura della temperatura il termoscanner è sicuramente uno strumento comodo che permette di liberare il personale da questo compito ed è possibile anche installarlo in modo autonomo o collegato al lettore del tornello.
Per limitare l’uso di oggetti, come il denaro contante o la chiavetta degli armadietti, che potrebbero diventare purtroppo veicolo di contagio, sono stati introdotti sistemi di pagamento digitale tramite app o cassa automatica e armadietti e lucchetti vanno sempre più nella direzione di soluzioni con serrature elettroniche e automatizzate.
Per limitare il passaggio di penne e documenti cartacei, la compilazione della modulistica e la gestione di questionari, autocertificazioni e contratti passa in modalità digitale attraverso un tablet e la certificazione grafometrica della firma che legalizza a tutti gli effetti questo tipo di documentazioni.
Tanti piccoli accorgimenti che dimostrano come il settore sia pronto a ripartire accogliendo in sicurezza i propri clienti.
Riassumendo quindi la tecnologia e il digitale, cavallo di battaglia tanto invocato durante la pandemia come chiave per la sopravvivenza imprenditoriale, non esaurisce con l’estate il suo potere innovativo. Anzi: adesso che la ripresa si rende davvero concreta e siamo davvero pronti ad affrontare la convivenza con il virus, sarà sempre il digitale il protagonista della nuova vita post-covid.
E te che aspetti ad utilizzare il digitale?
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